Arturo Benedetti Michelangeli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Kapuov (discussione | contributi)
Correzioni ortografiche e di solecismi; miglioramenti ortografici, lessicali e sintattici; eliminazione di ripetizioni e d’una contraddizione (il Vaticano non è Italia); variazione ed arricchimento delle esecuzioni citate.
Riga 15:
}}
 
È stato uno dei piùpiú grandi interpreti del pianoforte del [[XX secolo]], al pari di altri celebrati pianisti quali [[Ėmil' Grigor'evič Gilel's|Gilels]], [[Glenn Gould|Gould]], [[Arthur Rubinstein|Rubinstein]], [[Claudio Arrau|Arrau]], [[Svjatoslav Teofilovič Richter|Richter]] e [[Vladimir Horowitz|Horowitz]]. Per via dell'unicità del suo tocco, delle iridescenze timbriche e della sua raffinatezza interpretativa, è da molti considerato il piùpiú importante pianista italiano, accanto a [[Ferruccio Busoni]].
 
== Biografia ==
NasceNacque da genitori umbri trasferitisi da poco a Brescia. Il padre Giuseppe, laureato in [[Legge]] e in [[Filosofia]], esercitaesercitava la professione di avvocato e, nel tempo libero, impartisceimpartiva lezioni di storia della musica, di teoria e di armonia, avendo conseguito anche il diploma in composizione e pianoforte. La madre, Angela Paparoni, èera appassionata di musica; diplomatasi all'[[istituto magistrale]], intraprendeintraprese, senza concluderli, gli studi universitari di lettere e di matematica. Tra le mura di casa, in un ambiente caratterizzatopermeato da un vivo interesse per la musica, il piccolo Arturo iniziacominciò a studiare il pianoforte all'età di tre anni.
 
A quattro anni Arturo Benedetti Michelangeli entraentrò al Civico Istituto Musicale Venturi, dove studiastudiò con Paolo Chimeri. Successivamente, all'età di undici anni, prosegueproseguí gli studi presso il [[Conservatorio di Milano]], ove si diplomadiplomò tre anni piùpiú tardi sotto la guida di [[Giovanni Anfossi (musicista)|Giovanni Anfossi]], il quale fu a suoera tempostato allievo di [[Giuseppe Martucci]] presso il [[Conservatorio San Pietro a Majella]] di [[Napoli]]. Nel [[1938]], all'età di diciotto anni, diede inizio alla sua carriera internazionale partecipando al Ysaÿeall’Ysaÿe International Festival di Bruxelles, dove si classificaclassificò al settimo posto (un breve resoconto di quel concorso, vinto da [[Emil Gilels]], lo si deve aad [[Arthur Rubinstein]], cheallora eramembro indella giuria. Secondo Rubinstein, Benedetti Michelangeli "fece un'esecuzione insoddisfacente, tuttavia diede ampia dimostrazione della sua impeccabile tecnica"). Secondo alcuni, in realtà, iltale piazzamentorisultato non esaltante fu in larga misura dovuto al voto di un altro giurato (e grande pianista) italiano, Carlo Zecchi, che, timoroso di un giovane rivale della sua stessa nazionalità cosìcosí dotato, cercò di azzopparlo sul nascere assegnandogli il minimopunteggio dei votiminimo. Fin da subito, Michelangeli godette invece di un vasto sostegno da parte del pubblico del concorso, di cui era uno dei beniamini.
 
L'anno successivo vincevinse il [[Concorso internazionale di Ginevra]], e [[Alfred Cortot]], membro della commissione, presiedutapreseduta da [[Ignacy Jan Paderewski]], esclamaesclamò in quell'occasione: "È nato il nuovo [[Franz Liszt|Liszt]]!". Notato da [[Mussolini]], tornatornò in Italia dove divienedivenne professore di pianoforte al Liceo Musicale di Bologna nel [[1939]]. Il 20 settembre del [[1943]] si sposa con Giulia Linda Guidetti. Nel [[1945]] si trasferisce al [[Conservatorio di Venezia]] e nel [[1950]] al [[Conservatorio Claudio Monteverdi]] di [[Bolzano]] fino al [[1959]].
 
