Homo sapiens: differenze tra le versioni

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Il periodo che va dal [[periodo interglaciale]] medio, circa 300 000 anni fa, all'epoca odierna, vede la comparsa in [[Africa orientale]] e la diversificazione della specie ''Homo sapiens''. Secondo le teorie prevalenti, dal [[Africa|continente africano]], circa 65-75 000 anni fa (o secondo altre evidenze alcune decine di migliaia di anni prima), in stretta coincidenza con un [[Teoria della catastrofe di Toba|evento]] di fortissima riduzione della popolazione globale, tuttora in fase di definizione, parte della specie iniziò un percorso migratorio che attraverso un corridoio [[Medio Oriente|medio orientale]] la portò a colonizzare l'intero pianeta.
 
La precisa datazione dei primi esemplari definibili ''sapiens'', tradizionalmente posta a circa 130&nbsp;000 anni fa, è stata spostata dalle scienze [[Paleontologia|paleontologiche]] più indietro nel tempo, grazie a ritrovamenti nei [[Tufo|tufi]] vulcanici della valle del fiume [[Omo]] in [[Etiopia]]. Per mezzo di tecniche basate sui rapporti fra gli [[Isotopo|isotopi]] dell'[[argon]], alcuni reperti anatomicamente simili all'uomo moderno sono stati datati a 195&nbsp;000 anni fa, con una un'incertezza di ± 5&nbsp;000 anni.<ref name="McDougall">{{Cita pubblicazione |cognome=McDougall |nome=I. |cognome2=Brown |nome2=F. H. |cognome3=Fleagle |nome3=J. G. |anno=2005 |titolo=Stratigraphic placement and age of modern humans from Kibish, Ethiopia |rivista=Nature |volume=433 |numero=7027 |pp=733–736 |doi=10.1038/nature03258 |pmid=15716951 }}</ref>. Nuovi ritrovamenti rinvenuti nel 2017 in [[Marocco]] sposterebbero l'origine dell'''Homo sapiens'' a circa 300&nbsp;000 anni fa.<ref>Le Scienze, [http://www.lescienze.it/news/2017/06/07/news/origine_antica_homo_sapiens-3558253/ Un'origine più antica per Homo sapiens], 7 giugno 2017</ref>
 
== Sintesi preliminare delle caratteristiche generali ==
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[[File:Andean Man.jpg|thumb|Uomo [[Ande|andino]]. L'[[abbigliamento]] varia notevolmente e caratterizza l'aspetto esteriore umano per epoche, clima, etnie, età, status sociale e cultura.]]
Dall'origine africana della specie<ref name="McDougall" />, nei ritrovamenti [[Etiopia|etiopici]] in tufi vulcanici della valle del fiume [[Omo]], circa 200&nbsp;000 anni fa (si possono datare con tecniche basate sui rapporti isotopici dell'[[argon]], a 195&nbsp;000 anni con una un'incertezza di ± 5&nbsp;000 anni) da ''[[Homo erectus|H. erectus]]'', a oggi, ''H. sapiens'' si è diffuso su tutta la superficie delle terre emerse (attualmente anche in [[Antartide]], a scopi scientifici, e nonostante il clima inospitale) con una [[Popolazione|popolazione totale]] che ha superato, nel marzo [[2017]], i 7,4 miliardi di individui.<ref>''[https://www.census.gov/ipc/www/popclockworld.html World POPClock Projection]'', [[United States Census Bureau]], 2017.</ref> Secondo nuovi ritrovamenti avvenuti in Marocco nel 2017, l'''Homo sapiens'' avrebbe cominciato a diffondersi nell'intero continente africano già 315.000 anni fa.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ewen|cognome=Callaway|titolo=Oldest Homo sapiens fossil claim rewrites our species' history|rivista=Nature|lingua=en|accesso=21 dicembre 2017|doi=10.1038/nature.2017.22114|url=https://www.nature.com/news/oldest-homo-sapiens-fossil-claim-rewrites-our-species-history-1.22114}}</ref>
 
