Medaglia d'oro al valor militare: differenze tra le versioni

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* [[1º Reggimento "Granatieri di Sardegna"]] (1860<ref>"Per la bella condotta tenuta alla presa di Mola di Gaeta. 4 novembre 1860"</ref> e 1917<ref>"Con grandi sacrifici di sangue e con insigni atti di valore, scrisse nel grande Trentino fulgide pagine di grande storia, contrastando per più giorni, sul fronte Monte Cengio - Cesura, il passo al nemico che tentava di sboccare nella pianura vicentina (22 maggio - 3 giugno 1916). Sanguinosamente conquistò formidabili posizioni nemiche, difendendone con tenacia sovrumana il possesso, pur con forze assottigliate dalla lotta. Ritirato dalla prima linea da meno di un giorno (19 ore) nuovamente vi accorreva per respingere un riuscito minaccioso contrattacco nemico, e gettandosi ancora nella lotta con abnegazione sublime, riconquistava definitivamente, in mischie convulse, le tormentate posizioni. Nella intera campagna rinverdì di novella gloria le fiere tradizioni dei Granatieri di Sardegna. Carso - Regione Fornaia - Q. 241: 23 maggio - 7 giugno 1917"</ref>)
* [[5º Reggimento fanteria "Aosta"|5º]] e [[6º Reggimento fanteria "Aosta"]] (1859 e 1917-18)
* [[9º Reggimento fanteria "Bari"|9º]]<ref>Oggi [[9º Reggimento fanteria "Bari"]]</ref> e [[10º Reggimento fanteria "Regina"]] (1859 e 1915-16)
* [[13º Reggimento fanteria "Pinerolo"]] (1915-18<ref>"Per il valoroso contegno, per le ripetute prove di saldezza e di slancio, per la tradizione di eroismo nobilmente mantenuta durante tutta la guerra. Sui campi di battaglia del Carso, dall'Isonzo al Piave, segnò la sua via luminosa con l'impeto, la tenacia e il sangue dei suoi Eroi, generosamente versato, attingendo per trenta mesi di lotta continua, la sua indomabile energia alla più serena e più alta coscienza del dovere e dell'onore. Carso - Isonzo - Piave, 1915-1917. Si distinse anche per stremo valore e ferrea tenacia nella battaglia del giugno 1918 sull'Altopiano di Asiago"</ref> e 1941<ref>"Durante le operazioni sul fronte greco-albanese, in giorni di aspra battaglia contro nemico agguerrito, tenace e risoluto a disputare, con imponente forza di uomini e d'armi il possesso del monte Scialesit, posizione chiave per lo schieramento d'una nostra grande unità operante, il 13º Fanteria riusciva, mercé l'abnegazione e lo slancio delle sue truppe e dei suoi quadri, a frenare l'impeto dell’avversario ed a ributtarlo infine con furioso contrattacco verso le posizioni di partenza. A compimento dell'impresa che costava immenso tributo di sangue meritava la citazione sul Bollettino delle FF.AA. In seguito, nel corso delle operazioni d'attacco protrattesi dal 9 al 19 marzo rivelava in tormentato settore eguali virtù di tenacia combattiva e pari generosità dei suo sangue cosicché il nemico incalzato da irruenti ed eroici assalti era costretto a ripiegare duramente scosso e provato. Spostato sul fronte di combattimento contro la Jugoslavia ed inquadrato nella colonna celere D.S. imponeva anche sul nuovo nemico l'alto valore dei suoi ufficiali e delle sue truppe impedendone con impetuoso attacco il riordinamento dei resti battuti e fugati. Con una audace marcia attraverso la zona costiera del lago di Ocrida ripiombava sui fianchi dell'Esercito greco al quale strappava con decisa manovra il possesso d'una vasta zona ricondotta nel seno della Patria. Superbo strumento di lotta, espressione dei più alti valori dello spirito, simbolo di luminosa ed inesausta tradizione di gloria. Fronte greco-albanese: Scialesit, 4 - 12 febbraio; Cresciows, 9 - 19 marzo; Ocrida - Biishiti, 8 - 18 aprile 1941"</ref>)