Il 20 di settembre del [[1943]] sposò Giulia Linda Guidetti. Nel [[1945]] si trasferí al [[Conservatorio di Venezia]], e nel [[1950]] al [[Conservatorio Claudio Monteverdi]] di [[Bolzano]], rimanendovi fino al [[1959]].
Negli anni '60 fu socio fondatore con due amici della [[casa discografica]] [[BDM (casa discografica)|BDM]], che però fallì. Il curatore fallimentare ritenne Benedetti Michelangeli responsabile del fallimento poiché non aveva consegnato nove di dieci registrazioni che si era impegnato a fornire all'azienda.
 
Oltre alla necessaria azione giudiziaria chiese anche il (non necessario) sequestro cautelativo dei beni del Maestro, tra cui due pianoforti a coda. La notifica fu data dall'ufficiale giudiziario durante un concerto al teatro Novelli di Rimini, dando la notizia al pubblico dominio in modo imbarazzante. Benedetti Michelangeli si sentì offeso da tale modo di agire e decise di non suonare più in Italia e trasferirsi in Svizzera. Nonostante la questione del sequestro fosse risolta in alcuni mesi (l'iter giudiziario che lo assolse però durò 12 anni), e nonostante i tentativi di intermediazione del premier [[Aldo Moro]] e del Presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]] oltre che le pressioni dei connazionali, non cambiò più idea: pur mantenendo il domicilio in Italia e cittadinanza italiana, si mantenne in autoesilio in Svizzera<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-benedetti-michelangeli_(Dizionario-Biografico)/ Piero Rattalino, ''Arturo Benedetti Michelangeli'', «Dizionario Biografico degli Italiani», 2010]</ref>; tuttavia, in estate soggiornava in [[Val di Rabbi]] (in Italia) nella sua abitazione di vacanza, vicino alla quale fece costruire anche una grande baita adibita a scuola, frequentata da diversi allievi, soprattutto stranieri: tornò a dare concerti in Italia solo in occasione di due recital in [[Città del Vaticano|Vaticano]], presso la [[Sala Nervi]] (1977 e 1987) e uno di beneficenza a Brescia (1980). In precedenza era stato protagonista di memorabili concerti tenuti alla [[Teatro alla Scala|Scala]] di Milano, al [[Maggiolata|Maggio Musicale Fiorentino]], alla [[Fenice]] di Venezia, al [[San Carlo di Napoli]] e all'[[Accademia nazionale di Santa Cecilia|Accademia di Santa Cecilia]] a Roma. Il recital di [[Amburgo]] del 7 maggio [[1993]] ha rappresentato l'ultima apparizione in pubblico dell'artista.
Negli anni '60 fu socio fondatore con due amici della [[casa discografica]] [[BDM (casa discografica)|''BDM'']], che però fallìfallí. Il curatore fallimentare ritenne Benedetti Michelangeli responsabile del fallimento poiché non aveva consegnato nove di dieci registrazioni che si era impegnato a fornire all'azienda.
Oltre alla necessaria azione giudiziaria, chiese anche il (non necessario) sequestro cautelativo dei beni del Maestromaestro, tra cui due pianoforti a coda. La notificanotificazione fu datarecapitata dall'ufficiale giudiziario durante un concerto al teatro Novelli di Rimini, dandorendendo la notizia al pubblico dominio in modo imbarazzantepubblica. Benedetti Michelangeli si sentìsentí offeso da tale modo di agire e decise di non suonaresonare piùpiú in Italia e trasferirsi in Svizzera. Nonostante la questione del sequestro si fosse risolta in alcuni mesi (l'iter giudiziario che lo assolse però durò invece 12 anni), e nonostante i tentativi did’intermediazione intermediazionedel Presidente del premierConsiglio [[Aldo Moro]] e del Presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]], oltre che lealle pressioni dei connazionali, Benedetti Michelangeli non cambiò piùpiú idea: pur mantenendo il domicilio in Italia e la cittadinanza italiana, si mantennerimase in autoesilio in Svizzera<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-benedetti-michelangeli_(Dizionario-Biografico)/ Piero Rattalino, ''Arturo Benedetti Michelangeli'', «Dizionario Biografico degli Italiani», 2010]</ref>; tuttavia, in estate soggiornava in [[Val di Rabbi]] (in Italia), nella sua abitazione di vacanza, vicino alla quale fece costruire anche una grande baita adibita a scuola, frequentata da diversi allievi, soprattutto stranieri:. tornòUna asola darevolta concertitornò inad Italia soloesibirsi in occasione di due recital in [[Città del Vaticano|Vaticano]]Italia, pressoper laun [[Sala Nervi]] (1977 e 1987) e unoconcerto di beneficenza ain Brescia, nel (1980). In precedenza era stato protagonista di memorabili concerti tenuti alla [[Teatro alla Scala|Scala]] di Milano, al [[Maggiolata|Maggio Musicale Fiorentino]], alla [[Fenice]] di Venezia, al [[San Carlo di Napoli]] e all'[[Accademia nazionale di Santa Cecilia|Accademia di Santa Cecilia]] a Roma. Il recitalconcerto di [[Amburgo]] del 7 di maggio del [[1993]] ha rappresentatofu l'ultima apparizione in pubblico dell'artista.
 
