Operazione Bagration: differenze tra le versioni

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Le truppe tedesche durante l'operazione Bagration, per la prima volta sul fronte orientale, mostrarono segni di indebolimento della volontà combattiva e di deterioramento del morale; vennero catturati dai sovietici un gran numero di prigionieri e l'esercito tedesco in rotta abbandonò enormi quantità di materiali, inoltre le forze schierate a difesa delle sacche di Vicebsk, Bobrujsk e Minsk si batterono con minore accanimento rispetto al passato e cedettero rapidamente le armi<ref name="ReferenceB"/>. Numerosi generali accerchiati si arresero con le loro truppe, ed alcuni aderirono prontamente al famoso "Comitato della Germania Libera" (organizzato da Stalin dopo Stalingrado con ufficiali tedeschi catturati e pronti a collaborare con le autorità sovietiche) e sottoscrissero un appello alle truppe tedesche per indurle alla resa<ref>{{Cita|Erickson 2002|pp. 229-230|Erickson2002}}.</ref>. Nel complesso, tuttavia, la massa principale dell'esercito tedesco non crollò, tentò di ripiegare (anche in piccoli gruppi di sbandati) battendosi coraggiosamente e infliggendo gravi perdite al nemico in avanzata; le ''Panzerdivision'', spesso impegnate in situazione disperate, mostrarono la ben nota capacità ed esperienza e salvarono la situazione in molte occasioni.
 
Il clamoroso e rapido successo dell'Armata Rossa, le impressionanti avanzate compiute dai sovietici e la gravità delle perdite subite dai tedeschi<ref>Stalin organizzò una spettacolare sfilata a Mosca, il 17 luglio, di oltre 50.000 prigionieri tedeschi proprio per dimostrare al mondo l'importanza delle vittorie sovietiche; in {{Cita|Werth 1966|p. 883|Werth1966}}.</ref>, permisero a [[Stalin]] e alla propaganda sovietica di ridicolizzare le affermazioni di parte tedesca su una presunta ritirata ordinata e pianificata della Wehrmacht in Bielorussia, e quelle di parte anglosassone su un presunto ruolo decisivo della campagna occidentale in Normandia rispetto alle battaglie sul fronte orientale (affermazioni smentite dalle dimensioni "apocalittiche" delle battaglie estive all'est)<ref>{{Cita|Erickson 2002| pp. 228-229|Erickson2002 }}.</ref><ref>In realtà fino alla fine di luglio il confronto tra le travolgenti avanzate sovietiche e i limitati successi angloamericani all'ovest (lo sfondamento decisivo ebbe inizio solo il 1º agosto, e si concluse il 22 dello stesso mese a [[Sacca di Falaise|Falaise]]) non mancò di innescare vivaci polemiche giornalistiche su una presunta incapacità militare alleata rispetto alla potenza offensiva dell'Armata Rossa; in {{Cita|Bauer 1971|vol. VI, pp. 198-199|Bauer1971}}.</ref>. Durante il mese di agosto, proprio mentre si sviluppava la campagna all'ovest, la Wehrmacht riuscì con grande abilità tattica e grazie agli sforzi di ufficiali e truppe, a stabilizzare momentaneamente la situazione sulla Vistola e sul Niemen, sbarrando la strada per la Polonia e la Prussia orientale e salvaguardando le comunicazioni con gli [[Paesi Baltici|stati Baltici]]<ref>{{Cita|Bauer 1971|vol. VII, pp. 1-2|Bauer1971}}.</ref>.
 
Tuttavia le perdite subite (916.000 morti, feriti e prigionieri durante tutta la campagna estiva all'est<ref>{{Cita|Bauer 1971| vol. VI, p. 250|Bauer1971}}. I dati si riferiscono al periodo 1º giugno-30 agosto 1944.</ref>) fiaccarono definitivamente le forze tedesche, mentre le enormi perdite di territorio ebbero un'importanza decisiva per l'esito della guerra sul fronte orientale, e permisero a Stalin e ai dirigenti politico-militari sovietici di portare le loro forze (pur a loro volta duramente colpite dalle gravi perdite subite, oltre 770.000 uomini, tra morti, feriti e dispersi, fino al 29 agosto, nei fronti centro-settentrionali, e più di 280.000 uomini nei fronti centro-meridionali<ref>{{Cita|Glantz 2000|pp. 298-299|Glantz2000}}.</ref>) in Europa orientale, e quindi in grado di sferrare l'attacco finale al [[Terzo Reich]] e di conquistare le importanti posizioni strategiche nel cuore dell'Europa ritenute indispensabili da Stalin per salvaguardare la sicurezza dell'Unione Sovietica e per espandere il suo potere.
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