=== Organizzazione sociale ===
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Lo studio scientifico dell'evoluzione umana comprende lo sviluppo del genere ''[[Homo]]'' e lo studio degli altri [[ominidi]] quali, ad esempio ''[[Australopithecus]]'' strettamente correlati con esso. Gli uomini moderni appartengono alla specie ''Homo sapiens'', per alcuni autori suddivisibile in due sottospecie: ''Homo sapiens sapiens'' e ''[[Homo sapiens idaltu]]'' (tradotto approssimativamente come "uomo saggio maggiore"), estinto.
 
Dal punto di vista anatomico, gli uomini moderni appaiono in testimonianze fossili risalenti a 130&nbsp;000 anni fa in [[Africa]]<ref>[http://www.mnh.si.edu/anthro/humanorigins/ha/sap.htm Human Ancestors Hall: ''Homo Sapiens''] - URL retrieved 13 ottobre, 2006</ref><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Alemseged Z, Coppens Y, Geraads D |titolo=Hominid cranium from Omo: Description and taxonomy of Omo-323-1976-896 |rivista=Am J Phys Anthropol |volume=117 |numero=2 |pp=103-12 |anno=2002 |pmid=11815945 }}</ref>. Inoltre sono stati rinvenuti in tufi vulcanici della valle del fiume [[Omo]] in [[Etiopia]] resti risalenti a 195&nbsp;000 anni fa, datati con tecniche basate sui rapporti isotopici dell'[[argon]], con una un'incertezza di ± 5&nbsp;000 anni<ref name="McDougall" />.
 
