Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni: differenze tra le versioni

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==Storia==
 
Dopo che il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite l'aveva approvata il 30 giugno 2006 con 30 favorevoli, 2 contrari (Canada et Russia) e 12 astenuti, fu sottoposta all'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]]: malgrado il tentativo di riceverne l'approvazione ''per consensus'', fu richiesto il voto esplicito ed esso ebbe luogo il 13 settembre 2006, con 143 favorevoli, 4 contrari (Stati Uniti d'America, Canada, Australia e Nuova Zelanda) ed 11 astenuti (Colombia, Azerbajan, Bangladesh, Georgia, Burundi, Russia, Samoa, Nigeria, Ucraina, Bhoutan e Kenya).
 
Anche se una Dichiarazione dell'Assemblea Generale non è uno strumento giuridicamente vincolante ai sensi del [[diritto internazionale]], secondo un comunicato stampa delle Nazioni Unite, essa "rappresenta lo sviluppo dinamico delle norme giuridiche internazionali e riflette l'impegno degli Stati Membri delle Nazioni Unite per muoversi in determinate direzioni ". L'ONU la descrive come impostazione di "un importante standard per il trattamento degli [[indigeni]], che sarà sicuramente uno strumento importante verso l'eliminazione delle violazioni dei [[diritti umani]] contro i 370 milioni di persone indigene del pianeta assistendoli nella lotta contro la discriminazione e l'emarginazione".<ref name="FAQ"> [http://www.un.org/esa/socdev/unpfii/documents/FAQsindigenousdeclaration.pdf Frequently Asked Questions: Dichiarazione sui diritti del indigeni Popoli] delle Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene. </ref>