La locandiera: differenze tra le versioni

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'''''La locandiera''''' è una [[commedia]] in tre atti scritta da [[Carlo Goldoni]] nella prima metà del mese di dicembre del 1752. Venne rappresentata per la prima volta al [[Teatro Sant'Angelo]] di [[Venezia]], con [[Maddalena Marliani-Raffi]] (detta Corallina<ref>C. Goldoni, ''Mémoires''</ref>) nel ruolo della protagonista ed è, di gran lunga, la più fortunata commedia del [[Carlo Goldoni|commediografo veneziano]]<ref>G. Ortolani, ''Tutte le opere di C. Goldoni'', Mondadori Editore, 1940</ref>.
 
La storia si incentra sulle vicende di [[Mirandolina]], un'attraente e astuta giovane donna che possiede a [[Firenze]] una locanda ereditata dal padre e la amministra con l'aiuto del cameriere Fabrizio.
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== La commedia nel suo contesto storico ==
Si tratta di un'opera accessibile a tutti, con lo scopo di divertire il pubblico proveniente da qualsiasi ceto sociale; in questo senso, non è un testo particolarmente rappresentativo dell'[[Illuminismo]]. Malgrado ciò, l'opera rispecchia il dibattito sulle classi sociali, così vivo nel Settecento, e può essere considerata proprio in questo contesto storico. Infatti, Mirandolina si preoccupa dei suoi interessi incarnando in un certo senso i nuovi ideali della [[borghesia]] emergente in questo secolo. I nobili, poi, sono rappresentati nella varia articolazione che caratterizzava l'aristocrazia del XVIII secolo: nobili di antica stirpe (nobiltà di spada) ma decaduti e privi di mezzi, nobili ricchi di appoggi e relazioni ma non di denari, borghesi da poco nobilitati (nobiltà di toga) e guardati con disprezzo malcelato dagli altri ceti elevati.
 
Nell'insieme, gli aristocratici rappresentano i parassiti della società che non contribuiscono minimamente al suo sviluppo pretendendo privilegi e servigi, rendendosi ridicoli agli occhi degli spettatori: a differenza di Mirandolina, il Conte e il Marchese non lavorano. Se dal punto di vista sociale la visione di Goldoni fu profondamente critica, lo stesso vale per l'atteggiamento negativo dei nobili nei confronti del drammaturgo. È questa una delle ragioni per cui più tardi Goldoni avrebbe abbandonato Venezia alla volta di [[Parigi]], anche se questa esperienza non avrà gli effetti sperati. Emerge inoltre nella commedia il concetto illuminista di autodeterminazione dell'individuo, particolarmente significativo perché portato avanti da un personaggio femminile.
 
==Adattamenti==
N
Nel 1773 [[Antonio Salieri]] e il librettista Domenico Poggi adattarono la commedia in un [[La locandiera (opera)|dramma giocoso]] in tre atti. Nel [[1800]] [[Simon Mayr]] compose una sua versione in due atti su libretto di [[Gaetano Rossi]]. La commedia ha anche ispirato numerosi film e sceneggiati televisivi, tra i quali ''La locandiera'' di [[Giancarlo Cobelli]], [[La locandiera (film 1980)|''La locandiera'']] di [[Paolo Cavara]] e ''[[Miranda (film 1985)|Miranda]]'' di [[Tinto Brass]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* S. Torresani, ''Invito alla lettura di Goldoni'', Mursia, 1990
* Maricla Boggio, ''Lezioni di drammaturgia'', Aracne Editore, 2014
 
== Voci correlate ==