Slobodan Milošević: differenze tra le versioni

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=== Morte ===
Milošević è statofu trovato morto nel carcere dell'Aia la mattina dell'11 marzo [[2006]]. La morte dell'ex presidente serbo segue di pochi giorni quella - avvenuta nello stesso carcere - di [[Milan Babić]], ex-leader dei serbi di [[Krajina (Croazia)|Krajina]], suicidatosi il 5 marzo [[2006]] impiccandosi nella cella dove scontava una condanna patteggiata a 13 anni.
 
Poco prima della morte Milošević aveva espresso timori che lo si stesse avvelenando.
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Entro pochi giorni il Tribunale avrebbe dovuto decidere sulla richiesta, avanzata da Milošević, di un confronto in aula con l'ex presidente degli Stati Uniti [[Bill Clinton]] e con [[Wesley Clark]], il generale statunitense che aveva guidato l'intervento [[NATO]] contro la Jugoslavia nel [[1999]]. La morte di Milošević - che dopo anni di processo aveva ormai esaurito i quattro quinti del tempo a disposizione per la sua difesa - precede di qualche mese la data presumibile della conclusione del processo a suo carico e mette in grave imbarazzo il Tribunale, che il 14 marzo [[2006]] ha ufficialmente estinto l'azione penale e chiuso senza una sentenza il più importante processo per il quale era stato istituito.
 
Il procuratore generale della Corte dell'Aia [[Carla Del Ponte]] in un'intervista<ref>[http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/esteri/milosevic/carldelponte/carldelponte.html Intervista a la Repubblica.]</ref> al quotidiano [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] avrebbe sostenuto che la morte di Milošević rappresenta per la sua attività ''"una sconfitta totale".'' La stessa Del Ponte ha però poi sottolineato che quanto scritto da Repubblica è privo di fondamento, visto che lei non ha mai pronunciato quella frase (si veda ad esempio l'intervista pubblicata dal quotidiano tedesco Die Zeit il 15.12. dicembre 2011, "<ref>Intervista di Carla Del Ponte con il quotidiano tedesco Die Zeit, 15.12.2011: "Ich bin eine Pazifistin", https://www.zeit.de/2011/51/CH-Interview-C-del-Ponte</ref>").
 
[[Michail Gorbačëv]] ha accusato il TPI di aver compiuto un "''grave errore''" non consentendo il ricovero in una clinica russa, giudicando "''piuttosto inumano''" il comportamento dei giudici. Borislav Milošević, fratello dell'ex leader serbo, ha incolpato della sua morte il TPI: ''"L'intera responsabilità di quanto è accaduto è del Tribunale penale internazionale"''. Ivica Dačić, membro dell'SPS, ha detto che ''"Milošević non è morto al Tribunale dell'Aia, ma è stato ucciso presso il Tribunale''".
 
In Serbia è stato proposto di sospendere il mandato di cattura internazionale alla moglie di Milošević per permettere la sua partecipazione al [[funerale]]: secondo la legge sarebbe dovuta essere arrestata non appena si fosse trovata in territorio serbo. Tuttavia nessun membro della famiglia (la moglie Mira e il figlio Marko, rifugiati in [[Russia]] e la figlia Marija residente nel [[Montenegro]]) ha partecipato alle esequie. Il presidente della Repubblica [[Boris Tadić]] ha rifiutato di organizzare un [[funerale di Stato]]. Più sfumata la posizione del premier [[Vojislav Koštunica]], in quanto il governo da lui guidato si basabasava sull'appoggio esterno dei parlamentari del Partito Socialista Serbo, di cui Milošević era ancora formalmente presidente.
 
Essendo stato negato un funerale di stato, a [[Belgrado]] si è svolta una cerimonia di addio, nella piazza antistante al parlamento federale della [[Serbia-Montenegro]], con una consistente partecipazione popolare (tra le 50.000 e le 80.000 persone, soprattutto anziani e esponenti dell'SPS e del Partito Radicale Serbo). Successivamente il corpo di Milošević è stato inumato presso il giardino di famiglia della casa natale di [[Požarevac]].