Galateo (costume): differenze tra le versioni

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{{F|sociologia|luglio 2008|commento=sembra un insieme di cose per sentito dire}}
[[File:Soup Course New.jpg|thumb|upright=1.6|Disposizione di piatti, posate e bicchieri secondo il galateo.]]
Il termineCon '''galateo''' (identificato anche col sinonimo '''''bon ton''''') si definisce l'insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona [[educazione]]: è un codice che stabilisce le aspettative del [[comportamento]] sociale, la norma convenzionale. Alcuni sinonimi della parola possono essere '''etichetta''' o '''''bon ton'''''. Il nome "galateo"termine deriva da [[Galeazzo Florimonte]], vescovo della [[diocesi di Sessa Aurunca]] che ispirò a monsignor [[Giovanni Della Casa]] quel celebre libro del viver civile, il ''[[Galateo overo de' costumi]]'', primo trattato specifico sull'argomento pubblicato nel 1558. IlIn titologenerale dell'opera,il infattigalateo è un codice non scritto, corrispondeanche allase formain latinaalcuni delcasi nomepuò Galeazzo:dar ''Galatheus'',luogo a [[codificazione]] appuntoscritte.
 
== Cenni storici ==
Il primo autore del Galateo fu [[Clemente Alessandrino]] che nel suo Il pedagogo propose le regole per stare a tavola, vestirsi, come parlare correttamente fino anche all'uso dei profumi. L'umanista [[Erasmo da Rotterdam]] propose delle regole di buone maniere nella sua opera ''De la Civilité puérile'' (o ''De civilitate morum puerilium'') e nel suo trattato sull'educazione precoce dei bambini. Queste regole sono indirizzate a chiunque, qualsiasi sia la classe sociale di appartenenza. Queste regole, innovative rispetto al passato, influenzarono le opere letterarie che seguirono.
 
In Italia, [[Giovanni Della Casa]] scrisse tra il [[1551]] e il [[1555]] un trattato (pubblicato nel [[1558]], dopo la sua morte) il cui titolo ''[[Galateo overo de' costumi]]'' divenne celebre a tal punto che in italiano la parola [[wikt:galateo|galateo]] significa l'insieme delle norme riferite alla buona educazione. Il titolo dell'opera, infatti, corrisponde alla forma latina del nome Galeazzo: ''Galatheus'', appunto.
{{Approfondimento
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Anticamente indicava anche un piccolo avviso esposto nelle corti spagnole con la segnalazione del cerimoniale del giorno e le sue rigide regole; dal programma quotidiano, ''etiqueta'' passò poi rapidamente a designare il cerimoniale stesso e, con quel significato, dalla Spagna si diffuse altrettanto rapidamente in Francia e, come attesta il letterato [[Lorenzo Magalotti (letterato)|Lorenzo Magalotti]] [[File:Tribuna, medaglione di lorenzo magalotti.JPG|left|120px]] all'inizio del [[XVIII secolo|Settecento]], anche in Italia:<ref>[[Aldo Gabrielli]], ''Avventure nella foresta del vocabolario. Storia di parole'', Milano, Ceschina, 1964, pp. 24-25.</ref> «Infino all'anno 1668 che io andai in Spagna, parlando di tutto ciò che risguarda regole pratiche d'una Corte, d'una Segreteria, io non mi valeva d'altri termini, che di regole, pratiche, costumi, e più correntemente d'ogni altro, stili. Arrivato a Madrid, e quivi udito a ogni poco, ''es etiqueta de Corte'', ''etiquetas de la Casa de Borgonna'', al mio ritorno in Italia cominciai a dire ancor io in Italiano, etichetta; né io solo, ma le mie camerate ancora, credo per parer, come fanno i giovani, d'aver portato qualche cosa di Spagna. Ne tornò il Marchese di Castiglione, dopo essere stato a quella Corte ventun anni, ne son tornati dopo degli altri, etichetta quegli, etichetta quell'altro; può esser che si sia fatto male a profanar la lingua Toscana con questo Spagnuolismo di più; il fatto però si è, che in oggi io sento dire etichetta anche a di quegli che non sono mai stati a Madrid.»<ref>[[Lorenzo Magalotti (letterato)|Lorenzo Magalotti]], ''Lettere scientifiche ed erudite'', Milano, Società Tipografica de' Classici Italiani, 1806, Lettera XVIII ("Sopra un passo di S. Agostino. Al signor abate Lorenzo Maria Gianni"), p. 313.</ref>
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In generale il galateo è un codice non scritto, anche se in alcuni casi può dar luogo a codificazioni scritte<ref>http://www.maisongalateo.com</ref>.
Nella storia della letteratura il termine "bienséances" è la chiave della teoria letteraria classica e della vita sociale del XVII secolo. Il termine indica ciò che conviene dire e fare in una certa situazione, avere buone maniere e buon gusto.
 
== Esempi di norme di galateo ==
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Precedenze: l'uomo cede sempre il passo alla donna uscendo da un luogo chiuso ed entrando in un ambiente privato e conosciuto, come la casa di parenti o amici; quando invece si apprestano ad entrare in un locale pubblico, come un bar o un ristorante, deve essere l'uomo a precedere. Questa usanza ha origini antiche; nella tradizione cavalleresca, infatti, era il cavaliere ad ispezionare un luogo prima della dama, poiché una taverna poteva ospitare risse o altri disordini a lei poco adatti.
 
== Il galateo nella storia ==
Il primo autore del Galateo fu [[Clemente Alessandrino]] che nel suo Il pedagogo propose le regole per stare a tavola, vestirsi, come parlare correttamente fino anche all'uso dei profumi.
 
L'umanista [[Erasmo da Rotterdam]] propose delle regole di buone maniere nella sua opera ''De la Civilité puérile'' (o ''De civilitate morum puerilium'') e nel suo trattato sull'educazione precoce dei bambini. Queste regole sono indirizzate a chiunque, qualsiasi sia la classe sociale di appartenenza. Queste regole, innovative rispetto al passato, influenzarono le opere letterarie che seguirono.
 
In Italia, [[Giovanni Della Casa]] scrisse tra il [[1551]] e il [[1555]] un trattato (pubblicato nel [[1558]], dopo la sua morte) il cui titolo ''[[Galateo overo de' costumi]]'' divenne celebre a tal punto che in italiano la parola [[wikt:galateo|galateo]] significa l'insieme delle norme riferite alla buona educazione.
 
Nella storia della letteratura il termine "bienséances" è la chiave della teoria letteraria classica e della vita sociale del XVII secolo. Il termine indica ciò che conviene dire e fare in una certa situazione, avere buone maniere e buon gusto.
 
Anche nel medioevo vi era un galateo che disponeva le regole per stare a tavola, ad esempio di non mettere le ossa nel piatto comune, ma piuttosto di gettarle in terra e lasciare che i cani li mangiassero.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Protocollo (cerimoniale)]]
* [[Taarof]], il galateo iraniano
 
== Altri progetti ==
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{{Controllo di autorità}}
{{portale|antropologia|sociologia|storia}}
 
[[Categoria:Relazioni sociali]]