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Antica città latina con il nome ''Tibur'', chiamata da [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] con il titolo di ''Tibur Superbum'' (''[[Eneide]]'', Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, si vanta di essere più antica di [[Roma]], secondo lo storico [[Dionigi di Alicarnasso]] sarebbe stata fondata dagli [[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]] in conseguenza del rito della [[primavera sacra]]<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], ''[[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]]'', I, 16.5.</ref>.
 
L'insediamento arcaico nacque e si fortificò sulla riva sinistra dell'[[Aniene]] ad opera dei [[Siculi]], dove successivamente sorsero dapprima le fortificazioni nell'attuale contrada di San Paolo (presumibilmente nei secoli XI-X a.C.) e successivamente (VIII-VII sec.), avvicinandosi gli abitanti al fiume, l'[[acropoli]] e gli edifici antichi (dove sarebbero tornati poi ad arroccarsi i cittadini tiburtini del Medioevo), avvantaggiandosi della posizione dominante sul guado che costituiva il percorso più breve per la [[transumanza]] delle greggi fra l'[[Agro Romano]] e l'[[Abruzzo]], lungo la direttrice che sarebbe poi diventata la [[via Valeria]]. Ancor oggi la contrada dell'antica acropoli si chiama ''[[Castrovetere]]''.
 
Il fatto che l'antica Tibur fosse punto di confluenza di popolazioni diverse (soprattutto [[Sabini]] e [[Latini]]), è confermato dall'esistenza del grande [[santuario di Ercole Vincitore]]<ref name="StraboneItaliaV3.11">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,11.</ref> (restaurato dal giugno [[2011]]), classico eroe divinizzato di origine greca, protettore dei commerci e dei luoghi in cui si svolgevano, i cui resti sono databili al [[II secolo a.C.]], ma che si può far risalire ad un più antico luogo di culto (forse nella zona dell'attuale Ponte dell'Acquoria) comune a popolazioni che si incontravano per commerciare, analogamente a quanto accadeva vicino al guado del Tevere nel Foro Boario già in epoca pre-arcaica.