Chiese dell'Aquila: differenze tra le versioni
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=== Dal 1254 al 1266 ===
[[File:Aquila chiesa di Santa Giusta.jpg|thumb|Disegno ottocentesco di Santa Giusta]]
Col diploma di autorizzazione, di Corrado IV, della costruzione della città dentro le mura, partendo dal borgo di Acculi presso la Rivera (nel quarto di San Marciano), nel 1245, come descrive lo stesso poeta [[Buccio di Ranallo]] nella sua ''Cronica'' nel 1362 ca., iniziò l'edificazione delle varie chiese. Le chiese furono costruite dai parrocchiani dei relativi castelli confocolieri posti attorno il colle dell'Aquila, rispettando il programma di lottizzazione dei terreni quadrangolari, all'interno di due spazi precisi, che comunicavano (eccetto il Quarto di Santa Maria) con la Piazza del Mercato o del Duomo, in posizione baricentrica; i quarti "amiternini" rivolti ad ovest verso Amiternum, o e i "forconesi" ad est, verso la cittadina di Forcona.
Nel [[1276]] il nucleo cittadino perfettamente composto fu ripartito in quattro rioni principali, benché già questi avessero la loro chiesa capoquarto e stemma rappresentativo.
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Le chiese dovettero essere ricostruite dopo il terremoto del 1349, che lasciò illesa solo la parte bassa della [[chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|chiesa collegiata di San Silvestro Papa]], eretta dai castellani di [[Collebrincioni]], nella parte Nord-Ovest del quarto di Santa Maria, nel locale omonimo. Mentre i portali mantennero lo stile romanico a forte strombatura, conservandosi molto bene alcuni, esistenti già prima della fondazione delle stesse, ossia della [[chiesa di Santa Maria Paganica]] (il laterale a destra), della [[chiesa di San Marco (L'Aquila)|chiesa di San Marco]], e della [[chiesa di San Pietro a Coppito]] (i due leoni stilofori, forse materiale di spoglio da Amiternum), per l'impianto base di riedificazione, nel dopo sisma, si adottò uno schema specifico: pianta longitudinale rettangolare, con transetto sporgente, e abside semicircolare, solitamente con gli interni a navata unica (eccettuati quelli dei grandi cenobi quali Santa Maria di Collemaggio, il Duomo e Sant'Agostino). Alcuni sostengono che questo impianto base servì alle chiese per ricordare la posizione del Crocifisso, in modo che il fedele intraprendesse dal portale di accesso un percorso di avvicinamento a Dio, dalla fase terrena, sino alla fase spirituale, arrivato al presbiterio, dove avrebbe dovuto collocarsi simbolicamente il cuore di Cristo.
Nel 1288 il frate [[Pietro da Morrone]], fondatore dell'ordine Celestino, vide completata la [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]], fatta erigere fuori le mura di Porta Bazzano per suo volere, considerata il capolavoro romanico dell'Aquila, e abbastanza conservatasi nello stile, malgrado delle sovrapposizioni barocche nella metà del XVIII secolo, dopo il sisma del 1703, ripristinate arbitrariamente nel 1968 da Mario Moretti. Al XIV secolo invece risalgono alcuni abbellimenti architettonici tipici del gotico, presso l'interno a tre navate della chiesa di San Pietro di Coppito, riscoperte negli anni '70 coi restauri di Moretti, nella chiesa di San Silvestro, nelle absidi della chiesa di Santa Giusta, con finestre risalenti addirittura all'epoca cistercense, e nel fianco di via Amiternini della chiesa di San Domenico, con tipiche finestre che ricalcano il modello cistercense francese.
[[File:Facciata della chiesa di San Bernardino.jpg|thumb|Basilica di San Bernardino in un'incisione ottocentesca]]
=== Rinascimento ===
I grandi cantieri del Rinascimento, soprattutto per quanto concerne il rifacimento di alcune chiese a causa dei danni del sisma del 1461, ma anche per la costruzione di monasteri nuovi, furono quelli della [[chiesa della Beata Antonia]] con annesso monastero della SS. Eucaristia, della [[Basilica di San Bernardino]] (1444, con facciata posteriore di Cola dell'Amatrice), della chiesa di Santa Maria del Soccorso, della chiesa della Misericordia, e della chiesa di Sant'Amico con monastero delle agostiniane femmine. Lo stile ripreso è tipicamente fiorentino-umbro, volto alla resa prospettica, con la navata unica, nel caso di San Bernardino tre, riccamente decorate nel 1721 circa dal monumentale soffitto a cassettoni di [[Ferdinando Mosca]] di Pescocostanzo. La facciata di San Bernardino, ispirata secondo alcuni al progetto michelangiolesco della Basilica di San Lorenzo a [[Firenze]], nonché la monumentale cupola poggiante su tamburo (Secondo alcuni ispirata al cupolone del Brunelleschi di Firenze), rivoluzionarono profondamente l'aspetto cittadino aquilano, e il tempio stesso fu visto come il manifesto dell'architettura rinascimentale d'Abruzzo.
