Sĕfirōt: differenze tra le versioni

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Configurazioni alternative delle Sefirot sono date da scuole diverse nello sviluppo storico della Cabala, con ognuna che articola differenti aspetti spirituali. La tradizione del numero '''10''' è indicata nello ''[[Sefer Yetzirah]]'': <cite>"Dieci Sefirot del nulla, dieci e non nove, dieci e non undici".</cite> Poiché nell'insieme sono elencate undici Sefirot nei vari schemi cabalistici, due ([[Keter]] e [[Daat]]) sono visti come manifestazioni inconsce e consce dello stesso principio, conservando quindi le dieci categorie. Nella Cabala viene descritta la struttura funzionale delle Sefirot nel canalizzare la divina forza vitale creativa, rivelando l'inconoscibile essenza divina alla Creazione.<ref name="Misti">[[Gershom Scholem]], ''Le grandi correnti della mistica ebraica'', Il Saggiatore, Milano, 1965, in particolare cap. VII; ''id.'', ''La Cabala'', Ediz. Mediterranee, Roma, 1984, in particolare pp. 132-147, e 422-430.</ref>
 
La prima Sefirah descrive la Volontà Divina sopra all'intelletto. Le successive due Sefirot descrivono l'Intelletto Divino cosciente e quelle dopo descrivono le Emozioni Divine coscienti primarie e secondarie. Due Sefirot ([[Binah]] e [[Malkhut]]) sono femminine, poiché il principio femminile nella Cabala descrive un "vaso" (''kli'') che riceve la [[Ohr (Ebraismoebraismo)|luce]] (''[[Ohr (Ebraismoebraismo)|Ohr]]'') esteriore mascolina, per poi nutrire interiormente e dar vita alle Sefirot inferiori. Corrispondente a ciò è la Presenza Divina Femminile ([[Shekhinah]] - [[ebraico]]: שכינה). La Cabala vede l'anima umana come lo specchio del Divino (secondo {{passo biblico2|Genesi|1:27}} – "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.") e, più in generale, l'individuo e tutte le creazioni come riflessi: loro fonte di vita, essi stessi "espressioni" di Dio nelle Sefirot. Pertanto, le Sefirot descrivono anche la vita spirituale dell'uomo e costituiscono il paradigma concettuale della Cabala per comprendere ogni cosa. Questo rapporto tra l'anima umana e il Divino, dà alla Cabala una delle sue due metafore centrali nel descrivere la Divinità; a fianco le teorie dell<nowiki>'</nowiki>''[[Ohr (Ebraismoebraismo)|Ohr]]'' (luce) e dello [[Tzimtzum]]. Tuttavia, la Cabala ripetutamente sottolinea la necessità di evitare ogni interpretazione corporea. Per questo, le Sefirot vengono relazionate alla struttura del corpo e riformate in ''Partsufim'' ("Persone/Configurazioni/Forme"). Alla base dell'obiettivo strutturale di ogni Sefirah è una forza motivazionale nascosta, che è compresa meglio confrontandola ad un corrispondente stato psicologico dell'esperienza spirituale umana.
 
Nella [[filosofia chassidica]], che cerca di internalizzare l'esperienza del [[misticismo ebraico]] nell'ispirazione quotidiana (''[[deveikuth]]''), viene esplorata questa vita interiore delle Sefirot ed il ruolo che giocano nel servizio dell'uomo verso [[Nomi di Dio nella Bibbia|Dio]] in questo mondo.
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Nel successivo schema cabalistico trascendente del [[XVI secolo]] di [[Isaac Luria]] ([[Cabala lurianica]]), le Sefirot di solito sono elencate in modo leggermente diverso, escludendo Keter e aggiungendo Daat, poiché Daat è vista come la manifestazione cosciente del Keter inconscio. Questa differenza di opinione riflette il precedente dibattito medievale sulla questione se [[Keter]] possa essere identificata proprio con l'[[Ohr (Ebraismoebraismo)#Ohr Ein Sof - La Luce Infinita|Ohr Ein Sof]] (luce infinita), o come la prima Sefirah rivelata. Isaac Luria include Keter nell'elenco solo in relazione alla luce interiore delle Sefirot. Nel suo consueto elenco delle Sefirot come attributi formati (vasi), Keter è considerata troppo alta per essere inclusa:<ref name="Schoc"/>
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Una rappresentazione schematica raffigura la Sephirot metaforicamente come cerchi concentrici sempre più piccoli, che si irradiano verso l'interno dall'Onnipresenza Divina circostante. I [[Quattro Mondi]] del ''[[Seder hishtalshelus]]'' ("Catena della Progressione"), o con l'aggiunta del Quinto Mondo superiore ([[Adamo#Adam Qadmon, l'uomo delle origini|Adam Kadmon]]), possono essere rappresentati in questo schema, a partire dal più alto e procedendo verso il centro del cerchio verso il reame fisico più basso, il nostro Mondo. In ogni Mondo irradiano le 10 Sephirot, come 10 fasi successive della catena di flusso discendente verso il successivo reame inferiore. Tale rappresentazione diagrammatica mostra in successione la natura di ciascuna delle 10 Sephirot, come una catena discendente, ognuna più rimossa dalla Coscienza Divina:
 
