Tempio di Apollo Sosiano: differenze tra le versioni

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Le tre colonne rialzate oggi visibili appartengono al rifacimento di epoca [[Augusto|augustea]], ma nello stesso luogo (allora i ''prata Flaminia'', all'esterno della città) il culto del dio [[Apollo]] esisteva già da lungo tempo: si ha notizia di un'area sacra (''Apollinar''), già esistente alla metà del [[V secolo a.C.]]<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita]]'', Lib. III, LXIII</ref>
 
Nel [[431 a.C.]] venne inaugurato il primo edificio templare, dedicato ad [[Apollo]] Medico, da parte del [[Console (storia romana)|console]] Gneo Giulio in seguito a una pestilenza. Il tempio fu quindi restaurato nel [[353 a.C.]] e forse subì importanti lavori ne [[179 a.C.]], ad opera del [[Censore (storia romana)|censore]] [[Marco Emilio Lepido (console 187 a.C.)|Marco Emilio Lepido]], contemporaneamente alla progettata costruzione di un teatro nei pressi. [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]]<ref>[[Gaio Plinio Secondo|Plinio]], ''[[Naturalis Historia]]'', 36.34.</ref> riferisce di statue di [[Apollo]], di [[Latona]] e di [[Artemide]] insieme alle nove [[Muse (mitologia)|Muse]], attribuite a [[Filisco di Rodi]] ([[II secolo a.C.|2 secolo a.C.]]).
 
In epoca [[Gaio Giulio Cesare|cesariana]] fu probabilmente dedicato anche alla dea [[Diana]], sorella di Apollo, in seguito alla distruzione del suo vicino tempio nei lavori per l'edificazione del [[teatro di Marcello]].