Rapporto d'aspetto: differenze tra le versioni

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Nei formati cinematografici, le dimensioni fisiche della pellicola sono l'unico limite alla larghezza dell'immagine. Per la ripresa sul negativo, sarebbe disponibile tutta l'area compresa tra le perforazioni, ma dev'essere considerato anche lo spazio occupato dalla traccia ottica dell'audio, nel positivo da proiezione.
 
Lo standard universale, stabilito da [[William Dickson]] e [[Thomas Edison]] nel 1892, è di quattro perforazioni di altezza per ogni fotogramma, dove la larghezza della pellicola di 35&nbsp;mm ha un'area compresa tra le perforazioni di {{TA|24,9 mm × 18,7 mm}}<ref name="asc">Burum, Stephen H.(ed)(2004). ''American Cinematographer Manual''(9th ed). ASC Press. ISBN 0-935578-24-2</ref>. Con lo spazio per la traccia audio e l'altezza ridotta del fotogramma, per mantenere la larghezza maggiore (imitando così la visione binoculare umana), il formato cosiddetto '''Academy''' fu standardizzato quindi di {{TA|22 mm × 16 mm,}} con un '''rapporto d'aspetto''' di 1,37:1<ref>{{cita web | 1 = http://www.pinotti.co.uk/movieratios/default.htm | 2 = Dal sito www.pinotti.co.uk | 3 = 27-12-2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100111012536/http://www.pinotti.co.uk/movieratios/default.htm | dataarchivio = 11 gennaio 2010 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
===Terminologia cinematografica===