Follo: differenze tra le versioni

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L'evoluzione urbana del territorio parte dalle colline, abitate già nel tardo [[medioevo]] per fuggire ai pericoli di razzie e di epidemie. Solo nel Novecento la piana alluvionale bagnata dal [[Vara (fiume)|fiume Vara]] è stata urbanizzata con l'espansione dei due centri più significativi del comune: Piano di Follo e Piana Battolla.
 
===Novecento XX secolo ===
La [[seconda guerra mondiale]] vide il comune di Follo colpito da [[Deportazione|deportazioni]], [[Bombardamento|bombardamenti]] e da innumerevoli episodi di [[rappresaglia (guerra)|rappresaglia]] da parte delle forze Nazifasciste distaccate nel territorio follese. Dal territorio follese stesso vennero a formarsi vari gruppi [[partigiani]] che dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] si attivarono, iniziando a raccogliere e nascondere le armi abbandonate da alcuni reparti presenti nel territorio, prima dell'8 settembre, e sbandatisi in seguito all'armistizio. Successivamente, furono presi i primi contatti con alcuni gruppi di sbandati che si organizzavano nei territori limitrofi e si mobilitarono verso i monti del [[Calice al Cornoviglio|calicese]]. Tra gli attivi reclutatori di giovani partigiani [[Carlo Borrelli]], parroco del capoluogo, [[Orazio Montefiori]], ufficiale dell'esercito, e [[Agostino Bronzi]], ai tempi sfollato dalla città della Spezia, distrutta dai bombardamenti alleati. Molti di questi giovani furono protagonisti della costituzione del [[Battaglione Val di Vara]], formazione partigiana della [[brigata partigiana]] [[Giustizia e Libertà]].