Algernon Swinburne: differenze tra le versioni

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Nel [[1864]] compì un viaggio in [[Italia]], fermandosi per breve tempo tra [[Firenze]] e [[Fiesole]]. Nel [[1868]] Swinburne affittò con un amico, George Powell, una casa a [[Étretat]], battezzandola Chaumière de Dolmancé ("[[cottage]] di Dolmancé", dal nome di un personaggio de ''[[La filosofia nel boudoir]]'' di Sade), dove visse le vacanze, e ricevette nell'estate del [[1870]] una visita del giovane [[Guy de Maupassant]], che lo salvò dall'annegamento (il poeta stava nuotando nel mare della [[Normandia]] quando rischiò di affogare, e Maupassant, buon nuotatore, e altri si tuffarono e lo trassero in salvo) e per riconoscenza fu invitato a pranzo e trascorrere la giornata nella villa. Secondo quanto Maupassant raccontò nel 1875 a [[Edmond de Goncourt]] e [[Flaubert]], lo scrittore francese rimase vivamente impressionato dalla presenza di ossa umane su un tavolo, strane pitture alle pareti e una [[bertuccia]] vestita di tutto punto che dormiva nel letto di Powell, oltre a diverse stranezze ed eccentricità esibite. [[Jean Lorrain]] si sarebbe ispirato a questo racconto, e anche Goncourt, nel suo romanzo ''La Fausta'' ([[1881]]) ispira il personaggio di Georges Selwyn, il sadico amatore di ragazzine, a Swinburne così come appare dal racconto di Maupassant (il vero Selwyn era in realtà un personaggio storico di [[George Selwyn|politico]] del XVIII secolo noto per le sue stranezze sessuali e che già aveva ispirato [[Charles Maturin]], zio di Wilde, per il [[romanzo gotico]] ''[[Melmoth l'errante]]'').<ref name=bio/><ref>[https://publicdomainreview.org/2012/01/24/an-unlikely-lunch-when-maupassant-met-swinburne/ An unlikely lunch: when Maupassant met Swinburne]</ref>
[[File:16 Cheyne Walk 03.JPG|thumb|[[Targa blu]] al n. 16 di Cheyne Walk, Chelsea, Londra, sulla casa dove vissero Swinburne e Rossetti.]]
 
Altre bizzarre avventure le visse a Londra con i co-inquilini, Rossetti e [[George Meredith]]; dopo la morte della moglie, Rossetti era ossessionato dalla morte e dava segni di squilibrio; i due amici lo persuasero a riesumare il corpo della moglie Elizabeth e a recuperare il manoscritto delle sue poesie sepolto con lei, che Rossetti pubblicò nel 1870 in una raccolta intitolata ''Poems''. Insieme al proprio agente Charles Augustus Howell, Rossetti ottenne il permesso di aprire la tomba della Siddal di notte, per recuperare il quaderno di poesie. Howell (che viene ricordato come noto mentitore), presente alla riesumazione, raccontò fantasiosamente che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura. Rossetti scrisse una lettera a Swinburne dove gli rivelava di aver seguito il "consiglio" e di voler pubblicare i versi della moglie.<ref>[https://madeleineemeraldthiele.wordpress.com/2017/12/07/rossettis-coffin-confession-to-swinburne/ Rossetti's Coffin Confession to Swinburne]</ref> Rossetti ritrasse Swinburne alcune volte, negli anni, secondo l'estetica preraffaellita, soprannominandolo "piccolo amico [[Northumberland|northumbriano]]", a causa della bassa statura (5 piedi, ossia circa 1,52 m).<ref>Edmund Gosse, The Life of Algernon Swinburne, 1917 (The Macmillan Company), p. 258, cited (w/ a Google-book link) at "Archived copy". Archived from the original on 12 May 2015. Retrieved 26 November 2012.</ref>
[[File:Algernon Charles Swinburne and Theodore Watts-Dunton.jpg|thumb|left|Swinburne e il suo avvocato e amico Theodore Watts Dunton]]