Patto Molotov-Ribbentrop: differenze tra le versioni
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* La conseguenza più immediata del patto fu senz'altro l'occupazione tedesca e sovietica della Polonia (che quanto alla circostanza aveva affrontato precedenti storici settecenteschi, vedi [[spartizione della Polonia]]). La divisione riguardava anche i [[Paesi Baltici]]: questi ultimi, entrati alla fine nella sfera di potere sovietica, non riuscirono più a ritrovare la loro indipendenza neppure a conflitto terminato, dovendo invece attendere fino al 1991.
* Nonostante le previsioni di Hitler, il patto sigillò definitivamente la fine della politica dell'[[Appeasement]]: Hitler dovette rendersi conto che le potenze occidentali non erano più intenzionate ad assistere passivamente all'espansione del Terzo Reich. Dopo l'occupazione della Polonia, Regno Unito e Francia erano ormai in guerra contro la Germania per dare vita al conflitto che più tardi sarebbe stato chiamato seconda guerra mondiale. Si trattava di un confronto drammatico, ma di un evento dalla portata non ancora mondiale: per il momento le due potenze vicine all'Europa, gli [[USA]] e l'[[URSS]], ne rimanevano fuori.<ref>Joseph Boesch, Karl Schib, ''Weltgeschichte'', edizioni Rentsch.</ref> Era quella che [[Winston Churchill]] chiamò ''twilight war'' ([[guerra del crepuscolo]]).
* Stalin trasse profitto dal patto. Per lui veniva rimandata l'eventualità di ritrovarsi coinvolto in una guerra su due fronti contro il Giappone e la Germania. Ottenne una "pausa di respiro" di due anni per riorganizzare le strutture sovietiche in attesa del confronto militare con la Germania, cui non era ancora ben preparato.<ref>G.Boffa, ''Storia dell'Unione Sovietica'', parte II, pp. 305-306.</ref>
Il colpo di mano politico dei sovietici aveva però un secondo fine:costruire le fondamenta di un'alleanza antinazista con Inghilterra e Francia, che fino a quel momento avevano reagito passivamente all'annessione al [[Terzo Reich]] della regione dei [[Sudeti]] e dell'[[Austria]]. Le due potenze infatti, nonostante i tentativi di Stalin di creare un'alleanza contro la Germania, temevano ancora la possibile espansione del [[bolscevismo]] nel resto dell'Europa, e tale patto fece sì che gli Alleati si rendessero conto della minaccia nazista e fossero perciò costretti a entrare in guerra con Hitler. Il tempo a disposizione per riorganizzare l'Armata Rossa fu comunque poco e, a causa della guerra con la Finlandia, non produsse i risultati sperati e il 22 giugno 1941 l'Unione Sovietica venne aggredita, subendo inizialmente una serie di pesanti disfatte. Inoltre l'innaturale accordo con il nemico ideologico nazista e la passiva adesione agli ordini di Stalin dei dirigenti sovietici e dei partiti comunisti europei diffuse incertezza e inquietudine tra i militanti.<ref>G.Boffa, ''Storia dell'Unione Sovietica'', parte III, pp. 14-16.</ref>
* Sempre a proposito dei vantaggi di cui godette Stalin, va aggiunto che la sua sfera di interessi, dopo il confronto militare con la Germania, non sarebbe più stata messa seriamente in discussione (eccezion fatta per la [[Finlandia]]). Quindi,
* Dal punto di vista di Hitler l'accordo fu un successo: grazie alla sicurezza acquisita sulle frontiere orientali, la Germania evitò momentaneamente una disastrosa guerra su due fronti e poté schierare la massa delle sue forze all'ovest, guadagnando un predominio decisivo in Europa. Ottenuti questi risultati, Hitler, pur avendo ceduto temporaneamente ai sovietici importanti posizioni strategiche, poté nel giugno 1941 riversare all'est tutto il peso della [[Wehrmacht]], divenuta ora molto più potente ed esperta del 1939, con il sostegno politico-economico di gran parte dell'Europa, assoggettata o alleata con il Terzo Reich.<ref>G.Boffa, ''Storia dell'Unione Sovietica'', parte III, pp. 16-18 e 22.</ref>
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