Niccolò Copernico: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[File:Kopernik.JPG|thumb|[[Cracovia]]: monumento a Copernico.]]
Copernico nacque a [[Toruń]], nella [[Prussia reale]] (una provincia del [[Regno di Polonia (1385-1569)|Regno di Polonia]]), il 19 febbraio del [[1473]]. Il padre, Mikołaj, era un mercante, nato e cresciuto a [[Cracovia]] da una famiglia originaria di ''Koperniki'', un villaggio nel [[distretto di Nysa]] (in [[Slesia]]), mentre la madre, Barbara Watzenrode, era una nobildonna, nata e cresciuta a [[Toruń]] da un illustre casato originario di [[Świdnica (Bassa Slesia)|Świdnica]] (nella [[Slesia|Bassa Slesia]]). Presto orfano di entrambi i genitori, venne adottato insieme ai fratelli dallo zio materno, [[Lukas Watzenrode]], che nel [[1489]] venne nominato [[vescovo]] della [[Varmia]] (regione chiamata in tedesco Ermland e perciò in italiano anche Ermia). Nel [[1491]] Copernico entrò all'[[Università di Cracovia]] e conobbe l'[[astronomia]]. Di questo periodo, e del suo approccio a questa [[scienza]], ci restano alcune sue entusiastiche descrizioni in testi oggi raccolti nella [[biblioteca]] di [[Uppsala]].
 
Dopo quattro anni e un breve soggiorno a [[Toruń]], venne in [[Italia rinascimentale|Italia]], dove studiò [[diritto]] presso l'[[Università di Bologna]] ed ebbe come maestro anche il noto umanista [[Urceo Codro]].
[[File:0 Piazza Duomo Ferrara 03 Lapide Niccolò Copernico.jpg|thumb|Lapide affissa sul palazzo arcivescovile in piazza [[Cattedrale di San Giorgio (Ferrara)|cattedrale]], a [[Ferrara]], che ricorda il luogo dove Niccolò Copernico si laureò, nel 1503, quando frequentava l'[[Università degli Studi di Ferrara]]]]
A Bologna incontrò [[Domenico Maria Novara]], già celebre astronomo, che ne fece il suo allievo e uno dei suoi più stretti collaboratori. Con il suo maestro, mentre studiava diritto civile a Ferrara, Copernico fece le prime osservazioni astronomiche nel 1497. Nello stesso anno, lo zio fu nominato vescovo di Ermia<ref>[http://divulgazione.uai.it/index.php/Passi_sulla_Luna:_Copernicus Pagina dell'Unione Astrofili Italiani]</ref> e Copernico canonico, cioè appartenente alla Congregazione riformata dei Canonici Agostiniani<ref>"Scienziati in tonaca. Da Copernico, padre dell'eliocentrismo, a Lemaître, padre del Big Bang",autori Francesco Agnoli, Andrea Bartelloni, Edizioni Lindau</ref>; il giovane si diresse a [[Roma]], dove osservò un'[[eclissi]] e dove tenne lezioni di astronomia o di matematica. Soltanto nel [[1501]] sarebbe andato a "prendere servizio" a Frauenburg (oggi: [[Frombork]]), ma vi si trattenne per il solo tempo necessario ad ottenere il permesso di tornare nel Belin PaeseItalia al fine di completare la sua formazione. Studiò a [[Padova]] (con [[Girolamo Fracastoro|Fracastoro]] e [[Luca Gaurico|Gaurico]]) e a [[Ferrara]] (con [[Giovanni Bianchini]]). Durante i suoi soggiorni italiani imparò il [[lingua greca antica|greco]], riuscendo così a leggere in lingua originale le opere degli autori classici, in particolare quelle di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]. Pubblicò anche una traduzione in latino delle epistole morali del famoso storico bizantino [[Teofilatto Simocatta]], vissuto al tempo dell'imperatore [[Eraclio I|Eraclio]] ([[VII secolo]])
 
A Ferrara, nella suaNel [[Università degli Studi di Ferrara|università1503]], si laureò nelin [[1503diritto canonico]] in all'[[dirittoUniversità canonicodegli Studi di Ferrara|Università di Ferrara]], e qui si suppone che lì abbia letto gli scritti di [[Platone]] e di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] circa le opinioni degli antichi sul movimento della [[Terra]]. A Ferrara dunque si ipotizza che possa avere avuto la prima illuminazione per lo sviluppo delle sue intuizioni. Dal [[1504]] cominciò infatti a raccogliere le sue osservazioni e le sue riflessioni che stavano per portarlo a formare la sua teoria.
 
Lasciata l'Italia, tornò a FromborkFrauenburg, ove divenne membro del Capitolo di [[Warmia]], interessandosi di riforme del [[sistema monetario]] e sviluppando alcuni studi di [[economia politica]] che lo portarono a enunciare in anteprima alcuni principi, poi riassunti nella nota [[Legge di Gresham]]. Nel [[1516]] ricevette dal Capitolo l'incarico di amministratore delle terre attorno alla città di Allenstein (oggi: [[Olsztyn]]), e in tale veste si interessò di questioni di [[catasto]], [[giustizia]] e [[fisco]]. Nel castello di Olsztyn, dove passò quattro o cinque anni, fece alcune osservazioni importanti e scrisse una parte della sua opera principale ''[[De Revolutionibus orbium coelestium]]''. È proprio in questo castello che si trova tuttora l'unica traccia visibile della sua attività scientifica: una tabella che fece alla parete di una loggia che gli serviva per osservare il moto apparente del Sole attorno alla Terra. Copernico fu anche un rappresentante commerciale del capitoloCapitolo e un [[diplomatico]] per conto dello zio vescovo.
 
