Gioco d'azzardo: differenze tra le versioni

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Partendo dall'[[lingua araba|arabo]] '''''az-zahr'''(dado) e'' attraverso il francese '''''hasard''''', ''(rischio-avvertenza)'' si arriva al termine '''''azzardo.'''''
 
Il gioco d’azzardo risale agli '''inizi dell’umanità''' e si presume che il suo '''scopo''' fosse quello di '''conoscere il volere divino.''' I primi dadi sono stati rinvenuti in [[Cina]], e risalgono a più di '''5000''' anni fa, ma i più antichi riferimenti alle prime forme di scommessa arrivano a partire dal '''4000 a.C.''' in [[Antico Egitto|Egitto]], dove si giocava a [[Senet|“SENET”]], una specie di dama per decidere il destino oltretomba), in [[India]] e [[Giappone]]. Il dado era fabbricato con '''ossa di animali,''' spesso pecore e cervi, di cui si mangiava la carne, si facevano pellicce e si usavano i tendini per gli strumenti. Anche i [[Grecia classica|Greci]] erano amanti del gioco d’azzardo, tanto da raffigurare l'atto del gioco dei dadi in qualche vaso. In epoca [[Roma (città antica)|Romana]], il gioco era proibito per ragioni di ordine pubblico, ma era legale scommettere. Si puntava sulle corse di bighe e di quadrighe e anche '''sui combattimenti dei gladiatori.''' Tra le varie divinità romane troviamo anche la dea chiamata [[Fortuna (divinità)|Fortuna]], di conseguenza essi giocavano solo nei giorni festivi. Nello [[Stato Pontificio]], tra [[XVIII secolo|Settecento]] e [[Ottocento]], il fenomeno del gioco d'azzardo venne di volta in volta affrontato in maniera differente dai singoli papi: spesso additato come vizio diabolico, talvolta riconosciuto come «male» incurabile che infettava il popolo, altre volte ancora ammesso, in maniera pragmatica, come fonte di entrate. Alcuni, all'interno della gerarchia ecclesiastica, ritenevano che stroncare il fenomeno fosse un obiettivo impossibile da raggiungere: a tale conclusione era giunta, per esempio, una congregazione di [[teologo|teologi]] e [[canonista|canonisti]], a capo della quale era stato posto il cardinale Giovanni Tolomei, incaricata di fare un'approfondita indagine da papa [[Papa Clemente XI|Clemente XI]], nel 1720. Sotto [[Papa Pio VII|Pio VII]] si assisté invece a un nuovo tentativo di porre un freno al dilagare dei cosiddetti «''Giochi proibiti''», i quali «''danni gravissimi''» arrecano «''alla Società''»<ref>[http://studinapoleonici.altervista.org/i-giuochi-proibiti/?doing_wp_cron=1460989652.0136599540710449218750 I "Giuochi Proibiti" in Studi Napoleonici-Fonti Documenti Ricerche]</ref>.
 
== I casinò ==