Marcos António Portugal: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+link
Riga 34:
Anche se le funzioni di maestro di cappella del [[Giovanni VI del Portogallo|re]] lo obbligavano a frequenti ritorni e prolungati soggiorni a Lisbona, il suo amore per l'Italia lo portavano sempre a ritornare nella penisola, ottenendo unanimi consensi per i suoi lavori.
 
Nel [[1811]] si stabilì a Rio de Janeiro diventando direttore del Teatro San João (oggi [[Teatro João Caetano]]) e operando nella nuova [[Cappella Reale di Rio de Janeiro|cappella della famiglia reale]] ([[trasferimento della corte portoghese in Brasile|rifugiata in Brasile]] a causa dell'occupazione del Portogallo da parte delle [[Napoleone Bonaparte|truppe napoleoniche]]). Nel 1815 ottenne un congedo che gli permise di fare un ultimo rientro in Italia. In questa occasione scrisse a Milano, per il [[teatro Re]], l<nowiki>'</nowiki>''Adriano in Siria''.
 
Tornato in [[Brasile]], nel [[1821]] le sue condizioni di salute già precarie (aveva subito due attacchi apoplettici nel 1811 e 1817) iniziarono a peggiorare e non gli permisero di rientrare in patria insieme al re; rimase quindi a Rio, dove un terzo attacco d'[[ictus]] nel [[1830]] gli fu fatale.