Trattato di Parigi (1814): differenze tra le versioni

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Il trattato, firmato con ciascuna delle potenze belligeranti, consacra effettivamente la cessione-restituzione di ben 44 [[Dipartimenti francesi|dipartimenti]], creati dalla Francia tra il [[1792]] e il [[1812]], da [[Roma]] ad [[Amburgo]] per un totale di 13 milioni di abitanti, distribuiti su territori attualmente appartenenti a [[Spagna]], [[Italia]], [[Svizzera]], [[Belgio]], [[Germania]], [[Lussemburgo]] e [[Paesi Bassi]].
 
Esso infatti stabiliva (art. II) che «Il Regno di Francia conservava l'integrità dei suoi confini, quali questi erano al 1º gennaio 1792», pur garantendo la sovranità sulla parte occidentale della [[Savoia (regione storica)|Savoia]] ([[dipartimento del Monte Bianco]]), sulle enclave del [[contado Venassino]] e di [[Avignone]] (ex dipendenza dello [[Stato della Chiesa]] che avrebbero formato il nucleo del nuovo [[dipartimento del Vaucluse]]), su [[Mulhouse]] e [[Montbeliard]], mentre in applicazione al [[principio di legittimità]], il principe di [[Principato di Monaco|Monaco]] sarebbe stato reintegrato sul suo trono, pur sotto la protezione della Francia.
Al di fuori di tali frontiere, a parte le piazzeforti francesi già dal [[XVII secolo]] ([[Philippeville]], [[Mariembourg]], [[Sarrelouis]] e [[Landau in der Pfalz|Landau]]) e qualche cantone dei [[Dipartimento di Jemappes|dipartimenti di Jemappes]], [[Dipartimento della Sarre|della Sarre]], [[Dipartimento della Sambre e Mosa|della Sambre e della Mosa]] tutto il resto delle conquiste rivoluzionarie e napoleoniche è perduto. Inoltre, i nativi della vecchia Francia dovranno cessare da tutte le funzioni pubbliche occupate all’estero.