Silvio D'Amico: differenze tra le versioni

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Biografia
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== Biografia ==
Fu educato dai [[gesuiti]] all'[[Istituto Massimo]] di [[Roma]]. Dopo la laurea in [[giurisprudenza]], nel [[1911]] vinse il concorso del [[Ministero della Pubblica Istruzione]] per la direzione generale antichità e belle arti, mentre nel [[1923]] ottenne la cattedra di [[storiaStoria del teatro]] nella [[Regia Scuola di Recitazione]] "[[Eleonora Duse]]".
 
A venticinque anni intraprese l'attività di [[giornalista]], al quotidiano ''[[L'Idea Nazionale]]'', diretto da [[Domenico Oliva]], come vice dello stesso Oliva nella rubrica teatrale, e in seguito, alla morte del direttore, nel [[1917]], divenendone titolare. Diresse la rubrica di critica drammatica su ''[[La Tribuna]]'' (con cui l<nowiki>'</nowiki>''Idea Nazionale'' si era fuso) dal [[1925]] al [[1940]].
 
In questi anni affermò la preminenza del poeta e della parola, al cui servizio deve mettersi l'[[attore]], e, negli anni in cui il teatro di [[regia teatrale|regia]] stenta ancora a nascere, teorizzò la necessità della figura del [[regista teatrale|regista]].
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Scomparve a [[Roma]] nell'aprile [[1955]]; alla notizia della sua morte, i [[teatri di Roma|teatri della capitale]] restarono chiusi per lutto. È sepolto nella tomba di famiglia al Quadriportico del [[Cimitero del Verano|Verano]].
Il fondo Silvio D'Amico è conservato nel [[Civico Museo Biblioteca dell'Attore]] di Genova.
 
== Voci correlate ==