Fiat C.R.42: differenze tra le versioni

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Il Fiat C.R.42, inoltre, fu in prima linea, come caccia di scorta e intercettore, sul fronte greco, nei [[Balcani]], nel [[Mar Egeo]] e nel [[mar Mediterraneo]] negli ultimi mesi del 1940 e per tutto il 1941. "Il Falco si batté bene nel cielo della Grecia, dove affrontò il più delle volte il suo omologo, il Gladiator, che il Fiat superava in velocità ed armamento".<ref>{{Cita|Avions Militaires Hachette|p. 89}}.</ref> La campagna contro la Grecia fu iniziata da un piccolo numero di C.R.42 del 150° Gruppo Autonomo CT (363ª, 364ª e 365ª Squadriglia) e del 160° Grupppo CT (inizialmente con la 393ª Squadriglia), basato a [[Coriza (città)|Coriza]]. I "Falchi" ebbero il battesimo del fuoco lo stesso giorno del'inizio della campagna, il 28 ottobre 1940, quando intercettarono ed attaccarono un [[Henschel Hs 126]] della Regia Aeronautica Ellenica ( Ελληνική Βασιλική Αεροπορία (EBA), ''Ellinikí Vasilikí Aeroporía'') che, tuttavia, riuscì a tornare alla base, pur se con 30 buchi di proiettili.<ref name="Skulski 2007, pp 30-31">Skulski 2007, pp. 30-31.</ref>
Due giorni dopo, i C.R.42 conseguirono le prime due vittorie confermate quando i Fiat della 393ª Squadriglia abbatterono due Henschel Hs 126 del 3.''Mira''. Il 2 novembre, i "Falchi" distrussero due caccia [[PZL P.24]] del 21.''Mira''. Due giorni dopo, una coppia di C.R.42 abbatteva due [[Breguet Bre 19|Breguet Br.19]] greci del 2.''Mira'' e altri due Fiat abbattevano due [[Vickers Wellington]] della Royal Air Force - che aveva iniziato a compiere missioni di supporto delle forze armate greche - su [[Valona]].<ref name="Skulski 2007, pp 30-31"/>
IlPer contrastare i caccia italiani, che stavano ottenendo numerose vittorie contro i velivoli greci e i bombardieri britannici, la RAF trasferì in Grecia l'80 ''Squadron'' dal Nord Africa, guidato dal grande asso [[Marmaduke Pattle|Pat "Marmaduke" Pattle]] e forte di altri piloti esperti e battaglieri. Dopo un breve periodo di ambientamento, i piloti della RAF entrarono in azione il 19 novembre 1940, con molta determinazione, abbattendo, già dal primo combattimento aereo, quattro caccia italiani - i cui piloti furono uccisi - a fronte di nessuna perdita. Quel giorno i Gladiator britannici ebbero il loro battesimo del fuoco su Coriza. Nove Gloster della ''B Flight'' dell' 80 ''Squadron'' sorprendevano quattro C.R.42 del 160° Gruppo Autonomo C.T. di pattuglia da quota più alta e ne abbattevano subito uno (insieme ad un Fiat G.50 accorso in sua difesa). Allora altri otto C.R.42 decollavano per dar man forte ai colleghi, ma i piloti della RAF li attaccarono sfruttando a pieno la loro posizione di vantaggio e abbatterono altri due Fiat uccidendone i piloti e ferendone un altro. L'impressione fu tale che si decise di far volare i biplani Fiat in non meno di diciotto per volta. Tuttavia, il 27 novembre 1940, nove [[Gloster Gladiator]] dell'80 ''Squadron'' della RAF sorpresero tre "Falchi" (del 150° Gruppo), rimasti isolati sopra [[Ioannina|Iannina]] e abbatterono il Capitano [[Nicola Magaldi]], comandante della 364ª Squadriglia<ref name="ReferenceA"/> mentre il Sergente Negri venne ferito ad una gamba. La perdita di Magaldi, cui venne concessa la Medaglia d'oro al valor militare postuma, era un grave colpo per il 150º Gruppo, che decise di vendicarne immediatamente la morte.