I parenti più stretti ancora viventi di ''Homo sapiens'' sono le due specie appartenenti al genere ''Pan'', comunemente noti come [[Pan (zoologia)|scimpanzé]]: il [[Pan paniscus|bonobo]] (''Pan paniscus'') e lo [[Pan troglodytes|scimpanzé comune]] (''Pan troglodytes''). Le due specie sono ugualmente vicine, ovvero condividono lo stesso antenato comune; la differenza principale tra essi è l'organizzazione sociale: [[Matriarcato|matriarcale]] per il bonobo e [[Patriarcato (antropologia)|patriarcale]] per lo scimpanzé comune<ref name="FransDeWaal96" />. Il sequenziamento completo del [[genoma]] ha portato alla conclusione che "dopo 6,5 milioni di anni di evoluzione separata, le differenze tra bonobo/scimpanzé ed umani sono soltanto dieci volte maggiori di quelle esistenti tra due persone qualsiasi e dieci volte minori di quelle esistenti tra [[Ratto|ratti]] e [[Topo|topi]]".
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* L'''[[origine africana dell'Homo sapiens]]'' è il modello paleoantropologico dominante tra le teorie che tendono a descrivere l'origine e le prime migrazioni umane dell'anatomicamente moderno. È conosciuta anche come: ipotesi dell'origine unica, fuori dall'Africa, ipotesi africana, teoria della migrazione dall'Africa (dall'inglese Out of Africa o Out of Africa 2), origine africana recente, ipotesi di un'origine unica e recente (RSOH dall'inglese recent single-origin hypothesis), teoria del rimpiazzo (dall'inglese Replacement Hypothesis).<br />L<nowiki>'</nowiki>''ipotesi dell<nowiki>'</nowiki>origine unica'', propone che gli uomini moderni si siano evoluti in Africa<ref name="McDougall" /> e che siano poi migrati all'esterno sostituendo quegli ominidi che erano in altre parti del mondo.<br />Su di essa sussistono vastissime evidenze paleoantropologiche, date da diverse migliaia di ritrovamenti fossili, archeologiche<ref>Calvin William H. 2004, [http://williamcalvin.com/BHM/ch9.htm A Brief History of the Mind.] Cap. 9 From Africa to Everywhere.</ref>, linguistiche<ref>Atkinson, Quentin D. 2010-2011, [https://www.sciencemag.org/content/332/6027/346.abstract Phonemic Diversity Supports a Serial Founder Effect Model of Language Expansion from Africa]</ref>, climatologiche (modificazioni climatiche e conseguenti selezioni della popolazione), genetiche ([[mtDNA]] e nucleare, in particolare [[Aplogruppi del cromosoma Y|Aplogruppi del&nbsp;cromosoma&nbsp;Y]])<ref>«''I sub-clades L3b d, L3e e L3f, per esempio, sono chiaramente di origine africana, mentre l'aplogruppo N è apparentemente di origine euroasiatica''» [http://www.springerlink.com/content/g14508u363247212/ "A Model for the Dispersal of Modern Humans out of Africa"]</ref><ref>«''La presenza degli aplogruppi N1 e J in Tanzania suggerisce una introgressione dal Medio Oriente o l'Eurasia in Africa orientale, dedotta da precedenti studi su altre popolazioni in Africa orientale''» [https://mbe.oxfordjournals.org/content/24/3/757 "Whole-mtDNA Genome Sequence Analysis of Ancient African Lineages"]</ref><ref>«''Lo scenario di un'introgressione in Africa è sostenuto da un'altra caratteristica della filogenesi del DNA mitocondriale. Il parente Euroasiatico dell'aplogruppo M (l'aplogruppo N) che ha una età molto simile a M e nessuna indicazione di origine africana''» [https://www.sciencemag.org/content/314/5806/1767 "The mtDNA Legacy of the Levantine Early Upper Palaeolithic in Africa"]</ref><ref name="YAP">[http://www.ias.ac.in/currsci/jun252005/1977.pdf "YAP insertion signature in South Asia"]</ref><ref>[https://www.biomedcentral.com/1471-2148/8/45 "Mitochondrial DNA structure in the Arabian Peninsula"]</ref><ref>«''I due macroaplogruppi M ed N, che hanno colonizzato l'Eurasia, non è del tutto certo fossero già presenti in Africa prima della loro uscita da quel continente.''» [https://www.biomedcentral.com/1471-2164/8/223 "Mitochondrial lineage M1 traces an early human backflow to Africa"]</ref><ref>[https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0168952506001181 "Harvesting the fruit of the human mtDNA tree"]</ref><ref name="New binary">[http://genome.cshlp.org/content/early/2008/04/02/gr.7172008.full.pdf+html "New binary polymorphisms reshape and increase resolution of the human Y chromosomal haplogroup tree"]</ref>.
** I dati molecolari condotti mediante marcatori non ricombinanti, come il DNA mitocondriale, sostengono questa ipotesi. L'analisi filo-geografica ha infatti mostrato che il popolamento da parte dell'uomo moderno dei continenti è proceduto ad ondate successive a partire dal continente [[africa]]no.
** I dati paleo-antropologici testimoniano che in principio sarebbe emersa una popolazione del sud dell'Africa, isolatasi dal resto della popolazione, in un'epoca compresa tra i 100 ed i 200&nbsp;000 anni fa, costituita da individui piuttosto gracili rispetto ai tipi prevalenti di [[Homo heidelbergensis]] ed [[Homo neanderthalensis]]. Gli individui originari della umanità odierna furono costituiti da una popolazione Khoisan ancestrale da cui derivò l'attuale tipo etnico [[Khoisan]]<ref>[https://news.nationalgeographic.com/news/2002/12/1212_021213_journeyofman.html Mayell, Hillary. Documentary Redraws Humans' Family Tree. ]</ref><ref name="GPL 157">Luigi Luca Cavalli Sforza, ''[[Geni, popoli e lingue]]'', Adelphi, 1994, pg 157.</ref>. Erano individui piccoli e snelli, con una scatola cranica grande, un apparato masticatorio meno massiccio di altre specie, e presumibilmente la pelle scoperta da peli e un linguaggio evoluto. Probabilmente in origine adattati per vivere presso ambienti acquatici e di foresta in zone tropicali.<br />Da questo nucleo originario sarebbero derivate tre ramificazioni che dettero origine una al tipo khoisan l'altra al tipo dei [[pigmei]] africano e il terzo tipo da cui derivarono tutti gli altri tipi etnici umani<ref name="GPL 157" />. Dal terzo tipo derivò inizialmente la popolazione [[Australiani aborigeni|australoide]] che si diffuse partendo dall'Africa orientale circa 60&nbsp;000 anni fa, e forse più, colonizzando<ref name="uow2004">[https://media.uow.edu.au/news/2004/0917a/index.html "When did Australia's earliest inhabitants arrive?"], ''University of Wollongong'', 2004. Retrieved 6 June 2008.</ref> tutta la zona tropicale fino al continente [[australia]]no, una popolazione dalla pelle scura che non utilizzava abbigliamento per difendersi dal freddo e che si diffuse seguendo le coste dei mari in cerca di molluschi. Recenti aggiornamenti basati su repertazioni<ref>[https://www.sciencemag.org/content/331/6016/453.abstract?sid=51eddf7e-f074-4d2f-890c-28b4febce0cb#ref-1, The Southern Route “Out of Africa”: Evidence for an Early Expansion of Modern Humans into Arabia, Science, 28 January 2011, Vol. 331 no. 6016 pp. 453-456, DOI: 10.1126/science.1199113]</ref> in territorio arabico anticipano di alcune migliaia di anni questa fase migratoria, ipotizzando un corridoio passante per la parte meridionale del Mar Rosso, e sollevando dei dubbi sul posizionamento precedente o seguente il grande evento di riduzione della popolazione umana concomitante ([[Teoria della catastrofe di Toba]]).