Guido Martina: differenze tra le versioni

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Nello stesso periodo inizia a collaborare con la [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] per la quale traduce storie a fumetti Disney di produzione statunitense per il settimanale [[Topolino (giornale)|''Topolino'']] ancora pubblicato in formato giornale;<ref name=":0" /><ref name=":1" /> nel 1949 la collaborazione continua anche per la nuova edizione del settimanale [[Topolino (libretto)|''Topolino'']], edito in formato [[Libro tascabile|libretto]], per il quale continua a occuparsi di tradurre storie a fumetti di produzione estera, oltre a scrivere sceneggiature "di collegamento" tra le storie americane, di per sé slegate, per dar loro una coerenza<ref name="Così inventai Paperinik, 1987" />. Proprio su ''Topolino'' cominciò una fervida attività di sceneggiatore, soprattutto di fumetti Disney, e fu lo stesso [[Arnoldo Mondadori]] a proporgli questa attività, poiché le storie Disney di produzione americana erano insufficienti per la nuova edizione del periodico<ref name="Guido Martina sconosciuto (versione aggiornata)">Luca Boschi, ''Guido Martina sconosciuto (versione aggiornata)'': http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/05/06/guido-martina-sconosciuto/ (ultima visita 27 marzo 2016)</ref>. La prima storia Disney a essere pubblicata fu ''[[Topolino e il cobra bianco]]'' che esordì nel 1948 negli ultimi 26 numeri dell'edizione in formato "giornale" e si concluse sul primo numero della nuova edizione tascabile, nell'aprile 1949. Questa storia è disegnata dal suo amico [[Angelo Bioletto]].
 
Per ''Topolino'', su cui per molti anni è pressoché l'unico sceneggiatore Disney italiano, Martina cura la maggior parte dei redazionali e le rubriche ''Confidenze di Gambadilegno'', ''Io so quasi tutto'' (dove il più delle volte inventa da sé le lettere cui rispondere<ref name="autogenerato1" />) e ''Il tè delle cinque''. In questo tipo di contributi, è noto per le umoristiche invettive contro le sue colleghe redattrici, in particolare contro Enza Pecchi, prima calligrafa di ''Topolino'' e moglie di Nadir Quinto. Guido dà il nome italiano ad [[Archimede Pitagorico]], a [[Paperon de' Paperoni]]<ref>{{Cita web|url=http://www.osservatoreromano.va/it/news/paperon-de-paperoni-e-il-suo-quasi-omonimo|titolo=Paperon de’ Paperoni e il suo (quasi) omonimo|sito=www.osservatoreromano.va|accesso=2019-05-28}}</ref> e alla [[Banda Bassotti]]<ref name="autogenerato1">{{Cita web|url=http://www.animebambu.it/diari-della-mezzaluna/tributo-a-guido-martina/|titolo=Simone Pavesi - Tributo a Guido Martina|sito=www.animebambu.it|accesso=2018-08-28}}</ref>. Si inventa il genere delle [[Grandi Parodie Disney|''Parodie Disney'']], nelle quali si rivisitano capolavori della [[letteratura]] interpretati da [[banda Disney|personaggi Disney]] ed esordite con ''[[L'inferno di Topolino]]'', disegnata da Bioletto e pubblicata su ''Topolino'' libretto a partire dal n. 7 del 1949, nella quale [[Topolino]] e [[Pippo]] vivono un viaggio nell'''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'' [[Dante Alighieri|dantesco]], incontrando, nel ruolo di dannati o messaggeri, vari personaggi disneyani;<ref name=":0" /><ref name=":1" /> tutte le didascalie sono endecasillabi in rima incatenata come nell'originale dantesco, le pene dei dannati seguono la regola del [[contrappasso]] e le trovate includono riferimenti satirici alla società italiana dell'epoca<ref>il Totocalcio, i fiammiferi del monopolio statale che non si accendono mai, la gara tra i film di [[Totò]] ed [[Erminio Macario]]</ref>; la storia riceve l'approvazione della Disney e fu l'unica ad avere l'indicazione dell'autore, "''Verseggiatura di G. Martina''", un'eccezione a una regola ferrea che sarebbe rimasta immutata per oltre tre decenni.{{cn|}} Seguiranno altre trenta parodie di classici come ''[[Paperino Don Chisciotte]]'' (1956), ''[[Paperopoli liberata]]'' (1967), ''[[Paperino di Bergerac]]'' (1981) e molte altre.<ref name=":1" />
 
==== Produzione non disneyana ====