Partito comunista: differenze tra le versioni

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La contrapposizione tra socialisti e comunisti invece nasce a partire dal [[1903]], quando [[Lenin]] cominciò ad organizzare la frazione ''[[Bolscevico|bolscevica]]'' del Partito operaio socialdemocratico russo. Questa frazione nel novembre del [[1917]] contribuì alla fine definitiva del [[regime zarista]], divenendo portatrice delle istanze operaie e contadine nonché avanguardia della rivoluzione comunista avente per mezzo i ''[[soviet]]'' (consiglio), cioè i consigli operai e contadini. Le vicende successive, che videro l'insorgere di una sanguinosa guerra civile e l'affermarsi di un processo d’industrializzazione dagli immani costi umani e sociali, preparavano però le premesse, seppure non necessarie, per una svolta tragica nella storia della grande rivoluzione del '17.
 
== Partiti comunisti di ispirazioned’ispirazione ''sovietica'' ==
Mentre in [[Unione Sovietica]] il Partito comunista ([[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]]) finì saldamente concentrato nelle mani di [[Stalin]], in Occidente, anche su sollecitazione della diplomazia sovietica, tutta una serie di Partiti comunisti riuniti nella [[Terza Internazionale]] avviava un processo di "bolscevizzazione", di subordinazione alle politiche dello stato sovietico. Nel secondo dopoguerra mondiale, calata la ''[[cortina di ferro]]'', i partiti comunisti dell'Europa orientale furono sempre più accentrati nell'orbita imperialistica dell'URSS e ne esercitarono il potere in funzione vicaria, mentre quelli occidentali<ref>Alessandro Brogi, ''Confronting America: The Cold War between the United States and the Communists in France and Italy'' [1st ed.] 0807834734, 9780807834732 The University of North Carolina Press 2011.</ref>, soprattutto a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]]-[[anni 1960|sessanta]], si resero protagonisti delle grandi lotte sociali unitamente allo sviluppo di posizioni sempre più autonome (come [[Enrico Berlinguer]] con l'[[eurocomunismo]]).