Radiazione ultravioletta: differenze tra le versioni

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{{NN|fisica|agosto 2009}}
[[File:Ultiwavelength extreme ultraviolet sun.jpg|thumb|upright=1.4|La principale fonte di luce ultravioletta sulla [[Terra]] è il [[Sole]]. Nella foto, un'immagine a falsi colori ripresa nello spettro dell'ultravioletto lontano]]
In [[fisica]] la '''radiazione ultravioletta''ciao' ('''UV''' o '''raggi ultravioletti''' o '''luce ultravioletta''') è un intervallo della [[radiazione elettromagnetica]], appartenente allo [[spettro elettromagnetico]], con [[lunghezza d'onda]] immediatamente inferiore alla [[luce]] visibile dall'occhio umano e immediatamente superiore a quella dei [[raggi X]]. Infatti, il termine significa "oltre il violetto" (dal [[Lingua latina|latino]] ''ultra'', "oltre"), poiché il [[violetto]] è l'ultimo colore ad alta frequenza visibile nello spettro percepito dall'[[uomo]], quello con la lunghezza d'onda più corta. La ''radiazione ultravioletta'' costituisce circa il 10% della luce emessa dal [[Sole]] e viene inoltre prodotta da gas ionizzati e particolari lampade (lampade a vapori di mercurio e [[lampada di Wood|lampade di Wood]]). Essa a lunghezze d’onda elevate può causare delle reazioni chimiche, come bagliori o fenomeni di fluorescenza.
 
I ''raggi ultravioletti'' sono invisibili per la maggior parte degli esseri umani. L'occhio umano normalmente non percepisce la luce con lunghezza d'onda inferiore ai 390&nbsp;nm. Tuttavia ci sono delle eccezioni: in determinate condizioni bambini e ragazzi riescono a percepire l’ultravioletto fino a 310&nbsp;nm.<ref name="LynchLivingston20012">{{Cita libro|cognome1=Lynch|nome1=David K.|cognome2=Livingston|nome2=William Charles|titolo=Color and Light in Nature|url=https://books.google.com/books?id=4Abp5FdhskAC&pg=PA231|accesso=12 ottobre 2013|edizione=2nd|anno=2001|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge, UK|isbn=978-0-521-77504-5|p=231|citazione=Limits of the eye's overall range of sensitivity extends from about 310 to 1050 nanometers}}</ref><ref name="Dash20092">{{Cita libro|cognome1=Dash|nome1=Madhab Chandra|cognome2=Dash|nome2=Satya Prakash|titolo=Fundamentals Of Ecology 3E|url=https://books.google.com/books?id=7mW4-us4Yg8C&pg=PA213|accesso=18 ottobre 2013|anno=2009|editore=Tata McGraw-Hill Education|isbn=978-1-259-08109-5|p=213|citazione=Normally the human eye responds to light rays from 390 to 760&nbsp;nm. This can be extended to a range of 310 to 1,050&nbsp;nm under artificial conditions.}}</ref> Il [[cristallino]] in generale filtra le frequenze UVB o maggiori, persone affette da patologie come l’[[afachia]] (assenza del [[cristallino]]) possono vedere anche nella banda UV. La radiazione '''UV''' vicina alle lunghezze d'onda visibili per l'uomo può essere vista dagli [[insetti]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore1=Alessandro Barghini|autore2= Bruno Augusto Souza de Medeiros|titolo=UV Radiation as an Attractor for Insects|rivista=LEUKOS JULY 2012 PAGES 47–56|volume=9|numero=1|url=https://scholar.harvard.edu/files/medeiros/files/barghini_de_medeiros_2012_leukos_uv_radiation_as_an_attractor_for_insects.pdf|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181031052458/https://scholar.harvard.edu/files/medeiros/files/barghini_de_medeiros_2012_leukos_uv_radiation_as_an_attractor_for_insects.pdf|dataarchivio=31 ottobre 2018|urlmorto=no}}</ref>, da alcuni [[mammiferi]] e dagli [[uccelli]].