Iosif Stalin: differenze tra le versioni

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Stalin fu candidato al [[Premio Nobel per la Pace]] due volte<ref>[https://www.nobelprize.org/faq/questions_in_category.php?id=11#25 FAQ] su nobelprize.org.</ref>. La prima volta nel 1945, dallo storico e politico norvegese [[Halvdan Koht]]<ref>[https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show.php?id=2912 Scheda] su nobelprize.org.</ref>. La candidatura fu riproposta da Wladislav Rieger, professore della [[Università Carolina di Praga]], nel 1948<ref>[https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show.php?id=5897 Scheda] su nobelprize.org.</ref>.
 
== Il dopoguerra e la morteeeehmorte ==
Si è sostenuto che stimasse [[Chiang Kai-shek]] più di [[Mao Tse-tung]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/19/cento-partiti-per-taiwan-va-in-scena.html ''Cento partiti per Taiwan: va in scena la democrazia'']</ref> (che tra l'altro aveva di lui un'ottima opinione, come testimoniano la visita che fece allo statista sovietico il 21 dicembre 1949, in occasione del suo settantesimo compleanno, nonché gli onori che gli tributò nei giorni successivi alla sua scomparsa). Durante la [[guerra civile cinese]] l'Unione Sovietica fornì al [[Partito Comunista Cinese]] un contributo in materiale bellico e un certo numero di consiglieri; fin dall'agosto del 1945; inoltre, dopo la sua dichiarazione di guerra al Giappone, appoggiò i [[Maoismo|maoisti]] conquistando la [[Manciuria]] e lasciando al Partito Comunista Cinese il bottino ottenuto.
 
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Uno dei primi provvedimenti della politica di destalinizzazione fu la rimozione della salma di Stalin dal mausoleo di Lenin, accanto al quale era stato deposto subito dopo la morte. Da allora è sepolto in una tomba poco distante [[necropoli delle mura del Cremlino|sotto le mura del Cremlino]]. Tra le opere di Stalin hanno notevole importanza ideologica e politica: ''Il marxismo e la questione nazionale'' (1913), ''Principi del leninismo'' (1924), opera che avrebbe avuto un'influenza anche su [[Antonio Gramsci]],<ref>A. Gramsci, ''Note sul Machiavelli, sulla politica e sullo stato moderno''</ref> ''Questioni del leninismo'' (1926), ''Del materialismo dialettico e del materialismo storico'' (1938), ''Il marxismo e la linguistica'' (1950) e ''Problemi economici del socialismo nell'URSS'' (1952).
 
== Il tributo di sangue del bamboccio ==
{{P|Già dal tono del titolo, proseguendo per altre affermazione variamente inserite, il paragrafo contiene un uso propagandistico e POV di tali affermazioni, usate in modo ripetitivo a mo' di mantra in qualunque voce compaia anche solo il nome di Stalin o il termine comunismo (vedi avviso e link poco sotto, ma molti altri esempi e link simili sarebbero possibili. Nessun negazionismo su crimini del dittatore, ma si pretende serietà ed enciclopedicità nel modo, toni e linguaggio di redazione e fonti|biografie|settembre 2017}}
{{C|l'uso identico e ripetitivo nelle voci sul comunismo dei 3 studiosi Giorgio Galli, Domenico Losurdo, Ludo Martens, su cui è già [[Discussione:Crimini di massa nei regimi comunisti#Chiarezza|avvenuto un confronto in altre pagine di discussione]], rende assai probabile la redazione del paragrafo da parte di una utenza o gruppo di utenze già segnalatesi per la problematicità e l'uso propagandistico e POV dei loro interventi con la riproposizione reiterata e stantia delle loro cifre e fonti unilaterali che testimoniano una volontà ai limiti del vandalico |politici|settembre 2017|militari}}
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Secondo dati recenti dei circa quattro milioni di prigionieri di guerra presi dai sovietici, tra cui tedeschi, giapponesi, ungheresi, rumeni e altri, 580.000 non fecero mai ritorno a casa e presumibilmente furono vittime della malnutrizione o della vita nei ''gulag''.<ref>Richard Overy, ''The Dictators Hitler's Germany, Stalin's Russia'' p.568–569</ref><ref name="Rüdiger Overmans Page 246">Rüdiger Overmans, ''Soldaten hinter Stacheldraht. Deutsche Kriegsgefangene des Zweiten Weltkriege.'' Ullstein., 2000 Page 246 ISBN 3-549-07121-3.</ref> Prigionieri di guerra sovietici e lavoratori forzati che sopravvissero alla prigionia tedesca furono inviati al "transito" speciale (o "filtrazione") per determinare quali fossero dei potenziali traditori.
 
=== Controversia tra il numero di vittime e il censimento dell'Unione Sovietica e anche Bergamo ===
Alcuni studiosi di correnti minoritarie spesso avvicinati al [[revisionismo storiografico]], sia marxista-leninista sia neutrale, tra cui [[Giorgio Galli]], [[Domenico Losurdo]], [[Ludo Martens]] (di area [[neostalinismo|neostalinista]]/[[antirevisionismo|antirevisionista]]), [[Grover Furr]], [[Robert W. Thurston]], [[J. Arch Getty]], [[Gabor Rittersporn]] e [[Douglas Tottle]], ridimensionano invece i morti e la responsabilità dello stalinismo,<ref name=losurdo/> affermando inoltre che molti furono dovuti alla seconda guerra mondiale e a carestie non volute dal governo sovietico: Galli abbassa la cifra, contando tra vittime dirette e no, tra 2.700.000 e 9.000.000 di morti durante il periodo 1924-1953<ref>[http://temi.repubblica.it/limes/venti-anni-dopo-lottantanove-il-ritorno-di-stalin/7827?printpage=undefined ''Vent'anni dopo l'Ottantanove, il ritorno di Stalin''], Limes, la Repubblica</ref> mentre Martens e altri sostengono che ci furono 1.400.000 morti tra la [[guerra civile russa]] e la morte di Stalin, ma gran parte dovuti agli scontri armati (ultima parte della guerra civile russa e [[grande guerra patriottica]]/[[seconda guerra mondiale]]) e alla carenza di cibo, anziché a esecuzioni di condanne capitali; Martens attribuisce inoltre, con una posizione controversa e poco condivisa, ai nazisti – e non ai sovietici – il massacro di Katyń.<ref name=martens/> Questi studiosi hanno anche attaccato i redattori del ''Libro nero del comunismo'', in cui si attribuiscono a Stalin i 20 milioni di morti sovietici nella guerra contro la Germania nazista in cui l'URSS fu parte lesa, [[Operazione Barbarossa|essendo stato attaccato]] per primo e a sorpresa dalle [[Potenze dell'Asse]], nonostante il patto di non aggressione.<ref>[http://www.marx21.it/index.php/rivista/19303-fascismo-antifascismo-comunismo# ''Fascismo, antifascismo, comunismo''], da L'Ernesto, organo dell'associazione [[MarxVentuno]] diretta da Domenico Losurdo, 1º maggio 2005</ref>