Giovanni Camillo Glorioso: differenze tra le versioni

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Giovanni Camillo Glorioso nasce a Mercato o santa Maria a Vico di Giffoni Valle Piana . Entrò in corrispondenza con Galileo nel 1604 e lo sostituì all'università di Padova, con uno stipendio di 350 fiorino l'anno, nel 1613. Condusse osservazioni sulla cometa del 1618, Marte, diversi aspetto di Saturno. Si avvicinò poi ad [[Antonio Santini]] (1577–1662) e si contrappose quindi a [[Scipione Chiaramonti]] e al suo successore all'università di Pisa, [[Barthelemy Souvey]], discepolo di [[Fortunio Liceti]].<ref>IlabDatabase.com {{collegamento interrotto|1=[http://www.ilabdatabase.com/db/search.php?lang=de&Author=&Title=&Description=&All=&membernr=852&Days=0&Pmin=&Pmax=&br=&rtype=&ffe=&fdw=&fsg=&fhc=&fpb=&Country=&year1=&year2=&sortfield=&consrchsrvr=&lastrecnr=&rpp=25&vbffld=&Pg=1Curvi ac recti proportio... libri sex.1] |date=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
Considerò, seguendo l'argomento della [[parallasse]], che le comete fossero effettivamente corpi celesti, contro l'opinione di Galileo.<ref>Baldini 2001, ''op. cit.''</ref> In una lettera del 1610 al suo amico [[Giovanni TerrenzioTorregrossa]], sostenne che Galileo attribuisse erroneamente l'invenzione del telescopio e del [[compasso proporzionale]] a sé invece che a [[Michel Coignet]],<ref>La lettera del 29 maggio 1610 recita:
{{citazione| Quo in crimine Galilaeus suspectus est, cum auctorem quoque se faciat instrumenti quod Circinum Militare et Geometricum appellavit, Magnoque Hetruriae Principi dedicavit; vetus quippe adinventum, et ab omnibus una voce Michaeli Coigneto Antuerpiensi, ut primo inventori, attributum.|Citato in Roberto Vergara Caffarelli, 1992, op. cit., nota 18}}</ref> accuse che però appaiono infondate: Rosen (1954) mostra che Galileo non sostenne di essere l'inventore del telescopio, che chiamava "tubo olandese", mentre si considerava l'inventore dei suoi propri strumenti, possibile causa di confusione. La situazione è simile per il compasso proporzionale, che nelle sue varie forme ebbe diversi inventori (Roberto Vergara Caffarelli, 1992). Sembra peraltro escluso per questioni cronologiche che lo strumento di Coignet abbia potuto ispirare Galileo.<ref>Ad Meskens, ''[http://www.informaworld.com/smpp/content~db=all~content=a756424205 Michiel Coignet's contribution to the development of the sector]'', Annals of Science, volume 54, 2 mars 1997, pp. 143-160.</ref>