Camillo Benso, conte di Cavour: differenze tra le versioni
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=== Di fronte all'Impresa dei Mille ===
[[File:Francesco Hayez 041.jpg|thumb|left|upright=0.8|Cavour diffidò dell'Impresa dei Mille, che considerava foriera di rivoluzione e dannosa per i rapporti con la Francia
Cavour era al corrente che la Sinistra non aveva abbandonato l'idea di una spedizione in Italia meridionale e che [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], circondato da personaggi repubblicani e rivoluzionari, era in contatto a tale scopo con Vittorio Emanuele II. Il
Cavour riuscì, comunque, attraverso [[Giuseppe La Farina]], a seguire le fasi preparatorie dell'[[Impresa dei Mille]], la cui partenza da [[Quarto dei Mille|Quarto]] fu meticolosamente sorvegliata dalle autorità piemontesi. Ad alcune voci sulle intenzioni di Garibaldi di sbarcare nello Stato Pontificio, il
Il [[Giuseppe Garibaldi|generale]] invece puntò a
Napoleone III, d'altra parte, si attivò subito nel ruolo di mediatore e, per la pace fra garibaldini ed esercito napoletano, propose a Cavour l'autonomia della Sicilia, la promulgazione della [[costituzione]] a Napoli e a Palermo e l'alleanza fra Regno di Sardegna e Regno delle due Sicilie. Immediatamente il regime borbonico si adeguò alla proposta francese, instaurando un governo liberale e proclamando la costituzione. Tale situazione mise in grave difficoltà Cavour, per il quale l'alleanza era irrealizzabile. Nello stesso tempo non poteva scontentare Francia e Gran Bretagna, che premevano almeno per una tregua.
Il governo piemontese decise allora che il
=== Garibaldi a Napoli ===
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