Francesco da Paola: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== La giovinezza ===
Francesco nacque a [[Paola (Italia)|Paola]], in [[Calabria Citeriore]] (oggi in [[provincia di Cosenza]]), il 27 marzo 1416 da Giacomo Martolilla,<ref>{{cita|Perrimezzi|p. 7|Perrimezzi_I}}.</ref> e Vienna da [[Fuscaldo]].<ref name="Perrimezzi_Ip8">{{cita|Perrimezzi|p. 8|Perrimezzi_I}}.</ref> La famiglia di Giacomo proveniva da [[Cosenza]], e ancora prima originaria di [[Messina]].<ref>{{cita|Perrimezzi|pp. 7-8|Perrimezzi_I}}.</ref> Il nome venne dato al bambino in onore a san [[Francesco d'Assisi]],<ref>{{cita|Perrimezzi|p. 10|Perrimezzi_I}}.</ref> per l'[[intercessione]] del quale i due coniugi chiesero la [[Grazia (teologia)|grazia]] di un figlio, pur trovandosi già in età avanzata.<ref name="Perrimezzi_Ip8" /> Alcuni anni dopo nacque una seconda figlia, Brigida.<ref>{{cita|Perrimezzi|p. 76|Perrimezzi_I}}.</ref> Da bambino, Francesco contrasse una forma grave d'[[infezione]] ad un [[occhio]], tanto che i genitori si rivolsero nuovamente all'intercessione del santo d'Assisi. Fecero quindi [[Voto (religione)#Forma privata e forma pubblica|voto]] che in caso di guarigione il piccolo avrebbe indossato per un anno intero l'abito dell'[[ordine francescano]]. La malattia si risolse senza quasi lasciare traccia.<ref>{{cita|Perrimezzi|p.11|Perrimezzi_I}}.</ref>
 
Fin da piccolo, a Fuscaldo, Francesco fu particolarmente attratto dalla pratica religiosa, denotando umiltà e docilità all'obbedienza.<ref>{{cita|Perrimezzi|pp.12-16|Perrimezzi_I}}.</ref> All'età di tredici anni narrò della visione di un frate francescano che gli ricordava il voto fatto dai genitori.<ref name="Perrimezzi_Ip16">{{cita|Perrimezzi|p. 16|Perrimezzi_I}}.</ref> Accolto nel [[convento]] francescano di [[San Marco Argentano]],<ref name="Perrimezzi_Ip16" /> vi rimase per un anno, adempiendo alla promessa dei genitori. Il tempo trascorso nella comunità evidenziò le attitudini mistiche del giovane, compresi quei fenomeni soprannaturali che accompagneranno tutta la sua biografia, aumentandone la fama in vita ed il culto dopo la morte. Durante quest'anno di dedizione al convento, il piccolo Francesco si adoperò nell'osservanza regolare e nello sbrigare le mansioni umili della casa, e praticava già molti digiuni e astinenze. Concluso l'anno, i frati avrebbero voluto trattenerlo con loro, ma Francesco conservava il desiderio di conoscere anche altre modalità di vita consacrata prima di fare la sua scelta.<ref>{{cita|Perrimezzi|pp. 18-21|Perrimezzi_I}}.</ref> Nel [[1430]] svolse, con la famiglia, un lungo [[pellegrinaggio]] che, avendo [[Assisi]] come meta principale, coinvolse alcuni dei principali centri della spiritualità cattolica italiana: [[Loreto]], [[Roma]] e [[Montecassino]], toccando anche i romitori del [[Monteluco|Monte Luco]].<ref name="dbi">{{cita|Dizionario biografico degli italiani||Giordano}}</ref>
 
=== La vita eremitica ===
[[File:Franziskus von Paola.jpg|left|200px]]
 