<br />Nel 2015 la rivista [[Nature]] ha pubblicato la notizia che alcuni denti fossili ritrovati in Cina risalirebbero a circa 120.000 anni; tale datazione sposterebbe indietro la data delle prime ondate migratorie dall'Africa, consentendo inoltre di ipotizzare che la prima colonizzazione sia avvenuta verso l'Asia.<ref>[https://www.yahoo.com/news/modern-humans-africa-sooner-thought-220920014.html Articolo su Nature, 14 ottobre 2015]</ref><br>La seconda ondata è quella del tipo dell'[[uomo di Cromagnon]], partita dal medio-oriente circa 40&nbsp;000 anni fa, che colonizzò il continente Europa. Questa popolazione era di alta statura, aveva la carnagione più chiara, era dedita alla caccia di grande selvaggina, utilizzava una sofisticata tecnologia della pietra ede usava pellicce per coprirsi. I resti più antichi di [[Homo Sapiens]] in Europa sono datati a 44.000 anni fa e si riferiscono a dentature rinvenute nella ''Grotta del Cavallo'' nella ''Baia di Uluzzo'' nel Comune di [[Nardò]]. I reperti, ritrovati durante scavi condotti dal prof. Palma Di Cesnola dell'Università di Siena nel 1964, finora ritenuti appartenenti all'uomo di Neandertal, sono stati oggetti di nuovo studio nel 2011: i fossili degli strati coevi alle dentature (conchiglie) esaminati al radiocarbonio nei laboratori dell'Università di Oxford per conto del Dipartimento di Antropologia dell'Università di Vienna e lo studio morfologico dello smalto delle dentature, ne hanno confermato l'appartenenza all'Homo Sapiens, spostando di almeno 4.000 anni la datazione sulla presenza dell'uomo moderno in Europa e confermando, altresì, la coabitazione almeno nell'ambito del sito del ritrovamento dell'uomo di Neandertal con l'uomo moderno.<ref>[http://medienportal.univie.ac.at/presse/aktuelle-pressemeldungen/detailansicht/artikel/homo-sapiens-arrived-earlier-in-europe-than-previously-known/#.TrOdfePcQY5.facebook Homo sapiens arrived earlier in Europe than previously known<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><br />La terza ondata (circa 25&nbsp;000 anni fa) partì sempre dal [[Medio Oriente|medio oriente]] e si spinse attraverso l'[[Asia centrale]] fino in [[America settentrionale]]; di essa resta la popolazione [[Ainu]] del [[Giappone]] come esempio puro e da questa popolazione più diffusa derivarono tutti i tipi etnici successivi. La comparsa degli uomini grandi cacciatori determinò l'estinzione di molte specie animali alla fine del [[pleistocene]], tra cui anche la scomparsa di tutte le altre specie del genere Homo.<br />Circa a 12&nbsp;000 anni fa risale la comparsa del tipo [[amerindi|paleomongolico]] che si diffuse dall'Asia centrale fino a colonizzare tutto il continente America. Circa a 7&nbsp;000 anni fa risalgono le diffusioni dei tipi etnici mediterranei che dal medio oriente si diffusero in Europa e India, ed il tipo [[mongoloide|neomongolico]] che si diffuse in Asia orientale; questi ultimi tipi umani sono dediti alle attività economiche dell'agricoltura e allevamento. Infine vi sono le grandi diffusioni umane dei periodi storici che specie negli ultimi secoli ha portato alla grande diffusione del tipo [[europoide]], come tipo ibrido tra i tipi Cro Magnon e mediterraneo e neo-mongolide, che attraverso la colonizzazione ha dato origine ad altre popolazioni ibride in tutti i continenti, un processo che continua oggigiorno e tende ada una completa ibridazione di tutti i tipi umani.
* L<nowiki>'</nowiki>''[[ipotesi multiregionale]]'', o della continuità regionale invece, propone che gli uomini moderni si siano evoluti, almeno in parte, da popolazioni di ominidi indipendenti.<ref>Eswaran, Vinayak, Harpending, Henry & Rogers, Alan R. ''[https://www.sciencedirect.com/science/article/B6WJS-4G3SC6X-1/2/aae7c2810f0d87628e228363c0e1bd66 Genomics refutes an exclusively African origin of humans]'', Journal of Human Evolution, In Press, Corrected Proof, retrieved 6 maggio, 2005.</ref>
* L'''[[ipotesi dell'origine euroasiatica]]'' o "Out of Eurasia" è una terza ipotesi alternativa, variante della multiregionale. Rivedendo in qualche modo l'ipotesi multiregionale sulla base di ritrovamenti archeologici euroasiatici, dallo studio del DNA ([[aplogruppo]] M-N-R dell'[[mtDNA]] e gli aplogruppi D-E-C-F del [[cromosoma Y]]) ipotizza un'origine euroasiatica dell'Homo sapiens.
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Nei paesi industrializzati i neonati pesano circa fra i 3 e i 4&nbsp;kg e sono lunghi circa 50 o 60 centimetri.<ref>{{cita web|url=http://childinfo.org/areas/birthweight/|titolo=Low Birthweight}}</ref> Un peso eccessivamente basso alla nascita, in regioni in via di sviluppo, non è un evento raro e contribuisce ad alzare il livello di [[mortalità infantile]] in queste regioni.<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Khor G | titolo = Update on the prevalence of malnutrition among children in Asia. | rivista = Nepal Med Coll J | volume = 5 | numero = 2 | pp = 113-22 | anno = 2003 | pmid = 15024783 }}</ref>
A partire dal momento della nascita, gli esseri umani iniziano a crescere, come qualsiasi altro cucciolo di mammifero. Il periodo del passaggio all'età adulta, la pubertà, avviene solitamente prima per le femmine e successivamente per i maschi. Solitamente poi le femmine arrivano prima alla loro statura definitiva, attorno ai 18 anni, mentre i maschi fermano la loro crescita attorno ai 21 anni.
Esistono enormi differenze nell'[[Speranza di vita|aspettativa di vita]] da un paese all'altro. La parte del mondo sviluppata sta velocemente diventando più anziana, con una un'età media di 40 anni ([[Principato di Monaco|Monaco]] addirittura 45,1), mentre nel [[terzo mondo]] l'età media si aggira intorno ai 15 - 20 anni (in [[Uganda]] 14,8). L'aspettativa di vita in [[Hong Kong]] è di 84,8 anni per le femmine e 78,9 per i maschi, mentre in [[Swaziland]], soprattutto per l'[[AIDS]], è di 31,3 anni per entrambi i sessi.<ref>[http://hdr.undp.org/hdr2006/ "Human Development Report 2006,"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071011205535/http://hdr.undp.org/hdr2006/ |data=11 ottobre 2007 }} [[United Nations Development Programme]], pp. 363-366, 9 novembre [[2006]]</ref> Mentre un [[Europa|europeo]] su cinque ha almeno 60 anni di età, solo un [[africa]]no su venti ha più di 60 anni.<ref>[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/ ''The World Factbook''], U.S. Central Intelligence Agency, retrieved 2 aprile, 2005.</ref>
 
