Ilario Corte: differenze tra le versioni

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|Attività = archivista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , fautore del trasferimento degli archivi governativi dal [[Castello Sforzesco]] all'[[Chiesa di San Fedele (Milano)|ex collegio gesuitico di San Fedele]]. Viene considerato il primo direttore di quello che diventerà l'[[Archivio di Stato di Milano]]<ref>{{Cita|Cagliari Poli, p. 238}}.</ref>
}}
 
== Biografia ==
Ilario Corte nacque a Monza il 12 luglio 1723<ref name=":0">{{Cita|Gallavresi}}.</ref> da Giuseppe<ref>{{Cita|Verri|p. 146 n°2}}.</ref>, fu ''prefetto dell'archivio della Cancelleria secreta'' riunita nel Castello Sforzesco<ref name=:1>{{Cita|Muoni|p. 33}}.</ref>. [[Illuminismo|Illuminista]], amico di [[Pietro Verri]] e del suo ''entourage''<ref>{{Cita|Barbarisi|p. 111 n° 163}} e {{Cita|Gallavresi}}</ref>, nel 1762 fu inviato a [[Torino]] presso [[Carlo Emanuele III di Savoia|Carlo Emanuele III]] per consegnare i documenti archivistici riguardanti i territori ceduti al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] da parte dell'Austria nel corso della [[guerra di successione austriaca]]<ref>{{Cita|Verri|pp. 146-147 n°2}}.</ref>. Nel 1765 fu segretario del [[Senato di Milano]]<ref>{{Cita|Gallavresi}} e {{Cita|Verri|p. 147 n°2}}</ref> (di cui riorganizzò il fondo<ref name=":4">{{Cita|Fumi|p. 202}}.</ref>) e nel 1767 fu chiamato a [[Vienna]] dal [[Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg|Kaunitz]] e da [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]] per ricevere gli ordini su come riorganizzare gli archivi lombardi<ref name=":2">{{Cita|Barbarisi|p. 111 n° 163}}.</ref> e per riorganizzare il ''Fondo italiano'' dell'Archivio della Cancelleria di Vienna<ref name=":4" />, dando inizio a quel sistema di organizzazione archivistica (il ''metodo peroniano'') che sarà perfezionato dal suo allievo e successore [[Luca Peroni]]. Rientrato in [[Lombardia]] nel 1769<ref name=":2" /> quale «secretario del regio governo della Lombardia austriaca e pro-prefetto dell'archivio di governo»<ref>{{Cita|Verri|p. 147 n°2}}.</ref>, soltanto nel 1780<ref name=":1" /> ebbe il permesso dal governo austriaco di trasferire (cosa che avverrà poi nel 1781<ref>{{Cita|Cagliari Poli|p. 11 §1}}.</ref>) il materiale dal pericoloso e insicuro Castello Sforzesco all'ex collegio gesuitico di San Fedele<ref>{{Cita|Cagliari Poli|p. 11 §2}}.</ref>, dando inizio a quell'opera di reinventariazione e riorganizzazione archivistica che porterà, nei decenni successivi, alla formazione di quello che sarà l'Archivio di Stato di Milano. Aiutato in questo compito dall'[[abate]] Ottavio Maurelli, da Giacinto Radaelli e dal già citato discepolo Luca Peroni, il Corte fu invitato a riordinare anche i documenti anteriori al 1771 dell'[[Archivio di Stato di Mantova|archivio mantovano]] secondo i criteri da lui adottati per l'archivio governativo meneghino<ref name=:1 />. Morì nel settembre del 1786<ref name=:1 />.
 
== Il giudizio della sua attività archivistica ==