Rientrato a Paola, iniziò un periodo di vita [[eremita|eremitica]], utilizzando un luogo impervio compreso nelle proprietà della famiglia e suscitando lo stupore dei paolani. Nel [[1435]], altri si associarono a questa esperienza, riconoscendolo come guida spirituale. Con i suoi, costruì una cappella e tre dormitori, dando di fatto inizio all'esperienza, tuttora in corso, dell'[[Ordine dei Minimi]]. Alle prime adesioni, se ne aggiunsero molte altre, tanto che il [[31 agosto]] [[1452]] il nuovo [[arcidiocesi di Cosenza-Bisignano|arcivescovo di Cosenza]], [[monsignore|monsignor]] [[Pirro Caracciolo]], concesse l'''approvazione diocesana'', atto che comportava la facoltà di istituire un [[oratorio (architettura)|oratorio]], un [[monastero]] e una [[chiesa (architettura)|chiesa]]. E proprio l'edificazione del nuovo monastero fu l'occasione che i concittadini di Francesco utilizzarono per attestargli la loro profonda stima: persino i nobili paolani fecero da operai per affrettarne la costruzione. La fama di santità di Francesco si diffuse rapidamente, tanto che nel [[1467]] [[Papa Paolo II]] inviò a Paola un suo emissario per avere notizie sull'eremita calabrese. Rientrato a Roma, l'inviato pontificio, monsignor [[Baldassarre De Gutrossis]], presentava un rapporto positivo sulla vita di preghiera e austerità che pervadeva il monastero. Talmente ne era rimasto colpito da aggregarsi anche lui alla comunità dei Minimi, prendendo il nome di Baldassarre da Spigno.<ref name="Castiglione">{{cita|Castiglione}}.</ref>
 
Il [[4 luglio]] dello stesso anno, quattro cardinali firmarono la lettera che concedeva l'[[indulgenza]] a coloro che avrebbero contribuito alla costruzione della chiesa del monastero da Paola, nonché a coloro che l'avrebbero visitata. Nel [[1470]] ebbe inizio il procedimento [[diritto canonico|giuridico-canonico]] per l'approvazione definitiva del nuovo ordine di eremiti. La "causa paolana" fu patrocinata da monsignor [[Baldassarre da Spigno]]. Il [[17 maggio]] [[1474]], [[Papa Sisto IV]] riconosceva ufficialmente il nuovo ordine con la denominazione: ''Congregazione eremitica paolana di San Francesco d'Assisi''. Il riconoscimento della regola di estrema austerità venne invece con [[Papa Alessandro VI]], in concomitanza col mutamento del nome in quello, ancora attuale, di ''Ordine dei Minimi''. Con l'approvazione, gli eremitaggi, sul modello di quello di [[Paola (Italia)|Paola]], fiorirono in Calabria e [[regno di Sicilia|Sicilia]]. [[Paterno Calabro]] nel [[1472]], [[Spezzano della Sila]] nel 1474, [[Corigliano Calabro]] nel [[1476]], e [[Milazzo]] nel [[1480]], furono gli ''apripista''. Francesco, che nel frattempo aveva trovato stabile dimora a [[Paterno Calabro]], divenne quindi un punto di riferimento essenziale per la gente e per i poveri della sua terra. A lui ci si rivolgeva per consigli di carattere spirituale ma anche per consigli più prettamente pratici.
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== Culto ==
Fu canonizzato il [[1º maggio]] [[1519]], a soli dodici anni dalla sua morte, durante il pontificato di [[Papa Leone X]] (al quale predisse l'elezione al soglio pontificio quando questi era ancora bambino<ref>{{cita|Perrimezzi|pp.165-166|Perrimezzi_II}}.</ref>), evento molto raro per i suoi tempi. Il [[13 aprile]] [[1562]], degli [[ugonotti]] forzarono la sua tomba, trovarono il corpo incorrotto e vi diedero fuoco.<ref>{{cita|Perrimezzi|pp.169-170|Perrimezzi_II}}.</ref> A causa dell'incendio sono rimaste pochissime reliquie, conservate in massima parte nei conventi dei Minimi, fra cui Palermo, Milazzo e Paola. La sua festa si celebra il [[2 aprile]], giorno della sua ''nascita al Cielo''. Tuttavia, non potendosi spesso celebrare come festa liturgica perché quasi sempre ricorre in [[Quaresima]], la si festeggia ogni anno a Paola nell'anniversario della sua [[canonizzazione]], il 1º maggio. La notizia, però, arrivò a Paola tre giorni dopo; per questo i festeggiamenti si tengono dall'1 al [[4 maggio]].
 
[[Pio XII]] il [[27 marzo]], con il Breve "Quod Sanctorum Patronatus", lo proclama "Celeste Patrono dei Marittimi d'Italia". Nel breve si dice che viene proclamato Confessore, speciale Patrono Celeste presso Dio delle associazioni proposte alla cura della gente di mare, delle società di navigazione e di tutti i marittimi della Nazione Italiana.