Bangladesh: differenze tra le versioni
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Il '''Bangladesh''' (pron. {{IPA|[banɡlaˈdɛʃ]}} o {{IPA|[ˈbanɡladɛʃ]}}<ref>{{Dipi|Bangladesh}}</ref>; in [[Lingua bengali|bengali]]: বাংলাদেশ), ufficialmente la '''Repubblica Popolare del Bangladesh''', è uno [[Stati del mondo|stato]] dell'[[Asia]]. Confina su tutti i lati con l'[[India]] con l'eccezione di un piccolo tratto, nell'estremo sud-est, in cui confina con la [[Birmania]]; a sud è bagnato dal [[golfo del Bengala]]. Assieme con lo [[Stati e territori dell'India|stato indiano]] del [[Bengala occidentale]] costituisce la regione etnico-linguistica dei bengalesi. Il nome Bangladesh significa in [[lingua bengalese|bengalese]] ''Paese del [[Bengala]]''. Il Paese si estende su 147 570 km² (incluso i 10 090 km² di acque), e conta una popolazione di 168 957 745 di abitanti.
Nel [[XVII secolo]], conosciuta come il Paradiso delle nazioni e leader della produzione mondiale,<ref>{{
I confini dell'odierno Bangladesh sono stati stabiliti con la partizione del Bengala nel [[1947]], quando la regione divenne la porzione orientale del neocostituito [[Pakistan]], sebbene separata dal resto dello stato da 1 600 km attraverso l'India. Discriminazioni linguistiche, politiche ed economiche condussero ad agitazioni popolari contro il [[Storia del Pakistan|Pakistan occidentale]], che portarono alla [[Guerra di liberazione bengalese|guerra per l'indipendenza]] nel [[1971]] e la costituzione dello stato del Bangladesh. Tuttavia, la nuova nazione ha dovuto sopportare carestie, catastrofi naturali e la povertà diffusa, così come sconvolgimenti politici e colpi di stato militari. Il ripristino della democrazia nel [[1991]] è stato seguito da una relativa stabilità e progresso economico.
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=== Industria tessile ===
Molte multinazionali occidentali utilizzano manodopera in Bangladesh, che è una delle più economiche al mondo: 30 euro al mese contro i 150 o 200 della [[Cina]]. Quattro giorni sono sufficienti per permettere all'amministratore delegato di uno dei cinque principali marchi tessili mondiali di guadagnare ciò che un'operaia del Bangladesh guadagnerà nella sua vita. Nell'aprile 2013, almeno 1.135 lavoratori tessili sono morti nel crollo della loro fabbrica. Altri incidenti mortali dovuti a fabbriche non sanitarie hanno colpito il Bangladesh: nel 2005 una fabbrica è crollata e ha causato la morte di 64 persone. Nel 2006, una serie di incendi ha ucciso 85 persone e ne ha ferite 207 altre. Nel 2010, circa 30 persone sono morte per asfissia e ustioni in due gravi incendi.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.bastamag.net/Au-Bangladesh-une-ouvriere-du|titolo=In Bangladesh, un operaio tessile muore ogni due giorni|autore=Nolwenn Weiler|sito=Basta
Nel 2006, decine di migliaia di lavoratori si sono mobilitati in uno dei più grandi movimenti di sciopero del paese, colpendo quasi tutte le 4.000 fabbriche. La Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (BGMEA) utilizza le forze di polizia per reprimere la situazione. Tre lavoratori sono stati uccisi, centinaia di altri sono stati feriti da proiettili o imprigionati. Nel 2010, dopo un nuovo movimento di sciopero, quasi 1.000 persone sono rimaste ferite tra i lavoratori a causa della repressione.<ref name=":0" />
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