<ref name="Gustavsson and Slongo 2009, pp. 63-64">Gustavsson and Slongo 2009, pp. 63-64.</ref> Il giorno seguente, l'asso e capitano [[Giorgio Graffer]]<ref name="Giorgio Apostolo 2000. p.47"/>, comandante della 365ª Squadriglia, 150º Gruppo, [[53º Stormo]] CT, partì alla testa di dieci C.R.42 per un'azione di rappresaglia contro la RAF. Venti minuti dopo, Graffer avvistò una formazione di Gladiator, su [[Delvinaki]], in [[Epiro]]. L'asso del 150° si lanciò all'attacco, con gli altri C.R.42. Ma si trattava di una trappola. Tre miglia più indietro ed a quota maggiore si trovavano altri tre Gloster e dietro questi, e ancora più in alto, altri tre. I primi tre piloti britannici , attaccati dai "Falchi", chiamarono per radio i colleghi che li seguivano a quota più alta e mentre Graffer ed i suoi compagni cercavano di abbattere i più agili (a quella quota) biplani britannici, gli altri sei Gladiator piombarono alle spalle della formazione italiana. Nel combattimento che ne risultò, il Fiat pilotato dal Sergente Corrado Mignani entrò in collisione con il Gloster del ''Flying Officer'' H.U Sykes ed entrambi restarono uccisi. Il Sergente Achille Pacini venne abbattuto, ma si salvò con il paracadute. Il Maresciallo Guglielmo Bacci ed il Sergente Zotti vennero feriti, ma riuscirono a ritornare alla base.<ref name="Gustavsson and Slongo 2009, p. 64">Gustavsson and Slongo 2009, p. 64.</ref> Fu ferito - al collo - anche il comandante della pattuglia inglese, Edward 'Tap' Gordon Jones che, con l'aereo danneggiato, dovette abbandonare il combattimento, scortato dal Gloster del ''Sergeant'' Donald Gregory. Quest'ultimo rivendicò l'abbattimento di ben tre Fiat. Due abbattimenti vennero rivendicati dal comandante Jones ed un altro C.R.42 venne dichiarato abbattuto dal ''Flying Officer'' Wanklyn Flower. In realtà la Regia Aeronautica perse tre biplani: uno per collisione, quello pilotato da Pacini, ed un terzo, su cui volava Giorgio Graffer, che restò ucciso. I piloti italiani dichiararono l'abbattimento di quattro Gladiator, ma la RAF subì solo la perdita del Gloster entrato in collisione, oltre al danneggiamento di quattro velivoli (grave in due casi).<ref name="Skulski 2007, p. 31">Skulski 2007, p. 31.</ref>Per la Regia Aeronautica era il colpo più grave subito dall'inizio della campagna di Grecia.<ref name="Gustavsson and Slongo 2009, p. 64"/> Graffer venne decorato con la massima onorificenza militare, la [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria. A lui è ora intitolato il [[50º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare Italiana]].
Per contrastare i caccia italiani, che stavano ottenendo numerose vittorie contro i velivoli greci e i bombardieri britannici, la RAF trasferì in Grecia l'80 ''Squadron'' dal Nord Africa, guidato dal grande asso [[Marmaduke Pattle|Pat "Marmaduke" Pattle]] e forte di altri piloti esperti e battaglieri. Dopo un breve periodo di ambientamento, i piloti della RAF entrarono in azione, con molta determinazione.
