Galvanismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: spazio dopo segni di punteggiatura e modifiche minori
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 20:
Dopo la pubblicazione del "De viribus electricitatis in motu musculari commentarius" nel [[1791]] ci fu un grande clamore per la scoperta dell'elettricità animale tant'è che lo stesso [[Alessandro Volta]] espresse la sua ammirazione nei confronti di Galvani. Tuttavia l'entusiasmo durò poco: infatti lo scienziato di Como si era reso conto che si poteva creare la contrazione nelle rane attraverso l'uso di un arco bimetallico posto a contatto tra due parti di uno stesso nervo senza nemmeno considerare i muscoli<ref>Alessandro Volta, ''Memoria seconda sull'elettricità animale'', dal giornale fisico-medico del sig. Brugnatelli, 1792, pag.3-34</ref>.
Allora l'ipotesi di Galvani iniziava a perdere fondamento proprio perché gli esperimenti di Volta avevano reso irrilevante il sistema nervi-muscoli, che invece era la base della teoria galvanica. Inoltre Volta iniziò a considerare l'idea che l'elettricità potesse derivare dai metalli stessi; infatti tra i vari esperimenti usò l'arco bimetallico sulla lingua e sugli occhi: nella prima provocò un sapore acido e non contrazioni, nei secondi dava la sensazione di luce<ref>Marco Piccolino e Marco Bresaola, ''Rane, torpedini e scintille, Galvani, Volta e l'elettricità animale'', Bollati Boringhieri, Torino, 2003, pag.464-470.</ref>. Di conseguenza ritenne che gli effetti fisiologici erano determinati in base al tipo di [[Nervo|fibre nervose]] stimolate e quindi non erano i muscoli (nei quali per Galvani era concentrata l'elettricità animale) a determinarli.
Galvani invece dimostrò nel [[1797]] che la contrazione poteva essere provocata connettendo due nervi dello stesso animale senza l'utilizzo di materiali estranei alla stessa rana. Ma questo esperimento, considerato dal fisiologo tedesco [[Emil Du Bois Reymond]] come l'esperimento fondamentale dell'[[elettrofisiologia]] che poteva porre le basi per la nascita di questa nuova scienza, non venne considerato nella sua reale importanza anche perché Volta ormai stava concentrando le sue energie nella creazione di una macchina che potesse generare energia. Così, dopo vari tentativi e fallimenti, attraverso l'alternarsi di metalli diversi a dischi di carta bagnati di una soluzione salina, inventò la [[pila di Volta|pila]]<ref>Marco Piccolino e Marco Bresaola, ''Rane, torpedini e scintille, Galvani, Volta e l'elettricità animale'', Bollati Boringhieri, Torino, 2003, pag.381-417</ref>. Il successo di questa invenzione portò in auge Volta e l'ipotesi dell'elettricità animale venne accantonata per molti anni. Tuttavia lo scienziato comasco non aveva compreso che a generare elettricità erano gli ioni presenti nella soluzione salina e che i metalli, nei quali credeva l'origine dell'energia, trasformavano l'energia chimica di questi [[Ione|ioni]] in energia elettrica.
Molti studiosi hanno affermato come le scoperte di Galvani abbiano contribuito e incentivato le ricerche di Volta che hanno portato all'invenzione della pila e proprio per questo motivo che gli studi dei due scienziati sono così intrecciati.<ref>Adolphe Ganot, ''Corso di fisica'', Pagnoni, Milano, 1882, III edizione italiana, pag. 506-507.</ref>
 
Riga 50:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Galvanism}}
 
==Collegamenti esterni==