Chiusa Sclafani: differenze tra le versioni

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Il massimo dello splendore economico artistico e religioso si ebbe nel '500, con la presenza di molte botteghe, conventi e monasteri, che ancora oggi testimoniano un passato ricco e florido.
 
'''La chiesa di San Sebastiano''', di costruzione secentesca. La struttura presenta una semplice facciata che lo rende quasi anonimo, ma l'interno, ad unica navata, è un merletto continuo di stucchi, medaglioni, intarsi e affreschi tutti datati tra il XVII e il XVIII secolo, attribuiti alla scuola del Serpotta. Edificata tra il 1623 e il 1627 dal sacerdote Paolo Paternostro, fu arricchito sotto la signoria del Principe Marco Antonio Colonna e per molti anni servì come Pantheon alla stessa famiglia. In questo luogo di sfarzo e preghiera si raccoglieva Donna Isabella-Gioeni Colonna, moglie del principe Marco Antonio Colonna, le cui spoglie riposano proprio in questo sacro luogo.
 
'''Monastero di San Leonardo''' (XV sec), parte integrante del convento dei Padri Olivetani posto sul colle che domina il paese. Il fabbricato è costituito da tre grandi ali attorno ad un cortile triangolare di stile rinascimentale, ad oggi al suo interno è situato l'Hortus Cerasi (giardino dei ciliegi).
 
La Chiesa Madre, dedicata San Nicola di Bari, dove si trovano diverse opere d'arte.
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La chiesa di San Antonio Abate ad unica navata, che conserva stucchi e pitture di fine 700 ad essa vi era l'ex convento dei pp. conventuali.
 
Nella chiesa dì Santa Caterina v.m., sono conservati dipinti settecenteschi: la Madonna del Rosario, un'acquasantiera del 1500 decorata con un rilievo di Santa Caterina (del Gagini) e due altari in alabastro del XVII secolo.
 
La chiesa di Santa Maria Assunta con la facciata barocca.
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