IlPochi giorni dopo, il 3 dicembre i C.R.42, si rifacevano ai danni dei greci, abbatteronoabbattendo quattro [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]] greci. Ma il giorno seguente, sopra [[Tepelenë]], 30 Gladiator ingaggiarono uno scontro con 12 C.R.42 del 150º Gruppo, guidato dal tenente colonnello Rolando Pratelli, e dieci Fiat G.50bis del 154º Gruppo.<ref>{{Cita web |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/commonwealth_vale.htm |titolo=Commonwealth biplane fighter aces - William Vale |autore=Håkan Gustavsson |editore=Håkans aviation page: Biplane Fighter Aces from the Second World War |data=10 aprile 2011 |lingua=en |accesso=18 marzo 2011}}</ref> I britannici dichiarano l'abbattimento di nove aerei italiani, ma le perdite della Regia furono solo due: il tenente Alberto Triolo e il sottotenente Paolo Penna, del 150º Gruppo, abbattuti e uccisi dall'asso "Pat" Pattle, da poco giunto in Grecia dal [[Nordafrica]], che in quella giornata rivendicò anche l'abbattimento di due bombardieri italiani<ref name= Forgotten/>.
Il 19 novembre 1940, i Gladiator britannici ebbero il loro battesimo del fuoco su Coriza. Nove Gloster della ''B Flight'' dell' 80 ''Squadron'' sorprendevano quattro C.R.42 del 160° Gruppo Autonomo C.T. di pattuglia da quota più alta e ne abbattevano subito uno (insieme ad un Fiat G.50 accorso in sua difesa). Allora altri otto C.R.42 decollavano per dar man forte ai colleghi, ma i piloti della RAF li attaccarono sfruttando a pieno la loro posizione di vantaggio e abbatterono altri due Fiat uccidendone i piloti e ferendone un altro. L'impressione fu tale che si decise di far volare i biplani Fiat in non meno di diciotto per volta. Tuttavia, il 27 novembre 1940, nove [[Gloster Gladiator]] dell'80 ''Squadron'' della RAF sorpresero tre "Falchi" (del 150° Gruppo), rimasti isolati sopra [[Ioannina|Iannina]] e abbatterono il Capitano [[Nicola Magaldi]], comandante della 364ª Squadriglia<ref name="ReferenceA"/> mentre il Sergente Negri venne ferito ad una gamba. La perdita di Magaldi, cui venne concessa la Medaglia d'oro al valor militare postuma, era un grave colpo per il 150º Gruppo, che decise di vendicarne immediatamente la morte.<ref name="Gustavsson and Slongo 2009, pp. 63-64">Gustavsson and Slongo 2009, pp. 63-64.</ref> Il giorno seguente, l'asso e capitano [[Giorgio Graffer]]<ref name="Giorgio Apostolo 2000. p.47"/>, comandante della 365ª Squadriglia, 150º Gruppo, [[53º Stormo]] CT, partì alla testa di dieci C.R.42 per un'azione di rappresaglia contro la RAF. Venti minuti dopo, Graffer avvistò una formazione di Gladiator, su [[Delvinaki]], in [[Epiro]]. L'asso del 150° si lanciò all'attacco, con gli altri C.R.42. Ma si trattava di una trappola. Tre miglia più indietro ed a quota maggiore si trovavano altri tre Gloster e dietro questi, e ancora più in alto, altri tre. I primi tre piloti britannici attaccati dai "Falchi" chiamarono per radio i colleghi che li seguivano a quota più alta e mentre Graffer ed i suoi compagni cercavano di abbattere i più agili (a quella quota) biplani britannici, gli altri sei Gladiator piombarono alle spalle della formazione italiana. Nel combattimento che ne risultò, il Fiat pilotato dal Sergente Corrado Mignani entrò in collisione con il Gloster del ''Flying Officer'' H.U Sykes ed entrambi restarono uccisi. Il Sergente Achille Pacini venne abbattuto, ma si salvò con il paracadute. Il Maresciallo Guglielmo Bacci ed il Sergente Zotti vennero feriti, ma riuscirono a ritornare alla base.<ref name="Gustavsson and Slongo 2009, p. 64">Gustavsson and Slongo 2009, p. 64.</ref> Fu ferito - al collo - anche il comandante della pattuglia inglese, Edward 'Tap' Gordon Jones che, con l'aereo danneggiato, dovette abbandonare il combattimento, scortato dal Gloster del ''Sergeant'' Donald Gregory. Quest'ultimo rivendicò l'abbattimento di ben tre Fiat. Due abbattimenti vennero rivendicati dal comandante Jones ed un altro C.R.42 venne dichiarato abbattuto dal ''Flying Officer'' Wanklyn Flower. In realtà la Regia Aeronautica perse tre biplani: uno per collisione, quello pilotato da Pacini, ed un terzo, su cui volava Giorgio Graffer, che restò ucciso. I piloti italiani dichiararono l'abbattimento di quattro Gladiator, ma la RAF subì solo la perdita del Gloster entrato in collisione, oltre al danneggiamento di quattro velivoli (grave in due casi).<ref name="Skulski 2007, p. 31">Skulski 2007, p. 31.</ref>Per la Regia Aeronautica era il colpo più grave subito dall'inizio della campagna di Grecia.<ref name="Gustavsson and Slongo 2009, p. 64"/> Graffer venne decorato con la massima onorificenza militare, la [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria. A lui è ora intitolato il [[50º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare Italiana]].