lo spazio circostante nel diagramma è la realtà divina Infinita ([[Ein Sof]]). Il cerchio più esterno negli insegnamenti della [[Cabala lurianica]] è lo "spazio" fatto dal [[Tzimtzum]] in cui la creazione si dispiega. Ogni Mondo successivo sta progressivamente più lontano dalla [[Rivelazione]] Divina, un cerchio metaforico più piccolo, più contratto. L'emanazione in ogni Mondo procede verso il basso nelle 10 Sephirot, con l'ultima Sephirah ([[Malkhut]]-Attualizzazione del Piano Divino) di un Mondo che diventa la prima Sephirah ([[Keter]]-La Divina Volontà ) e ne è condivisa dal successivo reame inferiore. La linea verticale al centro del cerchio rappresenta il percorso dell'emanazione discendente e la contrazione dal primo '''[[Ohr (Ebraismoebraismo)|Ohr]]''' (luce) iniziale del "Kav" (Raggio) nella dottrina lurianica.<ref>[http://www.ramhal.org "The Kabbalah of the Ari za"l"], secondo il Ram`hal, riassunto di 18pp. di ''Etz `Hayim''.</ref>
 
=== ''Yosher''-Verticali ===
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== La metafora umana nella Cabala ==
La [[Cabala ebraica|Cabala]], sistema centrale del [[misticismo ebraico]], utilizza sottili analogie e metafore [[antropomorfismo nella cabala|antropomorfiche]] e per descrivere [[Dio nell'Ebraismo]], sia nel rapporto Dio-mondo che nella natura interiore del Divino. Questi includono la [[metafora]] del rapporto anima-corpo, le funzioni di anima-poteri dell'uomo, la configurazione della forma corporea dell'uomo, e le influenze uomo-donna nel Divino. I cabalisti ripetutamente avvertono e sottolineano la necessità di divorziare le loro nozioni da ogni corporeità, dualismo, pluralità, o connotazioni spaziali e temporali. Poiché "la Torah parla nella lingua dell'Uomo",<ref>[[Talmud]] [[Berakhot (Talmud)|Berachot]] 31b e altre fonti in ''Chazal'' ([[maestri ebrei]]).</ref> i termini empirici sono necessariamente imposti sull'esperienza umana in questo mondo. Una volta che l'analogia è descritta, i suoi limiti sono compresi, spogliando il nocciolo dal suo [[Qelipot|guscio]] (''[[Qelipot]]''), per arrivare ad una concezione più vera. Ciò nonostante, i cabalisti hanno scelto con cura la loro terminologia per indicare le connotazioni sottili e le profonde relazioni presenti nelle influenze spirituali divine. Più precisamente, siccome vedono l'emanazione del mondo materiale dai [[Quattro Mondi|reami spirituali]], gli antropomorfismi analoghi e le metafore materiali stesse derivano per [[Ohr (Ebraismoebraismo)|causa ed effetto]] dalle loro precise analogie basilari dell'Alto.
 
La descrizione del mondo materiale Inferiore in generale, e dell'uomo in particolare, come creati nell'"immagine" del mondo Superiore, non è riservata nell'[[Ebraismo rabbinico]] alla Cabala, ma abbonda più largamente nella letteratura [[Tanakh|biblica]], [[Midrash]]ica, [[talmud]]ica e [[filosofia ebraica|filosofica]].<ref>Jacob Immanuel Schochet, ''Mystical Concepts in Chassidism, cit.'', Cap. 1, "Anthropomorphism and Metaphors (Antropomorfismo e metafore)".</ref> La Cabala estende le metafore umane più radicalmente ad antropomorfizzare particolari manifestazioni divine dell'Alto, mentre enfatizza la necessità di spogliare le analogie da una corporeità materialista impura. I "testi comprovanti" classici sui cui basa tale approccio includono "Da questa mia carne, vedrò Dio",<ref>{{passo biblico2|Giobbe|19:26}}</ref> e l'analogia rabbinica "Come l'anima pervade tutto il corpo... vede, ma non è vista... sostiene tutto il corpo... è pura... dimora in recinti più interni... è unica nel corpo... non mangia e non beve... nessuno sa dove sia il suo posto... così il Santo, Benedetto Egli sia..."<ref>[[Talmud]] [[Berakhot (Talmud)|Berachot]] 10a, [[Midrash]] Tehillim 103:4,5, ''Tikunei'' [[Zohar]] 13:28a e successivi commentari cabalistici. Citato nella nota 7, capitolo 1, ''Mystical Concepts in Chassidism, cit.''</ref> Insieme alla metafora della [[Ohr (Ebraismoebraismo)|Luce]], la metafora-Uomo è centrale nella Cabala. Tuttavia, ha anche i suoi limiti, abbisogna di qualificazione ed è futile se presa come paragone corporeo letterale. Le sue limitazioni includono l'effetto del corpo sull'anima, poiché il mondo non provoca nessun cambiamento in Dio; le distinte origini separate di anima e corpo, poiché in relazione all'[[Panenteismo|Onnipresenza]] di Dio, in particolare nel suo sviluppo [[filosofia chassidica|chassidico]] acosmico,<ref>L‘'''acosmismo''', in contrasto col [[panteismo]], nega la realtà dell'[[universo]], vedendolo in ultima analisi come illusorio, (il prefisso "a-" in [[lingua greca|greco]] significa negazione), e reputa reale solo l'[[Infinito (filosofia)|infinito]] [[Assoluto]] non manifesto.</ref> tutta la Creazione è "annullata" alla fonte.
 
