Corsi (popolo antico): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 5:
=== Nella storiografia antica ===
Nel mito, riportato da [[Sallustio]], il popolamento della Corsica viene fatto risalire a Corsa, una donna ligure che pascolando gli armenti si spinse fino all'isola che prese poi il suo nome<ref>{{Cita|Raimondo Zucca|p.29-30|Zucca}}</ref>. [[Pausania il Periegeta]] nella sua opera [[Periegesi della Grecia]] narra che:
{{citazione|Vi è, non molto lontano dalla Sardegna, un'isola chiamata [...] Corsica. Da quest'isola una non piccola parte della spedizione venne in [[Sardegna]] ed ora dimorano nella stessa regione riservando per loro conto una parte delle montagne: dagli indigeni della Sardegna pertanto, costoro vengono chiamati Corsi dal nome della loro patria [...]|Pausania, ''Viaggio in Grecia'', libro 10 cap. 17, metà [[II secolo]] d.C.}}
 
In [[Sardegna]] i Corsi confinavano a sud e ad ovest con i [[Balari]], da loro identificati come "''fuggiaschi''". [[Lucio Anneo Seneca]], che trascore alcuni anni in esilio in Corsica, descrive la popolazione dell'isola come il risultato del mescolamento di varie etnie tra cui i [[Liguri]] e i [[Cantabri]]<ref>[http://www.latinovivo.com/Testintegrali/Seneca-Elvia.htm Seneca, De Consolatione ad Helviam Matrem]</ref>. [[Servio]] riferisce che i Corsi fondarono la città di [[Populonia]], in [[Etruria]].
 
=== Ipotesi della storiografia moderna ===
Riga 15:
[[File:Casteddu_d'Araghju_(inside).jpg|thumb|Casteddu d'Araghju ([[Porto Vecchio]])]]
Nella successiva [[età del rame]] sono scarse in Gallura le attestazioni della [[cultura di Abealzu-Filigosa]], della [[cultura di Monte Claro]] e del [[Cultura del vaso campaniforme|Vaso campaniforme]], generalmente diffuse in territorio sardo.<ref>M.L.Ferrarese Ceruti,
Archeologia della [[Sardegna]] preistorica e protostorica, [[Nuoro]], 1997, p.557 ; P.Mancini, Gallura orientale. Preistoria e protostoria, [[Olbia]], 2010, pp.46-47 e 62</ref><ref>M.L.Ferrarese Ceruti, Archeologia della Sardegna preistorica e protostorica, Nuoro, 1997, pp.325, 484 e 557</ref>. La Corsica nel [[III millennio a.C.]] è interessata invece dal ''Terriniano'' che conobbe un precoce sviluppo della metallurgia del rame<ref>{{Cita|Raimondo Zucca|p.33|Zucca}}</ref>.
 
Nell'[[età del bronzo]], durante la fase culturale detta di [[Cultura di Bonnanaro|Bonnanaro]], sia in Gallura che nella Corsica meridionale (grosso modo a sud di [[Ajaccio]]) si diffonde la [[civiltà nuragica]] (in Corsica nota come [[civiltà torreana]]) con la conseguente costruzione di [[nuraghi]] (o [[Torre (Corsica)|torri]]). In questa fase, come nella successiva [[età del ferro]], in Corsica sono altresì forti le influenze provenienti dal mondo italico.
Riga 27:
[[Pausania il Periegeta|Pausania]] narra che «''Nel periodo in cui erano potenti per la loro flotta, i [[Cartaginesi]] sottomisero tutti coloro che si trovavano in Sardegna ad eccezione degli Iliesi [localizzati nel [[Marghine]] e nel [[Gocèano]]] e dei Corsi [in Gallura], ai quali fu sufficiente la protezione delle montagne per non essere asserviti''»<ref>Manlio Brigalgia-Storia della Sardegna (2006) pg.30</ref>.
 
Anche durante la successiva [[Sardegna e Corsica|dominazione romana]] sia i Corsi di [[Sardegna]] (assieme a Balari e Iliensi), sia i Corsi di Corsica si rivoltarono più volte all'occupazione straniera, venendo ricordati in diversi [[Fasti triumphales]] romani.<ref>Storia del Mediterraneo nell'antichità: 9.-1. secolo a.C - a cura di Massimo Guidetti pg.327</ref>
 
== Lingua ==