== Carriera e tecnica pianistica ==
[[File:Arturo Benedetti Michelangeli.jpg|thumb|left|upright=1.2|Arturo Benedetti Michelangeli]]
La perfezione della sua arte è riconosciuta da ogni critico e appassionato di musica. La ricerca del suono è portata a livelli estremi, la compostezza e l'armonia delle sue esecuzioni sono proverbiali ma ciò che lo rende unico fratra i grandi esecutori è la bellezza del fraseggio, frutto di innatad’innata sensibilitàsensitività e di profonda analisi. Le registrazioni di Benedetti Michelangeli sono pressoché unanimemente ritenute di eccezionale livello, tanto da essere considerate un punto di riferimento, si tratti delle opere di [[Claude Debussy|Debussy]], [[Domenico Scarlatti|Scarlatti]], [[Fryderyk Chopin|Chopin]], [[Johann Sebastian Bach|Bach]], [[Maurice Ravel|Ravel]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Muzio Clementi|Clementi]], [[Robert Schumann|Schumann]], [[Galuppi]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], [[Grieg]], [[Johannes Brahms|Brahms]] eo [[Rachmaninof]]. Gli furono a voltetalvolta contestate una certa ritrosia nel concedersi al pubblico (i suoi recitalconcerti si sono fattifecero sempre piùpiú rari col passare degli anni) e la limitatezza del repertorio;: questo perché ridotto fu il repertorio che eseguìeseguí e registrò per il pubblico, ma sappiamo attraversoda diversi suoi allievi o conoscenti che egli dominava gran parte del repertorio pianistico<ref>[http://www.repubblica.it/cultura/2014/01/06/news/salvatore_accardo_ho_sentito_il_talento_quando_ho_visto_un_violino_ma_essere_un_predestinato_non_basta-75234259/ intervista a Salvatore Accardo, che tra l'altro parla della vastità del repertorio]</ref>.
 
Le sue scelte esecutive furono in effettieffetto dettate dall'esigenza di approfondire la partitura, in modo da restituirlainterpretarla rispettandone gli elementi strutturali in modo scrupoloso, e di trovare un equilibrio espressivo unitario. Aveva un personale metodo di studio, che lo portava ad un'intensa attività di ricerca che sarebbe riduttivo definire "''eccesso di perfezionismo"''. Oltre alla discografia ufficiale, sono reperibili numerose registrazioni dal vivo, anche non autorizzate (e spesso di scadente qualità tecnica), a testimonianza di come ogni esecuzione del pianista fosse considerata un evento straordinario.
 