=== Facoltà dell'anima e principi maschio-femmina ===
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La configurazione ''Yosher''-Verticale delle Sephirot le organizza in una interrelazione ''[[Partzuf#I Partzufim: espressioni metaforiche della Qabbalah ebraica tradizionale|Partzuf]]'', dove ogni Sephirah si riferisce e media l'influenza delle altre. Questa metafora di interrelazioni divine nell'Alto è organizzata nella relazione schematica dell'anima umana, perché da solo in tutta la Creazione, l'Uomo-[[Adamo]] si ritiene incapsuli tutte le forze armonizzate, mentre animali e angeli incarnano soltanto le singole unità istintive. Il significato di questo, come anche il pieno significato delle riconfigurazioni [[Partzufim]] delle Sephirot, emerge solo nella [[Cabala lurianica]] del [[XVI secolo]], dove la disposizione ''Yosher''-Verticale, i ''Partzufim '' e le anime di [[Israele]] rappresentano il mondo secondario della correzione-[[Tohu e Tikun|Tikun]], mentre gli angeli, gli animali e le origini basilari superiori delle Nazioni del Mondo incarnano il Mondo primordiale del Caos-[[Tohu e Tikun|Tohu]]. La Cabala lurianica applica il versetto "Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò"<ref>[[Libro della Genesi|Genesi]] {{passo biblico|Genesi|1:27}}</ref> a questo ordinamento Tikun-Yosher riconfigurato. Nello schema ''Yosher'', i principi divini sono descritti attraverso le facoltà dell'anima umana, con [[Binah]]-Comprensione e [[Malkuth]]-Regno-[[Shekhinah]]-Divina Presenza Inabitante che incapsula il Femminino Divino nella Creazione, il principio dell'internalizzazione pregnante del ricevere e del nutrire.
 
Nella [[Zohar|Cabala medievale]], il compito dell'uomo è l'Unione-[[Yichud]] nell'Alto dei principi "maschio-femmina" della Divinità, sanando l'apparente separazione e occultamento della Presenza Divina Shekhinah femminile [[immanenza|inabitante]] che sostiene questo mondo dal "Santo Benedetto Egli Sia", il [[trascendenza|trascendente]] divino nell'Alto. La separazione e interruzione del [[Ohr (Ebraismoebraismo)|Shefa]]-Flusso di Vitalità divina in questo Mondo è causato dai peccati dell'uomo. Unificazione e rivelazione vengono aperte dalla benevolenza dell'uomo, in modo che nella Cabala l'uomo incorpora tutto il cosmo spirituale e sostiene i [[Cielo (religione)|Cieli]].<ref name="Zohr">[[Gershom Scholem]], ''Zohar, the Book of Splendor'', Schocken, 1977, pp.10-14, 51-57 & ''passim''.</ref> Il rinascimento cabalistico di [[Safed]] nel [[XVI secolo]] enfatizzò la [[preghiera ebraica|preghiera]] prima dell'osservanza delle [[mitzvot]], unendo [[Tiferet]]-Bellezza, principio centrale delle emozioni maschili (''[[Zeir Anpin]]''), con [[Malkuth]]-Regno, la [[Shekhinah]] femminile:
<blockquote>''Per il bene dell'unione del Santo, Benedetto Egli Sia, e della Sua Shekhinah; unendo il nome [[Jod|Yud]] e [[He (lettera)|Hei]] con [[Waw|Vav]] e [[He (lettera)|Hei]], a nome di tutto [[Israele]]''</blockquote>
Insieme le quattro lettere del Nome Divino [[Tetragramma biblico|Tetragramma]] essenziale [[Quattro Mondi|incapsulano le Sefirot]] nell'Alto.<ref name="Zohr"/>
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| [[Ghevurah]]-Rigore|| Braccio sinistro<br /><small>incluse le 10 dita</small>
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| [[Tiferet]]-Bellezza || Torso<br /><small>Fronte [[Ohr (Ebraismoebraismo)|Pnimiut]]-Internalità<br />Schiena [[Ohr (Ebraismoebraismo)|Hitzoniut]]-Esternalità</small>
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| [[Nezach]]-Vittoria || Gamba destra<br /><small>incluse le 10 dita dei piedi<br />[[Rene]] destro</small>
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[[Isaac Luria]] reinterpretò e rifuse l'intero schema della Cabala nel [[XVI secolo]], creando essenzialmente la seconda delle due diverse versioni della Cabala: quella [[medievale]] (le interpretazioni iniziali, intese direttamente dello [[Zohar]], in seguito sintetizzate da [[Moshe Cordovero]]) e quella lurianica. Tuttavia, egli intese la sua nuova dottrina più che altro come una nuova rivelazione e insegnamento del vero significato dello Zohar. La Cabala lurianica divenne il sistema cabalistico dominante, rimpiazzando quella di Cordovero e lo Zohar fu poi letto nella sua luce. I cabalisti lurianici cercarono di integrare questo con lo schema cordoveriano, reputando entrambi come veri, ma che descrivevano aspetti diversi ("Mondi") del Processo divino.<ref name="Misti"/>
 
