SVT-40: differenze tra le versioni

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→‎Verso l'SVT-40: correggo il genere dell'aggettivo "economiche" in quanto il nome con cui concordano è di genere maschile
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La produzione del [[Mosin-Nagant|Mosin-Nagant M91/30]] non cessò e anzi rimase l'arma principale dell'esercito sovietico, mentre l'SVT-40 veniva fornito ai sottufficiali, la cui maggiore esperienza favoriva le necessità di manutenzione dell'arma. Dato che le fabbriche avevano già avuto esperienza con l'SVT-38 la produzione del nuovo fucile si presentò subito più rapida, con 70.000 esemplari costruiti nel 1940.
[[File:Ćwiczenia Armii Andersa w ZSRR 1942.jpg|miniatura|Soldati dell'Armata polacca, agli ordini del generale [[Władysław Anders|Wladislaw Anders]], in addestramento in URSS nel 1942 con SVT-40 in versione da tiratori scelti con ottica PU36 da 3,5x. Dopo l'aggressione tedesca del 1941 i militari polacchi presi prigionieri dall'[[Armata Rossa]] nel 1939 vennero scarcerati ed equipaggiati con armamento sovietico per combattere contro la [[Wehrmacht]].]]
Quando partì l'[[Operazione Barbarossa]] nel Giugno 1941, l'SVT-40 era già largamente usato nell'Armata Rossa. In ogni reggimento sovietico (secondo i piani previsti) un terzo dei fucilieri doveva essere armato di SVT-40, ma nella pratica i fucili erano distribuiti casualmente. I primi mesi di guerra furono disastrosi per i russi e migliaia di SVT-40 vennero catturati dai nemici. Per far fronte rapidamente alle perdite, la produzione di Mosin-Nagant venne riportata a pieno regime. Infatti, l'SVT risultava troppo complicato per soldati senza addestramento e i mitra, quali il [[PPSh-41]], avevano provato la loro capacità di incrementare la potenza di fuoco dei reparti di fanteria, sebbene facili ed economicheeconomici da produrre. Questo portò al graduale decremento della produzione di SVT-40. Nel 1941 erano stati prodotto oltre un milione di SVT, ma lo stabilimento di [[Iževsk|Izhevsk]] cessò la produzione dell'arma in favore del vecchio [[Mosin-Nagant]]. Nel 1942 la produzione calò a soli 264.000 esemplari, e la produzione continuò a calare fino all'ordine di cessazione definitivo di produzione nel Gennaio 1945. La produzione totale di SVT-40 e SVT-38 ammonta a circa 1.600.000 unità (che includono 51.710 esemplari da [[tiratore scelto]])<ref name = "kehaya"/><ref name = "ezell"/><ref name="MF"/>.
 
In servizio, l'SVT manifestò spesso la tendenza a disperdere verticalmente i colpi. Per un fucile di precisione, questa tendenza era inaccettabile e la produzione di versioni adibite ai reparti di tiratori scelti venne interrotta nel 1942<ref name="MF"/>. Allo stesso tempo le fabbriche cessarono di stampare le scine per ottiche sui castelli. Venne anche tentata una variante automatica dell'arma, nota come [[AVT-40]]. Esternamente simile all'SVT-40, con l'unica differenza che la sicura agiva anche da selettore di fuoco. A lungo si è parlato di caricatori speciali da 15 o 20 colpi per tale arma, ma le voci rimangono senza conferma data la non esistenza di alcun esemplare al mondo. Tuttavia, anche la prova dell'ATV-40 si rivelò insoddisfacente: risultava difficile (quando non impossibile) mantenere stabile l'arma durante il fuoco automatico e il fucile aveva la tendenza a rompersi internamente a causa del forte stress cui le meccaniche erano sottoposte. La produzione cessò poco tempo dopo. A lungo si è parlato anche di una speciale versione carabina dell'arma (denominata SKT-40) ma anche questa voce rimane senza conferma vista l'assenza di esemplari dell'arma. In seguito venne anche proposto un prototipo camerato per il [[7,62 × 39 mm]] ma non venne mai accettato.