Grandi furono anche le sue doti di didatta: nel 1940 gli venne conferita una cattedra per "chiara fama" presso il Liceo Musicale di [[Bologna]]; in seguito insegnò anche ai conservatori di Venezia e Bolzano. Celebri furono i suoi corsi di perfezionamento pianistico, tenuti nel castello di Paschbach ad [[Appiano sulla Strada del Vino]] ([[Bolzano]]), ad [[Arezzo]], [[Siena]], a [[Moncalieri]] e a [[Castagnola-Cassarate|Castagnola]] ([[Lugano]]). Tra i suoi migliori allievi ricordiamo in particolare [[Ivan Moravec]], [[Alberto Neuman]], [[Lodovico Lessona]], [[Vladimir Krpan]], [[Ivan Drenikov]], [[Carlo Maria Dominici]], [[Bruno Mezzena]], Hector Pell e, per brevi periodi, Martha Argerich, [[Maurizio Pollini]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=LMpcUEVijyE Maurizio Pollini, a musical profile 2014], da 19:45 in poi</ref>, [[Jörg Demus]], [[Adam Harasiewicz]], [[Paolo Spagnolo]]. A lui si deve anche lail valorizzazionericonoscimento didel valore alcuned’alcune opere del compositore catalano [[Federico Mompou]], dei cui lavori scongiurò la perdita.
Ha incisoIncise dischi con le migliori orchestre sinfoniche europee e mondiali;. splendideSplendide rimarrannorimangono le sue interpretazioni concertistiche del [[Concerto per pianoforte e orchestra in La minore, Op. 54|concerto per pianoforte ed orchestra in la minore]] di [[Robert Schumann]], con [[Antonio Pedrotti]] alla direzione dell'orchestra del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]], e del [[Concerto per pianoforte e orchestra (Grieg)|Concertoconcerto per pianoforte eed orchestra in Lala minore, Op. 16]] di [[Edvard Grieg]], diretto da [[Alceo Galliera]], sempre con l'orchestra scaligera. Sublimi le interpretazioni dirette dall’amico [[Sergiu Celibidache]] del Concertoconcerto in Solsòl di Ravel cone [[Sergiudei Celibidache]]concerti terzo e quinto di van Beethoven; nonché la sfrenata esecuzione giovenile del Quintosuddetto concerto di BeethovenSchumann alsotto fiancola bacchetta di [[CarloDimitri MariaMitropoulos|Dimitris GiuliniMitropoulos]].
 
FraTra le sue migliori incisioni discografiche, vanno incluse la registrazione dal vivo (autorizzata) a Londra del ''[[Gaspard de la nuit]]'' di Ravel, della [[Sonata n. 2 (Chopin)|Sonatasonata no. 2 in Sisi bemolle minore]] di Chopin, e del ''[[Carnaval (Schumann)|Carnaval]]'' e della ''Faschingschwank aus Wien'' di [[Robert Schumann]]. Il "''Gaspard" de la nuit'', cosìcosí come l'esecuzione del Concertoconcerto in Solsòl maggiore di Ravel, hanno stabilito unoun standardmodello esecutivo per quelle opere, e la sua interpretazione del Concertoconcerto per pianoforte n. 4 di [[Sergei Rachmaninoff]], con la londinese Philharmonia Orchestra diretta da [[Ettore Gracis]], è comunemente ritenuta per lo meno comparabile a quella dell'autore stesso. Famosa la sua serie delle opere di [[Debussy]] per la [[Deutsche Grammophon|''Deutsche Grammophon'']], considerata una pietra miliare dagli appassionatiammiratori del compositore francese<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-benedetti-michelangeli_(Dizionario-Biografico)/ BENEDETTI MICHELANGELI, Arturo in Dizionario Biografico – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== La musica corale ==
 
Benedetti Michelangeli fu un grande appassionato di [[etnomusicologia]] ed estimatore del [[canto popolare]] proveniente dalla tradizione orale; in particolare, vista la sua passione per la montagna, dell'areaspecialmente alpinadi quello alpino, soprattutto trentinatrentino. Le diciannove armonizzazioni di canti popolari che dedicò al [[coro della S.A.T.]] di [[Trento]] rappresentano la sua unica attività come compositore: una piccola produzione, nella quale è però racchiusa tutta l'incommensurabile eleganza stilistica che lo ha sempre contraddistinto<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=XGXpJ2g_fZc&feature=related YouTube: Ndormenzete popin di Arturo Benedetti Michelangeli esegue il coro della SAT]</ref>.
 