 
Il 3 dicembre i C.R.42 abbatterono quattro [[Państwowe Zakłady Lotnicze|PZL]] greci. Ma il giorno seguente, sopra [[Tepelenë]], 30 Gladiator ingaggiarono uno scontro con 12 C.R.42 del 150º Gruppo, guidato dal tenente colonnello Rolando Pratelli, e dieci Fiat G.50bis del 154º Gruppo.<ref>{{Cita web |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/commonwealth_vale.htm |titolo=Commonwealth biplane fighter aces - William Vale |autore=Håkan Gustavsson |editore=Håkans aviation page: Biplane Fighter Aces from the Second World War |data=10 aprile 2011 |lingua=en |accesso=18 marzo 2011}}</ref> I britannici dichiarano l'abbattimento di nove aerei italiani, ma le perdite della Regia furono solo due: il tenente Alberto Triolo e il sottotenente Paolo Penna, del 150º Gruppo, abbattuti e uccisi dall'asso "Pat" Pattle, da poco giunto in Grecia dal [[Nordafrica]], che in quella giornata rivendicò anche l'abbattimento di due bombardieri italiani<ref name= Forgotten/>.
 
Per tutto il mese di dicembre i combattimenti aerei si succedettero furiosi con rivendicazioni di abbattimenti fortemente sovrastimate da entrambe le parti. Il 21 dicembre, ad esempio, 15 "Falchi" intercettarono 20 Gladiator e dichiararono nove vittorie aeree a fronte di due perdite<ref name="ReferenceA"/>: il tenente Mario Gaetano Carancini e il tenente Mario Frascadore del 160º Gruppo. La RAF, però, ammise solo due abbattimenti (quello del Gladiator N.5854, pilotato dal ''Flying officer'' A.D. Ripley, visto precipitare in fiamme, e quello del Gloster N.5816 dello ''Squadron leader'' William Joseph "Bill" Hickey, il cui paracadute prese fuoco appena lanciatosi) e rivendicò ben otto aerei abbattuti e tre probabili!<ref>{{Cita web |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/commonwealth_hickey.htm |titolo=Commonwealth biplane fighter aces - William Hickey |autore=Håkan Gustavsson |editore=Håkans aviation page: Biplane Fighter Aces from the Second World War |data=10 aprile 2011 |lingua=en |accesso=18 marzo 2011}}</ref> Entro la fine di dicembre l'[[No. 80 Squadron RAF|80º Squadron]] rivendicò la distruzione di non meno di 40 aerei italiani per la perdita in azione di soli sei Gladiator<ref name= Forgotten/>, cifre che trovano solo parziale conferma nei registri della Regia Aeronautica. Il 27 (o il 28, secondo altre fonti<ref name="Boyne">{{Cita|Boyne|p. 81}}.</ref>) febbraio, i britannici celebrarono la giornata di maggiori successi aerei nella campagna di Grecia. Nella relazione su quel giorno, il [[vice maresciallo dell'aria]] [[John D'Albiac]], comandante della RAF in Grecia, scrisse che l'80º Squadron, riequipaggiato con l'Hawker Hurricane, aveva distrutto, in 90 minuti di combattimenti aerei, ben ventisette aerei italiani, tutte vittorie, si afferma da parte britannica, confermate e senza riportare perdite<ref name="Boyne" /> o a fronte della perdita di un solo Gloster Gladiator.