Charta della Regola: differenze tra le versioni

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La '''Charta della Regola''' è un [[documento]] redatto dopo l'anno [[1000]] ed osservato fino all'[[invasione]] [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] del [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]]. Con tale atto le comunità locali della [[val di Non]], in particolare di [[Cavareno]], assumevano precisi oneri ed ottenevano diversi privilegi, concessi dall'[[Principato vescovile di Trento|autorità politico-religiosa]] con giurisdizione sul territorio.<ref>{{Cita|F.Giacomoni}}.</ref>
[[File:Campanile Cavareno.jpg|thumb|Campanile di Cavareno]]
==Storia==
Trasmessa dapprima oralmente, tale Charta conteneva regole messe per iscritto a partire dal [[XIII secolo]]. Fu redatta prima in [[lingua latina]], poi in [[lingua volgare]], e affinché fosse valida serviva l'approvazione del Principe Vescovo di Trento.
 
In queste norme venivano definiti in modo preciso tutti i momenti della vita contadina: il tempo del taglio del fieno, il taglio del legname, il come e dove accatastare la legna tagliata, le modalità del pascolo del bestiame, come partecipare alla vita della comunità, e così via. Venivano pure definite l'organizzazione sociale, le cariche elettive e le modalità della loro nomina.<ref>{{Cita|PAT}}.</ref>
Con l'arrivo delle truppe napoleoniche questa antica Regola che organizzava la vita a [[Cavareno]] ed in tutta la vallata venne soppressa, ed al suo posto furono creati i comuni.