Tommaso Buscetta: differenze tra le versioni

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Trasferito nel carcere piemontese delle ''Nuove'' nel [[1980]], riuscì ad evadere quando gli venne concessa la semilibertà e si nascose nella villa dell'esattore [[Nino Salvo]], sotto la protezione dei ''boss'' [[Stefano Bontate]] e [[Salvatore Inzerillo]], che lo volevano convincere a schierarsi dalla loro parte per uccidere il loro avversario [[Salvatore Riina]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/03/leggio-spacco-in-due-cosa-nostra.html E LEGGIO SPACCO' IN DUE COSA NOSTRA - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.viandante.it/sito24/work/00MAFIA/Anni%201980/Mafia%201980.php Il Viandante - Sicilia 1980<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Tuttavia nel gennaio [[1981]] Buscetta preferì fare ritorno in Brasile per estraniarsi dalla vicenda e si sottopose a un nuovo intervento di chirurgia plastica oltre che a un intervento per modificare la voce<ref name="autogenerato2" />.
 
[[File:Buscetta.jpg|thumb|Tommaso Buscetta il 15 luglio [[1984]] all'aeroporto di [[Roma]].|alt=]]Durante la [[seconda guerra di mafia]], lo schieramento Vincentevincente dei [[Corleonesi]], guidato da Riina, decise di eliminare Buscetta perché strettamente legato a Bontate, Inzerillo e Badalamenti; ma, a causa dell'impossibilità di eliminarlo perché si trovava in Brasile, attuarono vendette trasversali contro i suoi parenti: tra il [[1982]] e il [[1984]] i due figli di Buscetta scomparvero per non essere mai più ritrovati<ref name="autogenerato4">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/07/17/un-impero-basato-sulla-cocaina-che-gestiva.html Un impero basato sulla cocaina che gestiva come un Gangster - La Repubblica, luglio 1984]</ref> e inoltre gli vennero uccisi un fratello, un genero, un cognato e quattro nipoti<ref name="autogenerato4" />. Alla fine della guerra i parenti morti saranno undici<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/07/parenti-sterminati-bambini-sciolti-nell-acido-la.html||titolo=Parenti sterminati, bambini sciolti nell'acido la vendetta come regola dei clan traditi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=7 febbraio 2010|accesso=23 maggio 2013}}</ref>. Dopo gli omicidi dei suoi familiari, Buscetta era intenzionato a uccidere il suo capofamiglia [[Pippo Calò]], che aveva fatto causa comune con i [[Corleonesi]], e per questo avviò una corrispondenza con il suo associato [[Gerlando Alberti]] (all'epoca detenuto) perché cercava appoggi per poter tornare a [[Palermo]]; però Alberti rimase vittima di un tentato omicidio in carcere e quindi il piano fallì<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/12/Buscetta_cercavo_appoggi_per_uccidere_co_0_94061215677.shtml Buscetta: cercavo appoggi per uccidere Calo' , alleato dei corleonesi - archiviostorico.corriere.it» Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 23 ottobre [[1983]] quaranta poliziotti circondarono la sua abitazione a [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]] e lo arrestarono mentre era in compagnia di Leonardo Badalamenti, figlio del ''boss'' [[Gaetano Badalamenti|Gaetano]]<ref>[http://www.uonna.it/impastato-cronologia.htm impastato-cronologia le vicende del processo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. A nulla valse un tentativo di [[corruzione]] operato dallo stesso Buscetta<ref name="autogenerato2" />, che venne rinchiuso in prigione per alcuni omicidi collegati con lo spaccio di droga<ref name="autogenerato2" />. Nel [[1984]] i giudici [[Giovanni Falcone]] e Vincenzo Geraci si recarono da lui invitandolo a collaborare con la giustizia, ma inizialmente rifiutò. Lo Stato italiano ne chiese allora l'estradizione alle autorità brasiliane. Quando questa venne concessa<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/06/28/il-brasile-ha-concesso-estradizione-tommaso.html Il Brasile Ha Concesso L'Estradizione Tommaso Buscetta Presto In Ital - Repubblica.It » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, per evitarla, tentò il suicidio ingerendo della [[stricnina]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/07/15/forse-gia-domani-tommaso-buscetta-arriva-in.html Forse Già Domani Tommaso Buscetta Arriva In Italia - Repubblica.It » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Salvato, arrivò in Italia dove decise di collaborare, cominciando a rivelare organigrammi e piani della [[Cosa nostra|mafia]] al giudice Falcone<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/07/18/sono-don-masino-non-dico-altro.html 'SONO DON MASINO. NON DICO ALTRO...' - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Viene per questo considerato uno dei primi ''[[Collaboratore di giustizia|collaboratori]] ''della storia, dopo [[Leonardo Vitale]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/05/buscetta-il-primo-pentito.html Buscetta, il primo pentito - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Egli non condivideva più quella che era la nuova [[Cosa nostra]], poiché sosteneva che essa stessa aveva perso la sua identità<ref name="autogenerato3">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/02/buscetta-ci-disse-non-sono-un-nemico.html BUSCETTA CI DISSE: 'NON SONO UN NEMICO' - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.