Nel [[1514]] distribuì ai suoi amici alcune copie del ''[[Commentariolus]]''.
[[File:Jan Matejko-Astronomer Copernicus-Conversation with God.jpg|upright=1.4|left|thumb|[[Jan Matejko]], ''Copernico conversa con Dio'' ([[1872]]), dipinto conservato presso l'[[Università Jagellonica]] di [[Cracovia]].]]
Sin dal suo primo apparire l'opera ebbe immediata notorietà negli ambienti accademici di mezza [[Europa]]. Da molte parti del [[Europa|Continente]]continente gli pervennero infatti pressanti inviti a pubblicare i suoi studi, ma Copernico, non senza ragione, temeva la prevedibile reazione che le sue idee, per certi versi destabilizzanti, avrebbero potuto suscitare. Il [[cardinale]] di [[Capua]], [[Nicola Schonberg]] gli richiese una copia del [[manoscritto]], il che rese Copernico ancora più profondamente terrorizzato, potendosi leggere in questa richiesta un segno di evidente nervosismo della [[Chiesa cattolica|Chiesa]]<ref>[https://www.astronomiamo.it/Articolo.aspx?Arg=Cop%C3%A8rnico Biografia dal sito dell'associazione "AstronomiAmo"]</ref>.
 
Il lavoro, in realtà, era ancora in via di completamento ed egli ancora non aveva preso la determinazione di darlo alle stampe quando, nel [[1539]], [[Giorgio Gioacchino Retico]], nominato pochi anni prima professore a [[Wittemberg|Wittenberg]], su sollecitazione di [[Filippo Melantone]]<ref>Melantone condannerà l'eliocentrismo pochi anni dopo nel 1549.</ref>, piombò a Frauenburg. Retico stette due anni a contatto con Copernico come suo allievo, e nel [[1540]] pubblicò nel suo testo ''Narratio prima'' l'essenza degli studi che Copernico andava sviluppando.
 
Nel [[1542]] Retico pubblicò con il nome di Copernico un trattato di [[trigonometria]] (poi incluso nel secondo libro del ''De revolutionibus'') e insistette presso quello che ormai era divenuto il suo maestro per la pubblicazione del lavoro. Copernico finalmente vi acconsentì, anche per effetto delle reazioni, talune favorevoli, altre dubbiose o contrarie, ma in genere tutte di grande interesse, e affidò il testo al suo fraterno amico [[Tiedemann Giese]], vescovo di [[Chełmno]], perché lo consegnasse a Retico, che lo avrebbe fatto stampare a [[Norimberga]].
 
Vuole la leggenda che Copernico morente ne abbia ricevuta la prima copia il giorno in cui sarebbe morto, e taluno scrisse che, avendogliela alcuni amici messa fra le mani, lui incosciente, si sia risvegliato dal [[coma]], abbia guardato il libro e, sorridendo, si sia spento.
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Il lavoro di Copernico apparve con una breve prefazione non firmata, scritta da [[Andrea Osiander]], cui il Retico, partito per Lipsia, aveva chiesto aiuto per portare a termine la pubblicazione.
In tale prefazione, Osiander si preoccupò (mistificando il pensiero di Copernico) di sottolineare come l'autore intendesse il suo modello come una semplice costruzione matematica, utile ai calcoli, ma non necessariamente corrispondente al vero. Essendo la prefazione anonima, fu per lungo tempo intesa essere stata scritta dallo stesso Copernico.
[[Giordano Bruno]], uno dei primi difensori e promotori del sistema copernicano, definì Osiander un "asino ignorante e presuntuoso".
 
Fu sepolto nella cattedrale di [[Frombork|Frauenburg]] nel 1543, in un punto per secoli non più identificabile. Nel [[2005]] archeologi polacchi iniziarono ricerche al di sotto del pavimento della cattedrale, rinvenendo infine una sepoltura<ref>[https://www.space.com/1747-copernicus-grave-polish-church.html Copernicus' Grave Found in Polish Church]</ref>. Applicando tecniche di [[medicina legale]], tra cui la comparazione del [[DNA]] prelevato dai resti umani, con quello rinvenuto in alcuni capelli di Copernico trovati dentro i suoi libri, nel [[2008]] i ricercatori hanno potuto affermare con sicurezza di aver rinvenuto il corpo dell'astronomo.<ref>[https://www.space.com/6134-scientists-copernicus-remains.html Scientists Say Copernicus' Remains Found]</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Bogdanowicz |nome=W. |cognome4=''et al.'' |anno=2009 |titolo=Genetic identification of putative remains of the famous astronomer Nicolaus Copernicus |rivista=[[Proceedings of the National Academy of Sciences|PNAS]] |volume=106 |pp=12279–12282|doi=10.1073/pnas.0901848106|cognome2=Allen|nome2=M.|cognome3=Branicki|nome3=W.|nome4=M.|cognome5=Gajewska|nome5=M.|cognome6=Kupiec|nome6=T. }}.</ref><ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Gingerich |nome=O. |anno=2009 |titolo=The Copernicus grave mystery |rivista=PNAS |volume=106 |numero= 30|pp=12215–12216 |doi=10.1073/pnas.0907491106 |pmid=19622737 |pmc=2718392 }}.</ref>
 
Il 22 maggio [[2010]], dopo che i suoi resti avevano viaggiato per alcune settimane attraverso la Polonia, Copernico fu solennemente sepolto con onore nella cattedrale di Frombork. Una lapide in granito nero lo identifica come il fondatore della teoria eliocentrica. La lapide reca una rappresentazione del modello copernicano del sistema solare, con un sole d'oro. [[File:Nicolaus Copernicus - Heliocentric Solar System.JPG|thumb|upright=1.4|Rappresentazione dell'universo eliocentrico]]