Il numero degli ultracentenari nel mondo è stimato a 210&nbsp;000 nel [[2002]].<ref>[http://www.un.org/ageing/note5713.doc.htm U.N. Statistics on Population Ageing], United Nations press release, February 28, 2002, retrieved April 2, 2005</ref> Almeno una persona, [[Jeanne Louise Calment|Jeanne Calment]], è nota per aver raggiunto i 122 anni di età; persone più longeve, tuttavia, sono state segnalate, ma non sono state mai documentate. Nel mondo in media ci sono 81 uomini di almeno sessant'anni ogni 100 donne della stessa fascia d'età, e, per i più anziani, il rapporto diventa di 53 a 100.
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Circa diecimila anni fa, l'uomo ha sviluppato l'[[agricoltura]] e l'[[allevamento]] all'inizio del Neolitico,<ref>[http://www.archaeology.org/9707/newsbriefs/squash.html Earliest agriculture in the Americas]
[http://sciencenow.sciencemag.org/cgi/content/full/2007/213/2 Earliest cultivation of barley]
[http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/5038116.stm Earliest cultivation of figs] - URLs retrieved 19 febbraio, [[2007]]</ref> che ha sostanzialmente rivoluzionato il tipo di cibo che l'uomo assume, passando velocemente ada una dieta base ricca di carboidrati [[Amido|amilacei]] da cereali, proteine vegetali da [[legumi]] e proteine animali, probabilmente in minore quantità, da latte, uova, e carne di specie allevate, lipidi da semi. Si trattava di calorie a reperibilità facilitata rispetto all'ottenimento degli stessi nutrienti dalle attività di caccia e raccolta.
 