== Attività didattica ==
Michelangeli teneva dei corsi estivi di perfezionamento, con allievi che provenivano da tutto il mondo nella sua residenza. Tali corsi erano gratuiti poiché il maestro riteneva la musica un diritto, ed è noto che cucinava addirittura per gli allievi<ref>Documentario RAI su Arturo Benedetti Michelangeli</ref>, giovani che si erano distinti per il loro talento. Tuttavia, pare che le sue lezioni non fossero sempre costanti, come racconta una delle partecipanti, [[Martha Argerich]], in un'intervista.
 
== Personalità ==
 
Benedetti Michelangeli fu un grandissimo conoscitore della meccanica del pianoforte e pretendeva che lo strumento da concerto da lui utilizzatosonato fosse in condizioni perfette. Un suo allievo, [[Carlo Maria Dominici]], racconta di essersi avvicinato alla stanza dove studiava, poiché era oral’ora di pranzo, e lo sentìudí studiare per ore lo stesso si bemolle centrale fino alle 2210 di sera, quando uscìfinalmente uscí per chiederglidomandargli che cosa volesse mangiare (Michelangeli cucinava usualmente anche per i suoi allievi)<ref>Documentario RAI su Arturo Benedetti Michelangeli</ref>. Arrivò a portare con sé in tournée due dei suoi pianoforti, e spesso si rifiutava ugualmente di suonaresonare, poiché non erano stati a suo giudizio essi non erano stati messi a punto in maniera ottimaleottimamente, oppure perchépell’eccessiva nellaumidità della sala c'era troppa umidità. In alcune occasioni i concerti furono annullati con il pubblico già in sala<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=JwhdrYU2H_o YouTube: Sergiu Celibidache parla di Arturo Benedetti Michelangeli] Video non più disponibile a questo link.</ref>.

Nel [[1987]], durante un concerto nell'[[Aula Nervi]] in [[Vaticano]], chiese di portare via tutte le piante disposte intorno al palco, in quantoperché su una di esse si era posato un [[Grillo campestre|grillo]], il cui frinire lo disturbava nell'esecuzione dei brani.
 
Le stranezze e l'originalità del suo carattere non devono indurre a pensare che egli non fosse un artista umile: sul palco manteneva sempre un'assoluta compostezza durante l'esecuzione e non rispondeva quasi mai agli applausi, ritenendo che questi non dovessero esser diretti a lui, ma ai compositori dei brani eseguiti. Rifuggiva dalla popolarità, concedendosi rarissimamente ai giornalisti e alla stampa.
 
Le stranezze e l'originalità del suo carattere non devono indurre a pensare che egli non fosse un artista umile: sul palco manteneva sempre un'assoluta compostezza durante l'esecuzione e non rispondeva quasi mai agli applausi, perché riteneva che questi non dovessero esser diretti a lui, ma ai compositori dei brani eseguiti. Rifuggiva dalla popolarità, concedendosi rarissimamente ai giornalisti e alla stampa. Appassionato di automobili sportive, in uno dei suoi frequenti ritorni in Italia si recò a [[Maranello]] per chiedere aad [[Enzo Ferrari]] di poter acquistare una Ferrari usata, a coronamento di uno dei sogni della sua vita. Il suo stile di guida, per sua stessa ammissione, era particolarmente spericolato<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/giugno/13/demone_delle_note_che_correva_co_0_9506139779.shtml Il demone delle note che correva in Ferrari]</ref>.
 
A dispetto del suo carattere austero, in privato Benedetti Michelangeli era un grande appassionato dei personaggi creati da [[Walt Disney]]: ne guardava ile filmpellicole ed era un assiduo lettore del periodico a fumetti [[Topolino (fumetto)|''Topolino'']], di cui consigliava la lettura anche ad allievi e collaboratori<ref>[http://www.lastampa.it/2014/02/01/cultura/walt-disney-e-litalia-una-lunga-storia-damore-NN9PcPM44lfGGAaRIWAtxJ/pagina.html Walt Disney e l'Italia una lunga storia d'amore]</ref>.
 
Arturo Benedetti Michelangeli riposa nel cimitero di [[Pura (Svizzera)|Pura]], in [[Svizzera]].