<ref>{{Cita web |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/commonwealth_cullen.htm |titolo=Commonwealth biplane fighter aces - Nigel Cullen |autore=Håkan Gustavsson |editore=Håkans aviation page: Biplane Fighter Aces from the Second World War |data=21 aprile 2010 |lingua=en |accesso=18 marzo 2011}}</ref> Lo stesso Pattle, nel corso di questa battaglia aerea, dichiarò tre Fiat C.R.42 abbattuti in meno di tre minuti<ref name= Forgotten/>. Le rivendicazioni della RAF appaiono fortemente esagerate secondo quanto detto da [[Corrado Ricci (aviatore)|Corrado Ricci]], capitano pilota della Regia Aeronautica nella seconda guerra mondiale il quale affermò che "all'atto pratico, in quel giorno abbiamo perso solo un C.R.42... i nostri caccia ritennero di aver abbattuto quattro Gloster e un Hurricane".<ref name="Boyne" /> Secondo altre fonti<ref name="ReferenceA"/>, la Regia Aeronautica perse due C.R.42, del 160º Gruppo, oltre a due Fiat G.50, e cinque Fiat BR.20, e rivendicò l'abbattimento di sei Gladiator e uno "Spitfire" (non presente nell'area).
Anche se il numero delle vittorie britanniche va ridimensionato, è innegabile che i piloti della RAF abbattevano un numero di aerei superiore rispetto agli aviatori italiani. I motivi della superiorità della caccia britannica erano diversi: alle quote medio-basse, dove si svolgevano i combattimenti, il Gladiator risultava più maneggevole del C.R.42 e l'abitacolo chiuso proteggeva i piloti dalle rigide condizioni climatiche dell'inverno greco. La radio - di cui i Fiat erano sprovvisti - permetteva ai piloti britannici di comunicare in volo anche a distanza e quindi di adottare delle tattiche e delle formazioni più articolate e schemi di attacco più efficaci. Ma il motivo principale della superiorità dei caccia della RAF era forse l'elemento umano: mentre gran parte dei piloti italiani in Grecia era composto da aviatori appena usciti dalle scuole di pilotaggio, i piloti della RAF erano più esperti e determinati e soprattutto erano guidati da "Marmaduke" Pattle, uno dei più grandi assi della RAF, che conosceva i punti deboli degli avversari e li sfruttava a pieno.
 
Il 4 marzo, undici "Falchi" vennero attaccati da 33 avversari su Porto Palermo, registrando la peritaperdita del maggiore De Salvia e del sergente Spallacci, ma dichiarando l'abbattimento di sei aerei britannici. Il 13 marzo, per la prima volta, i biplani si alzarono in volo appoggiati dagli M.C.200 e si incontrarono con Gladiator e Hurricane in uno scontro misto fra mono e biplani. Caddero cinque tra britannici e biplani Fiat. Il consuntivo ufficiale della Regia Aeronautica, per questo periodo, {{chiarire|fissa le perdite a 29|perdite globali o riferite ai soli C.R.42?}} (50, in tutta la campagna<ref name="Boyne" />) contro 162 avversari. Cifre che ribaltano quelle fornite dalla RAF e peccano di ottimismo, poiché l'aviazione greca contava 44 velivoli e i britannici non intervennero troppo massicciamente.<ref name="ReferenceA"/>
 
==== L'impiego come caccia notturno ====