Fumetto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: punto fermo alla fine delle note che contengono solo T:Cita
Riga 17:
 
=== Antichità ===
Il media si è diffusosi nel corso del [[XX secolo|Novecento]] con origini nel secolo precedente, ma si trovano esempi in diverse epoche precedenti legati alla necessità di dare rappresentazioni o di associare testi a immagini.<ref name=DeMaestrip153>{{cita|De Maestri|p. 153}}.</ref> Durante la [[preistoria]] le [[pitture rupestri]] usavano immagini per raccontare resoconti di caccia, vita quotidiana o determinate idee o desideri. Nella [[necropoli]] di [[Saqqara]] compare la cappella funeraria dedicata all'architetto Ankhmahor, dove le raffigurazioni sono inframmezzate da iscrizioni che, oltre a descrivere i soggetti raffigurati, riportano anche i dialoghi fra questi ultimi.<ref name="DeMaestrip153" />
 
Nell'[[antichità classica]] le decorazioni dei bottegai dell'[[Impero romano]] rappresentavano la merce accostandovi frasi di invito, mentre la [[Colonna Traiana]] (113 d.C.) narra con un sequenza a spirale le fasi della conquista della [[Tracia]]; anche l'[[arazzo di Bayeux]] ritrae con una tecnica vicina al moderno fumetto la storia della [[conquista normanna dell'Inghilterra]].<ref name="DeMaestrip154">{{cita|De Maestri|p. 154}}.</ref> Tipica del periodo medioevale è l'illustrazione con funzione religiosa di scene sequenziali della vita di Gesù e del calvario; nelle [[bibbia dei poveri|bibbie dei poveri]] - libretti di poche pagine - a immagini della storia sacra erano abbinate versetti biblici o didascalie in latino; le vetrate delle cattedrali gotiche hanno rappresentazioni di santi e angeli dalla cui bocca escono parole in forma di nastri (un'idea forse ispirata dai [[filatteri]] ebraici).<ref name="DeMaestrip154" /> Altri due esempi antesignani del fumetto si trovano nella trecentesca ''[[Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita]]'' di [[Simone Martini]], in cui dalla bocca dell'angelo escono parole dorate, e nell' ''[[Annunciazione di Cortona]]'' del [[Beato Angelico]].
 
Le prime lingue si basavano su immagini disegnate, come i geroglifici o in generale i pittogrammi. Questo perché l'immagine, contrariamente alla parola scritta mediante un alfabeto, conserva in sé un immediato carattere di iconicità, che permette dunque al fruitore di comprendere discorsi semplici nell'immediato, senza bisogno di un linguaggio complesso (come può essere un linguaggio astratto sottoposto alle norme grammaticali), anche se diventa oscuro quando non praticamente inutile in un numero veramente ampio di casi (generalmente, quasi ogni qualvolta si implichi una comprensione di fatti complessi, non lineari o astratti).
Riga 29:
'''Stati Uniti d'America'''
 
Convenzionalmente si faceva risalire la nascita del fumetto all'ideazione del personaggio di [[The Yellow Kid|Yellow Kid]] di [[Richard Felton Outcault]] che diede il via all'industria del fumetto statunitense come fenomeno di massa: esso era caratterizzato da da un camicione giallo su cui venivano scritte le battute che pronunciava; esordì sul ''[[New York World]]'' del 7 luglio 1895.<ref name="DeMaestrip149">{{cita|De Maestri|p. 149}}.</ref> Il personaggio è tanto famoso che dà nome a un importante premio italiano del fumetto. Ricerche successive fanno risalire a molto prima la nascita del fumetto moderno ai personaggi del ginevrino [[Rodolphe Töpffer]], autore di volumi a fumetti quali ''Histoire de Mr. Vieux-Bois'' (1827) e ''Dr. Festus'' (1829).<ref>Alfredo Castelli, Introduzione a ''Histoire de Mr Lajaunisse'', ComiconEdizioni 2004. Allo stesso Castelli va attribuito parte del merito della recente riscoperta e riproposizione di Rodolphe Topffer come autore e teorico del fumetto, e del conseguente spostamento dell'arco diacronico e diatopico di nascita ufficiale del fumetto stesso.</ref>
 
Le prime serie a fumetti vengono pubblicate sui quotidiani sui quali giornalmente vengono presentate strisce orizzontali di tre/quattro vignette, contenenti un episodio autoconclusivo o una parte di una storia a puntate, e settimanalmente (nello specifico nell'inserto domenicale) vengono allegate intere tavole (tre/quattro/cinque strisce per un totale di 9/12/16 vignette). Il mercato dei cosiddetti fumetti sindacati (perché distribuiti dalle corporazioni sindacate, come la [[United Features Syndacate]] ecc.) si dividono per generi sostanzialmente in due filoni, quello delle ''comic strips'' (strisce di genere comico, solitamente autoconclusive) e quello delle story strips (storie a trama, di vario genere, solitamente a puntate). Molti fumetti hanno una serializzazione giornaliera apparendo sei giorni la settimana con tre/quattro vignette al giorno; altri settimanale e solitamente a colori; altri ancora sia in striscia che in tavola, anche se di solito, sia per esigenze creative e grafiche, che per differenza di pubblico (chi comprava il giornale tutti i giorni spesso non lo comprava la domenica e viceversa) si cercava di mantenere, qualora la storia fosse a puntate, due filoni narrativi differenti, uno feriale (per le strisce) e uno festivo (per le tavole) e quindi due storie parallele dello stesso personaggio che si svolgevano una sei giorni la settimana e una solo alla domenica. Tra i primi e più citati, oltre a Outcault, [[Winsor McCay]], [[Lyonel Feininger]].