Vesuvio: differenze tra le versioni

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Esistono tuttavia alcune [[paretimologia|etimologie popolari]]: dato che nell'antichità si riteneva che il Vesuvio fosse consacrato all'eroe semidio [[Ercole]], e la città di [[Ercolano]], alla sua base, prendeva da questi il nome, si credeva che anche il vulcano, seppur indirettamente traesse origine dal nome dell'eroe greco. Ercole infatti era il figlio che il dio [[Giove (divinità)|Giove]] aveva avuto da [[Alcmena]], regina di [[Tebe (Grecia)|Tebe]]. Uno degli epiteti di [[Giove (divinità)|Giove]] ([[Zeus]] nella [[Antica Grecia|Grecia antica]]) era {{polytonic|Ὕης}}, ''Hýēs'', cioè "colui che fa piovere". Così Ercole sarebbe diventato {{Polytonic|Ὑήσου υἱός}}, ''Hyḗsou hyiós'' (pronunciato {{IPA|[hyːˈɛːsuː hʏɪˈos]}}), cioè il "figlio di ''Hýēs''", da cui sarebbe derivato il latino ''Vesuvius'' (pronunciato {{IPA|[wɛˈsʊwɪʊs]}}).
 
Una tradizione popolare della fine del Seicento (portata avanti dall'abate e scrittore [[Camillo Tutini]]) vorrebbe invece che la parola derivi dalla locuzione latina ''Vae suis!'' ("Guai ai suoi!"), giacché la maggior parte delle eruzioni sino ad allora accadute, avevano sempre preceduto o posticipato avvenimenti storici importanti, e quasi sempre carichi di disgrazie per Napoli o la Campania. Un esempio su tutti: l'eruzione del [[1631]] sarebbe stato il "preavviso" naturale dei moti di [[Masaniello]] del [[1647]]. Nelle poesie napoletane sul Vesuvio di fine Ottocento si può trovare il Vesuvio chiamato ''la Montagna'' (con l'articolo e la lettera M in maiuscolo) per indicarne la maggiore importanza rispetto alle altre.
 
== Geografia ==