Prigioniero di guerra: differenze tra le versioni

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Tale Convenzione è frutto dell’esperienza della prima guerra mondiale e di quel preciso momento storico in cui la concezione stessa del fenomeno bellico era di una forma assolutamente eccezionale di risoluzione delle controversie tra gli Stati. Questo sembrava aver garantito la pace tra gli stati membri della [[Società delle Nazioni]] ed il raggiungimento di un’organizzazione giuridica della comunità internazionale.
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-785-0299-24A, Tobruk, Rommel, Bayerlein, englische Kriegsgefangene.2.jpg|thumb|left|I generali tedeschi [[Erwin Rommel]] e [[Fritz Bayerlein]] con un gruppo di prigionieri di guerra britannici a Tobruk, nella [[Libia italiana]] nel 1942]]
Nel caso in cui fosse inevitabile ricorrere al conflitto, questo doveva restare nei limiti stabiliti dal diritto internazionale bellico, con particolare attenzione allo status di prigioniero di guerra.
I firmatari della Convenzione di Ginevra però non potevano tenere conto dei caratteri che avrebbe assunto la [[seconda guerra mondiale]], nel corso del quale l’accordo fu interpretato in modo restrittivo o addirittura ignorato da parte degli stati firmatari, senza poter quindi assicurare ai prigionieri tutte le garanzie che i suoi autori avevano espresso.<ref>{{Enciclopedia italiana|nome = Prigionia bellica|nomeurl = prigionia-bellica|autore = Adolfo Maresca|anno = 1949|volume = II Appendice|accesso = 17 maggio 2019|cid = }}</ref>
 
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