Tommaso Obicini: differenze tra le versioni

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Nel 1620, in seguito alla morte di Basilio Basili avvenuta nel 1619, assunse il ruolo di Custode di Terra Santa. Durante il viaggio da Aleppo a Gerusalemme ebbe modo di fermarsi a [[Nazareth]] e di constatare lo stato di abbandono della [[Basilica dell'Annunciazione]], nel novembre dello stesso anno si recò a Baghdad per richiedere all'emiro [[Fakhr al-Din II]] il possesso della basilica, oltre alla basilica e a del denaro ottenne anche il permesso di edificare una chiesa ed un ospizio ad [[Acri (Israele)|Acri]]. Ad Obicini si deve anche la costruzione di un convento a Sidone e il recupero e restauro della [[Chiesa di San Giovanni Battista (Ain Karem)|Chiesa di San Giovanni Battista]] ad [[Ain Karem]]<ref>{{cita|Balzaretti 1989|p. 58}}</ref>.
 
Nel 1621 Obicini, preoccupato per la situazione dei luoghi Santi e per la posizione dell'ordine francescano nella loro custodia e tutela, si reca a Roma per chiedere aiuto al Papa. A Roma, nell'aprile del 1622, viene coinvolto nel progetto di revisione delle versioni in arabo della Bibbia e della loro conformazione alla [[Vulgata]], la commissione, costituita nel novembre del 1622 è composta da quattro membri. Sempre nell'aprile del 1622 rinuncia alla carica di Custode della Terra Santa, si ritira nel convento di San Pietro in Montorio<ref>{{cita|Balzaretti 1989|p. 61}}</ref> e, tramite un memoriale, propone la fondazione di un collegio per lo studio della lingua araba all'interno dello stesso convento. La sua proposta viene accolta e nel settembre del 1622 Obicini inizia ad insegnare arabo non senza tentativi di osteggiamento da parte dei confratelli <ref>{{cita|Balzaretti 1989|p. 62}}</ref>.
 
La sorte e la custodia dei luoghi santi rimangono una sua priorità, di questo periodo sono un suo opuscolo, indirizzato a [[Papa Urbano VIII]], in cui viene analizzata la situazione dei luoghi in Terra Santa e una lettera alla famiglia Medici in cui offre il patronato della chiesa di Chiesa di San Giovanni Battista ad Ain Karem. Mantiene i contatti con l'oriente dove la sua fama è mantenuta viva, l'arcivescovo di Aleppo ma anche la popolazione e il governo francese ne richiedono il rientro. Prosegue la sua attivitò di traduttore anche dall'armeno.
 
== Note ==