Maria Clotilde di Savoia: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Infanzia e giovinezza ===
[[File:Children of Vittorio Emmanuele II and Adelaide of Austria.jpg|thumb|left|Maria Clotilde in tenera età ritratta coi fratelli [[Umberto I di Savoia|Umberto]], [[Amedeo I di Spagna|Amedeo]], [[Oddone Eugenio Maria di Savoia|Oddone]] e [[Maria Pia di Savoia|Maria Pia]] nel [[1850]]]]
Maria Clotilde di Savoia nacque nel [[Palazzo Reale (Torino)|palazzo reale]] di Torino il 2 marzo 1843, figlia primogenita di [[Vittorio Emanuele II]] (allora ancora principe) e [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]]. La coppia ebbe poi altri sette figli: [[Umberto I di Savoia|Umberto]] (1844-1900), [[Amedeo I di Spagna|Amedeo]] (1845-1890), [[Oddone Eugenio Maria di Savoia|Oddone]] (1846-1866) e [[Maria Pia di Savoia|Maria Pia]] (1847-1911), Carlo Alberto (n. 1851), Vittorio Emanuele (nato e morto lo stesso giorno, nel 1852) e un suo omonimo (nato nel 1855 e vissuto pochi mesi).
 
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La [[Eucaristia|Comunione]] le fu amministrata, insieme alla [[Cresima]], l'11 giugno 1853 nella chiesa parrocchiale di [[Stupinigi]] da monsignor [[Andrea Charvaz]], [[arcivescovo di Genova]]. Nella stessa celebrazione i medesimi sacramenti vennero amministrati anche al fratello Umberto.<ref>C. Tessaro, cit., p. 33</ref>
 
[[File:Their-royal-highnesses.jpg|thumb|right|180px|Maria Clotilde e [[Maria Pia di Savoia]] fanno visita alla rombatomba della [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena|madre]]]]
Clotilde dovette presto sperimentare oltremisura le mortificazioni promesse nell'intimo dei suoi pensieri: alle rinunce quotidiane si affiancarono, nel 1855, quattro lutti. Il 12 gennaio morì la nonna Maria Teresa. La sera del 16, giorno dei funerali, la madre [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena]] fu costretta a letto. La malattia contratta, il [[tifo]], la portò rapidamente alla morte, avvenuta il 20, due giorni dopo che la figlia aveva avuto modo di salutarla per l'ultima volta.<ref>« Non dimenticherò mai per tutto il tempo della mia vita quella camera. Mamma coricata e le sue ultime parole le sento ancora risuonarmi all'orecchio », scrisse all'epoca nel suo diario la dodicenne Clotilde; cfr. M. M. Favero, cit., p. 22</ref> Il decesso dello zio Eugenio, l'11 febbraio, e la perdita in maggio del fratellino Vittorio Emanuele completarono il triste quadro.<ref>Per tutto il paragrafo cfr. C. Tessaro, pp. 38-41</ref>
 
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a cura di Maria Luisa Badellino|accesso=20 gennaio 2014}}</ref>
 
[[File:Princess Clotilde and Prince Napoleon, from a photo by Disderi & Co.jpg|thumb|200px|La principessa Clotilde e il principe [[Girolamo Bonaparte]] fotografati dalla [[Disderi & Co]]]]
Il 23 gennaio il generale [[Adolphe Niel|Niel]] formulò al padre della sposa la richiesta ufficiale, mentre il 28 furono verbalizzati gli accordi di Plombières in un incontro tra il re, Gerolamo e l'imperatore. Domenica 30 gennaio [[1859]], nella [[Cappella della Sacra Sindone|cappella reale della Sacra Sindone]], il rito del matrimonio venne officiato dall'[[Arcidiocesi di Vercelli|arcivescovo di Vercelli]] [[Alessandro d'Angennes]], ma concelebrarono anche i presuli di [[Diocesi di Casale Monferrato|Casale Monferrato]], [[Diocesi di Savona-Noli|Savona]], [[Diocesi di Pinerolo|Pinerolo]] e [[Diocesi di Susa|Susa]]. Clotilde rinunciava formalmente alla corona, portando in dote 500.000 lire, cui vanno aggiunte 300.000 lire di gioielli e 100.000 di corredo.<ref>C. Tessaro, cit., pp. 81-83</ref> Napoleone III poté quindi anche accrescere il prestigio della sua famiglia, imparentandola con una delle più antiche dinastie europee.
 
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=== A Parigi ===
[[File:MariaClothildeSavoye.jpg|thumb|left|La principessa imperiale Maria Clotilde di Savoia]]
La contessa di Villamarina, sua dama di compagnia e amica sin dall'infanzia, abbandonò presto la metropoli gaudente e sfavillante del [[Secondo Impero francese|Secondo Impero]], incapace di sopportare uno stile di vita alquanto lontano da quello torinese. Anche per Clotilde, posta di fronte ad una realtà che poco o nulla aveva a che spartire con il suo spirito religioso, l'adattamento fu difficile, complicato all'inizio anche dalla freddezza con cui la popolazione la accolse. Alla principessa fu affidata una nuova corte, composta da dame francesi, la « pia »<ref>M. Ragazzi, cit., p. 92</ref> Madame Hortense Thayer, la contessa Bertrand, la baronessa de la Roncière e madame de Clermont Tonnerre.<ref>C. Tessaro, cit., pp. 94-95</ref>
 
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Tuttavia, la principessa scriveva il 26 marzo ad un'amica di stare « a maraviglia » e di « essere estremamente felice ». Facendo leva su una fede sempre più solida, riusciva a sopportare di essere solo una pedina nello scacchiere politico, nonché l'infedeltà del marito, ricorrendo alla Messa quotidiana nella sua cappella privata al [[Palais-Royal]] e alla regolare assistenza ai malati in ospedale.
 
[[File:Principessa Imperiale Maria Clotilde di Savoia.jpg|thumb|left|Maria Clotilde fotografata nel [[1859]]]]
La vita parigina di Clotilde fu tutta improntata in senso cristiano. Dopo la Messa quotidiana si recava ad assistere gli ammalati, mentre in casa sopportò la distanza di vedute con il coniuge, il quale solo raramente rompeva la solitudine della giovane donna, preferendo rimanere nei propri appartamenti. Il 20 giugno [[1859]] Clotilde si consacrò ''figlia di Maria'' nel convento agostiniano « Des Oiseaux », che aveva preso a frequentare regolarmente, e tre giorni più tardi « entrò nella locale associazione del [[Sacro Cuore di Gesù]] », inaugurando una devozione cui rimarrà sempre legata.<ref>C. Tessaro, cit., p. 105</ref>.