Forza elettromotrice: differenze tra le versioni

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L'utilizzo della parola ''forza'' ha un significato differente da quello oggi generalmente accettato, cioè di [[forza]] in senso meccanico; essa, tuttavia, trova ancora applicazione, ad esempio, per esprimere la massima differenza di potenziale che un [[generatore di tensione]] produce fra i suoi poli o la differenza di potenziale fra gli [[Elettrodo|elettrodi]] di una [[cella elettrochimica]]. In particolare, nel caso di una cella galvanica, la forza elettromotrice corrisponde alla differenza di potenziale che si instaura in corrispondenza dei morsetti della cella a circuito aperto (cioè in assenza di circolazione di corrente, ovvero all'equilibrio).<ref>{{Cita|IUPAC Gold Book}}.</ref>
 
== Cenni storici ==
Nel [[1800]], dopo un disaccordo professionale sulla risposta galvanica sostenuta da [[Luigi Galvani]], [[Alessandro Volta]] sviluppò la nota [[pila (chimica)|pila]] voltaica, precursore della batteria, che produce una [[tensione elettrica|tensione]] costante ai suoi capi. Nei suoi studi Volta accanto ai concetti di "capacità" e di "quantità" usò per la prima volta il concetto di "[[tensione elettrica]]" per rendere conto delle proprietà intensive dell'elettricità.
 
== F.e.m. di un generatore ==