La disponibilità di calorie per un sempre più elevato numero di individui ha contribuito allo sviluppo di popolazioni, città e, a causa dell'aumento della densità della popolazione, a una maggiore diffusione delle [[malattie infettive]] [[Epidemia|epidemiche]], nonché a variazioni nella costituzione fisica e nei caratteri antropometrici. Il tipo di cibo che si consuma e il modo in cui si prepara varia da cultura a cultura e nel corso del tempo. Progressivamente vennero introdotti nella dieta sempre nuovi cibi.
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Nel corso della storia di fronte ad un marcato [[sessismo]] vi sono stati movimenti e manifestazioni per difendere al contrario la parità tra i sessi in termini di diritti e rilevanza sociale (come nel [[femminismo]]).
 
Nell'essere umano la sessualità coinvolge anche i modelli culturali e ha implicazioni sociali che vanno oltre l'aspetto puramente genetico. Si parla di [[orientamento sessuale]] in relazione all'attrazione di un individuo verso un genere, oppure entrambi; e di [[identità di genere]] in relazione al genere a cui l'individuo sente di appartenere, in certi casi diverso da quello fisico. In questo caso la sessualità diventa un fatto a sé stante e completamente slegato dalla naturale pulsione programmata in natura per la riproduzione attraverso l'incontro di maschio e femmina, e viene quindi ad essere una un'azione totalmente sterile.
 
