Non possumus: differenze tra le versioni

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L'episodio di Pio VII è rappresentato ne "In nome del Papa Re".
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La formula è derivata dalla tradizione paleocristiana: ''non possumus'' (non parlare di [[Gesù Cristo]]) è la frase che gli apostoli [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[San Giovanni Apostolo ed Evangelista|Giovanni]] avrebbero opposto a chi chiedeva loro di non predicare il [[Vangelo]] subito dopo la morte di Cristo <ref>[[Atti degli apostoli]], 4,20: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato". </ref>.
 
Nel [[1809]] il [[papa Pio VII]] aveva pronunciato questa formula per rispondere alla richiesta di [[Napoleone]] di cedere all'[[Francia|Impero Francese]] i territori dello [[Stato Pontificio]]: ''"Non debemus, non possumus, non volumus"'': l'episodio è anche rappresentato nelnei film [[In nome del Papa Re]] e [[Il marchese del Grillo]]. La frase fu poi rilanciata da [[Papa Pio IX]], che riprese questa formula per rispondere ai tentativi del [[Regno d'Italia]] di confrontarsi con il [[Vaticano]] per risolvere la [[questione romana]].
 
La locuzione, già utilizzata negli ambienti pontifici come motivazione di rifiuti, fu utilizzata anche successivamente per lo più nell'ambito dei rapporti politico-diplomatici fra il Vaticano e l'[[Italia]].