* [[47º Reggimento addestramento volontari "Ferrara"|47º]] e [[48º Reggimento fanteria "Ferrara"]] (1915-17 e 1940-41)
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* [[5º Reggimento alpini|5º]], [[8º Reggimento alpini|8º]] e [[9º Reggimento Alpini]] (1940-41 e 1942-43)
* [[3º Reggimento artiglieria terrestre (montagna)|3º Reggimento artiglieria da montagna]] (1940-41<ref>"Per il superbo comportamento dei gruppi “Conegliano” ed “Udine” nella campagna italo-greca. Frammisti agli Alpini nel valore e nel sacrificio, costituirono con le loro batterie sui Mali, allo Scindeli, al Golico, come già sul Pindo, i nuclei dai quali partiva l’offesa e sui quali infuriò la resistenza e prese lo slancio il contrattacco. Col tiro dei pezzi, con la baionetta e la bomba, furono valorosi tra i valorosi, Alpini tra gli Alpini. Fronte greco, Pindo, Mali, Scindeli, Golico, 28 ottobre 1940-23 aprile 1941"</ref> e 1942-43<ref>"Magnifica compagine di armi e di spiriti, ancor più rinsaldata dai fasti gloriosi della campagna di Albania, coi gruppi "Conegliano", "Udine", "Val Piave", 77ª batteria controcarro, 45° e 47° batterie contraeree, accorreva attraverso tempeste di neve e di gelo a fermare il nemico che, potentissimo per uomini e mezzi, avanzava in altro settore del fronte. Per trenta giorni le batterie del Reggimento, nella piena crudezza dell’inverno russo, senza ripari né ricoveri nella steppa innevata, manovravano impavide, benché duramente colpite, e ricacciavano ovunque l’avversario nel corso di disperati furibondi combattimenti infliggendogli perdite sanguinose. Soltanto quando il nemico era da più giorni alle spalle, il Reggimento, per ordine ricevuto, iniziava il ripiegamento. Benché stremati, gli artiglieri alpini del 3°, con sovrumana forza di volontà, frammischiati agli alpini, riuscivano ad aprirsi un varco attraverso l’accerchiamento nemico, col sacrificio di molti, col valore di tutti. Confermavano così le più pure tradizioni di valore, di abnegazione e di sacrificio dell’Artiglieria alpina italiana. Fronte russo, 15 settembre 1942 - 1º febbraio 1943"</ref>)
* [[Reggimento "Genova Cavalleria" (4º)|Reggimento Dragoni di Sua Maestà Reale]] (1796)<ref name="ref_B" /> (1796)<ref>Decreto sovrano aprile 1796 "Per la segnalata prova di zelo, di fermezza e di bravura che due squadroni di quel corpo hanno dato il 21 aprile 1796 nella pianura di Mondovì presso il colle di Bricchetto, attaccando un corpo di dragoni e ussari nemici infinitamente superiori in numero, rovesciandoli e disperdendoli, dopo averne uccisi, feriti, fatti prigionieri buona parte, facilitando così la ritirata della Fanteria del Re che arrischiava di essere circondata".</ref>
* [[Àscari|IV Battaglione Coloniale "Toselli"]] (1936<ref>"Fedele al compito di vendicare l'eroico sacrificio di Amba Alagi, negli stessi luoghi che videro la virtù epica del Maggiore Toselli e dei suoi, emulò la sua tradizione e rinnovò le sue glorie con ingenti perdite di vite e sangue. Nel Tembien si battè con l'usato valore ed a Passo Mecan, in aspra e tenace battaglia, per tredici ore di combattimento, resistendo aglli assalti e facendo impeto travolgente, sgominò il nemico agguerrito e conquistò decisiva vittoria. Mechennò-Zeban Cherchetà, 20 gennaio; Passo Mecan (Mai Ceu), 31 marzo 1936"</ref> e 1941<ref>"Salda unità di guerra, in prolungata aspra battaglia contro preponderanti forze terrestri ed aeree, di sprodigava con indomito valore riuscendo nella tenace difesa sostanziata da audaci contrattacchi, come nell'offensiva ardita e violenta, a contenere sempre l'aggressività dell'avversario agguerrito. Superbo nel valore come nel sacrificio teneva fede alle sue gloriose tradizioni. Africa Orientale, 4 febbraio - 27 marzo 1941"</ref>)