=== Le popolazioni umane ===
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Gli studi genetici hanno dimostrato che nel [[Africa|continente africano]] si ha la maggiore diversificazione genetica degli esseri umani.<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Jorde L, Watkins W, Bamshad M, Dixon M, Ricker C, Seielstad M, Batzer M | titolo = The distribution of human genetic diversity: a comparison of mitochondrial, autosomal, and Y-chromosome data. | url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=10712212 | rivista = Am J Hum Genet | volume = 66 | numero = 3 | pp = 979-88 | anno = 2000 | pmid = 10712212 }}</ref>
Comunque, rispetto ad altri animali, le sequenze genetiche umane sono molto omogenee. È stato scoperto che la maggior parte delle variazioni genetiche fra tre grandi popolazioni umane prese nel loro complesso (europei, asiatici e africani) sono solo tra il 5 e il 15% della variazione totale all'interno di ogni gruppo<ref>{{Cita pubblicazione | autore = | titolo = The use of racial, ethnic, and ancestral categories in human genetics research. | url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=16175499 | rivista = Am J Hum Genet | volume = 77 | numero = 4 | pp = 519-32 | anno = 2005 | pmid = 16175499 }}</ref>.
Tuttavia, il dibattito periodicamente si riaccende<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Edwards A |titolo=Human genetic diversity: Lewontin's fallacy |rivista=Bioessays |volume=25 |numero=8 |pp=798-801 |anno=2003 |pmid=12879450 }}</ref><ref>Keita, S. O. Y., Kittles, R. A., Royal, C. D. M., Bonney, G. E., Furbert-Harris, P., Dunston, D. M., and Rotimi, C. M. (2004). ''Conceptualizing human variation'': ''Nature Genetics'' 36, S17 - S20 (2004) {{doi|10.1038/ng1455}}</ref> in quanto vengono poste alcune critiche metodologiche sull'analisi che diede origine al dato (multi locus cluster analisi). Il trascorrere degli anni, ha comunque cumulato una un'elevatissima quantità di lavori, sia tradizionali che molecolari a sostegno dell'omogeneità umana, data da una [[Variazione clinale|distribuzione di tipo clinale]] della popolazione stessa presa nel suo complesso.
 
=== Habitat e popolazione ===
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Insieme, questi sviluppi hanno innescato il processo di [[civilizzazione]] e [[urbanizzazione]], con i loro complessi ordinamenti sociali. Inoltre ciò comporta l'istituzionalizzazione dello sviluppo di nuove tecnologie. Questa scienza è ora al centro di tutta la cultura umana.
 
In tempi recenti, la [[fisica]] e l'[[astrofisica]] coprono un ruolo centrale per formare ciò che si conosce come [[cosmologia (astronomia)|cosmologia]], che è la scienza che studia l'universo attraverso l'osservazione e l'esperimento. Questa disciplina, che focalizza sull'universo in larga scala, inizia dalla teoria del [[big bang]], una un'inflazione dello spazio-tempo avvenuta circa 14 miliardi di anni fa. Dopo questo inizio, gli scienziati propongono teorie sul suo sviluppo e sulla sua fine ultima.
 
== Società ==
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La società umana nel corso della storia ha maturato una differenziazione in [[classi sociali]], determinate da fattori [[economia|economici]], [[etnia|etnici]] o di altro genere.
 
Una Un'attività che nasce in una società è lo [[sport]], che ha il fine pratico di attività fisica, ma ha anche un ruolo culturale importante come disciplina agonistica, mezzo di socializzazione oltre che come forma di intrattenimento e svago.
 
=== Governi e politica ===