Romano Prodi: differenze tra le versioni

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Così riferì Prodi nel corso della testimonianza:
{{citazione|''Era un giorno di pioggia, facevamo il gioco del piattino, termine che conosco poco perché era la prima volta che vedevo cose del genere. Uscirono Bolsena, Viterbo e Gradoli. Nessuno ci ha badato: poi in un atlante abbiamo visto che esiste il paese di Gradoli. Abbiamo chiesto se qualcuno sapeva qualcosa, e, visto che nessuno ne sapeva niente, ho ritenuto mio dovere, anche a costo di sembrare ridicolo, come mi sento in questo momento, di riferire la cosa. Se non ci fosse stato quel nome sulla carta geografica, oppure se fosse stata [[Mantova]] o [[New York]], nessuno avrebbe riferito. Il fatto è che il nome era sconosciuto e allora ho riferito.''|Stralcio della testimonianza di Romano Prodi davanti alla Commissione Moro, il 10 giugno 1981}}
 
L'informazione fu ritenuta attendibile dal momento che, il 6 aprile, la questura di Viterbo, su ordine del [[Ministero dell'interno|Viminale]], operò una perlustrazione sistematica del borgo medievale di [[Gradoli]] sito sulle rive del [[lago di Bolsena]], alla ricerca della prigione di Moro. La vedova di Moro affermò di aver più volte indicato l'esistenza a Roma di una via Gradoli agli inquirenti, senza che questi estendessero le ricerche anche in quella direzione; circostanza confermata anche da altri parenti dello statista, ma energicamente smentita da [[Francesco Cossiga]], all'epoca dei fatti ministro dell'interno<ref name=audizioneMoro>[http://www.parlamento.it/bicam/terror/stenografici/steno48.htm Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi], 48esima seduta, audizione [[Giovanni Moro (sociologo)|Giovanni Moro]], 9 marzo 1999</ref>. Fallito il blitz conseguente alla seduta spiritica, il 18 aprile i [[vigili del fuoco]], a causa di una perdita d'acqua, scoprirono a [[Roma]], in via Gradoli 96, un covo delle [[Brigate Rosse]] da poco abbandonato, che si sarebbe rivelato come la base operativa del capo della colonna romana delle BR, [[Mario Moretti]], il quale aveva preso parte all'agguato di via Fani.