[[File:L'Aquila - Santa Maria del Soccorso 01.jpg|thumb|left|Facciata di Santa Maria del Soccorso]]
Venne modificato anche l'annesso monastero dei Celestini presso Collemaggio, e le chiese si arricchirono di opere scultoree, di cui si ricordano quelle di [[Silvestro dell'Aquila]], che realizzò nel tardo Quattrocento il [[mausoleo di San Bernardino]] presso la basilica, insieme al Sepolcro di Maria Pereyra Camponeschi, e il [[mausoleo di Celestino V]] a Collemaggio. Nel XVI secolo iniziò un rapporto di incrinatura nell'architettura delle leggendarie "99 chiese aquilane", poiché nel 1534 una porzione del quarto di Santa Maria venne abbattuta dagli Spagnoli, per la costruzione del [[Forte spagnolo]], a guardia della città per evitare ribellioni cittadine. Tra i monumenti scomparsi, si ricordano la Porta Paganica, e la chiesa di Santa Maria di Tempèra.<br/>Nel tardo Cinquecento in città operò il matematico aquilano [[Girolamo Pico Fonticulano]], che modificò l'impianto del Duomo di San Massimo, arricchendolo con una nuova grande torre campanaria. Oggi purtroppo il Duomo è fortemente caratterizzato dall'architettura tardo barocca-neoclassica, in quanto quasi completamente distrutto dal terremoto del 1703.
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;Chiesa di Sant'Antonio Abate o San Giovanni Fuori: detta anche "chiesa della Madonna degli Angeli", sorge fuori dal perimetro murario del borgo Paganica. Risale al XIII secolo, anche se l'aspetto attuale è frutto di un rifacimento del XVII secolo. La facciata è quella quadrata classica aquilana, ma il portale è rinascimentale, mentre il portale laterale è a tutto sesto con lunetta romanica.
;Convento delle Clarisse di Santa Chiara: si trova alla periferia di Paganica, e fu fondato nel XV secolo come seconda sede del monastero delle Clarisse de L'Aquila, al Borgo Rivera. Sempre in questo secolo il convento ospitò le monache femminili dell'Osservanza, regola monastica portata da [[Bernardino da Siena|San Bernardino]] e [[San Giovanni da Capestrano]], e divenne celebre con la [[Antonia da Firenze|beata Antonia]] da [[Firenze]], che fondò il nuovo complesso delle monache nel centro aquilano in via Sassa, la chiesa del Corpo di Cristo o dell'Osservanza. Oggi il convento di Paganica ospita le reliquie della beata Antonia, ha un aspetto prevalentemente tardo settecentesco per il rifacimento post 1703: la facciata è in travertino, riccamente ornata alla maniera delle basiliche romane borrominiane.
;Chiesa della Madonna delle Grazie di Tempèra: sorge in via della Croce, a confine tra Tempera e Paganica. Ha un aspetto settecentesco, e come molte altre chiese delle frazioni aquilane, si confonde con il tessuto di abitazioni che formano un lungo cordone ininterrotto. La facciata quadrata è molto semplice, con finestrone e portale architravato in pietra.
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;Chiesa madre di [[San Martino di Tours]]: chiesa madre di Pescomaggiore. L'aspetto attuale della chiesa è sei-settecentesco, anche se si presume fosse medievale. La chiesa ha impianto rettangolare con facciata quadrata ornata da un portale a timpano curvilineo spezzato, alla stessa maniera della chiesa di Santa Maria di Picenze dentro le mura aquilane, e sul retro sorge il campanile di pietra a vela. L'interno è a navata unica con sobrio fastigio barocco. Il terremoto del 2009 ha distrutto tutto il cornicione superiore della facciata.
;Chiesetta di Santa Maria Assunta sul Castello: si trova presso le mura del castello medievale di Pescomaggiore. Il borgo di Pescomaggiore, posto tra [[Camarda]] e [[Paganica]], fu fondato inizialmente nel XII secolo come un castello-recinto, che successivamente si sviluppò come un paese cinto da mura (XV-XVI secolo). Il perimetro triangolare del castello era puntellato da più torri, oggi scomparse, a causa di incuria a terremoti, dato che l'ultimo, quello di [[Avezzano]] del 1915, distrusse l'ultima torretta. All'interno del recinto murario di conserva la chiesetta di [[Santa Maria Assunta]], edificata sui resti del dongione, in avanzato stato di decadenza. Le origini di questa chiesa sono romaniche, ma fu restaurata nel 1407, e subì diversi rimaneggiamenti. Ha navata unica, con copertura a capanna, e un modesto campanile a vela. In facciata ha un portale pietra datato 1904, l'altare maggiore interno è in stucco del 1867, mentre da testimonianze storiche si sa che la chiesa aveva degli affreschi, che si conservano sulla parete destra in maniera frammentaria, come la scena della Madonna col Bambino tra [[Bernardino da Siena|San Bernardino]] e un santo francescano, del XVI secolo.
;Chiesa di San Pietro apostolo: chiesa principale di [[Onna]], risale all'XI secolo, come è stato rilevato dai lavori di restauro post sisma 2009, anche se l'aspetto attuale, almeno della facciata, risale al rifacimento romanico del XIII secolo. La chiesa, gravemente danneggiata dal terremoto con lesioni interne e il crollo di metà facciata, è stata recuperata nel 2016, conservando per quanto possibile l'antico aspetto originario. La facciata è quadrata in conci di pietra, con oculo centrale e portale lunettato, il campanile a torretta si erge posteriormente e dietro vi è anche un'abside. L'interno a navata unica ha un chiaro aspetto settecentesco con volta a botte lunettata, e nicchie laterali per le cappelle.
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