Strage di Bologna: differenze tra le versioni

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==== Sparti e il vestito «tirolese» ====
{{Senza fonte|Massimo Sparti riferì di aver ricevuto una visita della coppia Mambro-Fioravanti il 4 agosto, due giorni dopo la strage. In quell'occasione, Fioravanti avrebbe fatto anche una battuta sulla bomba («Hai visto che botto?»). I due volevano procurarsi, tramite lo stesso Sparti, un documento falso per la Mambro.<ref>{{Cita libro|titolo=Sentenza del 23 Novembre 1995 della Corte Suprema di Cassazione, Sezioni Unite Penali, nella causa sulla Strage di Bologna del 2 Agosto 1980}}</ref>. Quest'ultima temeva, in quanto erano già ricercati per numerosi omicidi, di essere riconosciuta in qualche posto di blocco e si era perciò tinta i capelli (secondo quanto dedotto da Sparti). Fioravanti avrebbe aggiunto di non essere preoccupato per sé in quanto a Bologna si era camuffato da turista tedesco, con il tipico «vestito di cuoio ed il cappello con la piuma» (questa frase non compare in tutti i documenti), e che dovevano andare a nascondersi in [[Sicilia]]<ref>{{cita web|url=http://www.stragi.it/pagina.php?id=documenticomitato|titolo=Contributi alla verità dai documenti del comitato pro Fioravanti – Mambro|editore=''stragi.it''|data=20 luglio 1994|accesso=9 maggio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140722103659/http://www.stragi.it/pagina.php?id=documenticomitato|dataarchivio=22 luglio 2014}}</ref><ref name="sparti">{{cita web|url=http://www.stragi.it/2agost80/Capit7a.htm|titolo=Sentenza 16 maggio 1994|editore=''stragi.it''|data=16 maggio 1994|accesso=13 aprile 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924110753/http://www.stragi.it/2agost80/Capit7a.htm|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>. La testimonianza è stata interpretata sia nel senso che Fioravanti indossasse un costume [[Tirolo|tirolese]], sia che fosse vestito in un modo che ricordasse l'abbigliamento dei turisti tedeschi<ref name="sparti" />.
 
Inoltre i presunti alibi, dichiarati dai tre&nbsp;– che affermavano di essere insieme il 2 agosto, ma a [[Padova]], per incontrare [[Gilberto Cavallini]], che a sua volta doveva vedersi con [[Carlo Digilio]] di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] (poi diventato collaboratore di giustizia nell'inchiesta sulla [[strage di piazza Fontana]] – non furono confermati, né da Digilio né da Cavallini<ref name="imposimato">{{Cita libro|autore=Ferdinando Imposimato|titolo=La Repubblica delle stragi impunite|città=Roma|editore=Newton Compton|anno=2012}}</ref><ref>{{cita web|autore=Marilù Oliva|url=http://www.carmillaonline.com/2010/08/02/30-anni-dopo/|titolo=30 anni dopo|editore=''carmillaonline.com''|data=2 agosto 2010|accesso=5 giugno 2014}}</ref>. Una testimone ha affermato di aver visto una coppia vestita stranamente, una donna e un uomo, quest'ultimo vestito con un costume che ricordava un tipico vestito tedesco, alla stazione di Bologna, fatto collimante con il racconto di Sparti: li vide poi parlare con una terza persona e andare via dieci minuti prima dello scoppio. La testimone afferma di aver collegato i fatti una volta letto il resoconto delle indagini in cui Fioravanti sembrava essere l'uomo della stazione. Più tardi, dopo aver parlato con [[Paolo Bolognesi]], affermò, anche se con incertezza, che la donna poteva essere la Mambro, ma non fu convocata fra i testimoni del processo, fatto che avrebbe aggravato forse ulteriormente la posizione degli accusati<ref>{{Cita news|autore=Riccardo Bocca|url=http://espresso.repubblica.it/palazzo/2007/06/28/news/si-ho-visto-la-mambro-1.4085|titolo=«Sì, ho visto la Mambro»|pubblicazione=''[[L'espresso]]''|data=28 giugno 2007|accesso=5 giugno 2014}}</ref>. Massimo Sparti, alcuni anni dopo, tentò di ritrattare la testimonianza, ma non fu creduto<ref name="fatto" /><ref name="corriere">{{cita web|autore=Roberto Raja (a cura di)|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=stragebologna|titolo=La strage di Bologna|editore=''Cinquantamila giorni''|data=20 agosto 2011|accesso=20 agosto 2013}}</ref>. {{Senza fonte|Il figlio riferì di una confessione di suo padre in punto di morte, in cui gli fu detto di essere stato costretto ad inventare la storia.}} Il figlio di Sparti e la moglie affermarono che l'uomo era con loro e non si incontrò con nessuno la sera del 2 agosto né il giorno seguente, e nemmeno il pomeriggio del 4. Anche un amico di Sparti, Fausto De Vecchi, arrestato con lui, affermerà la versione del testimone, ma poi smentirà e cadrà in contraddizione. Le testimonianze saranno considerate però attendibili<ref name="colombo" /><ref>{{Cita news|autore=Alessandro Mantovani|url=http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/24-agosto-2011/2-agosto-vacilla-teste-chiave-non-aiutai-mambro-fioravanti-1901350716939.shtml|titolo=2 Agosto, vacilla il teste chiave «I documenti falsi? Non c'entro»|pubblicazione=''[[Corriere della Sera|Corriere di Bologna]]''|data=24 agosto 2011|accesso=14 giugno 2014}}</ref>. Sparti in particolare non conosceva la Mambro, ma affermò che si era tinta i capelli: dopo un'indecisione iniziale affermò di aver osservato la ricrescita dei capelli e aver pensato di conseguenza. La polizia scientifica prelevò una ciocca di capelli dalla Mambro dopo l'arresto, ma non trovò tracce di tintura (che solitamente rimangono in residuo anche dopo anni). Inoltre, a parte la testimone non citata in giudizio, sfilarono in aula molti sopravvissuti e nessuno ricordò costumi da tirolese alla stazione, né riconobbe i due neofascisti Mambro e Fioravanti. Nella sentenza si riconoscerà l'affidabilità di Sparti, e la veridicità delle sue accuse<ref name="colombo">{{Cita|Colombo|pp. 256-258.}}</ref>.