La Cabala medievale raffigura una [[Quattro Mondi|gerarchia]] lineare discendente della [[Ohr (Ebraismoebraismo)|Vitalità divina]], le Sephirot che emergono dall'[[Ein Sof]] per emanare la Creazione. La Cabala lurianica descrive processi di esilio e redenzione investiti nel flusso divino, dove i livelli più alti discendono in stati inferiori, come anime verso corpi spirituali. La prima emanazione della Creazione conduce alla frantumazione spirituale "operata" da Dio, come necessario passaggio, in una "catastrofe" definitiva (''[[Tohu e Tikun|Shevirat HaKeilim]]'' - "La Frantumazione dei Vasi") e l'esilio delle sue "scintille" nei reami discendenti creati. Cordovero aveva riconciliato precedenti interpretazioni delle Sephirot descrivendo ciascuna come [[Ohrot]] ("luci") divine investite in 10 ''[[Ohr (Ebraismoebraismo)|Keilim]]'' ("vasi") spirituali e adattate da Luria al proprio schema. Nella [[Cabala lurianica]], i primi vasi delle Sephirot si frantumano a causa della intensità sublime della luce. Poiché ognuna delle Sephirot agisce come forza indipendente - attribuzione di Isaac Luria degli ''Iggulim'' (organizzazione delle Sephirot in "Cerchi" indipendenti) senza cooperazione - i loro vasi immaturi sono deboli. Dalla distruzione di questo reame primordiale, il [[Tohu e Tikun|Mondo di Tohu]] ("[[Entropia|Caos]]") viene costruito la susseguente [[Tohu e Tikun|Mondo di Tikun]] ("Correzione/Riparazione"), caratterizzato da luci inferiori e vasi più forti. Le luci sublimi di Tohu si ritirano nell'[[Ein Sof]], mentre i loro vasi delle Sephirot frantumano la Creazione. Scintille delle luci superiori originali rimangono attaccate in esilio ai frammenti discendenti e il compito [[messia]]nico è di redimere tutte le scintille sante di Tohu. Nel Mondo di Tikun invece, i vasi delle Sephirot sono maturi, più forti e agiscono insieme in armonia. A questo stato riformato Isaac Luria attribuì i precedenti concetti cabalistici di ''Yosher'' (organizzazione armonizzata "Verticale" delle Sephirot) e i molti passi [[zohar]]ici che esponevano i [[Partzufim]] (le"Forme/Configurazioni"-particolari manifestazioni divine). Ciò sistematizzò il concetto classico dei Partzufim come ordinamento secondario evoluto delle Sephirot nella Creazione.<ref>[http://www.kabbalah-arizal.nl/italiano/ari.php "Il Grande Ari"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140608143832/http://www.kabbalah-arizal.nl/italiano/ari.php |data=8 giugno 2014 }}, del Centro Kabbalah Luriana. URL consultato 02/07/2013</ref>
 
Isaac Luria relazionava la transizione da ''Tohu'' a ''Tikun'' a {{passo biblico2|Genesi|1:1-3}}:
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== Le dimensioni interiori delle Sefirot e le potenze dell'anima ==
Poiché tutti i livelli della Creazione sono costruiti intorno alle 10 Sefirot, i loro nomi nella [[Cabala ebraica|Cabala]] descrivono il particolare ruolo che ciascuna gioca nella formazione della realtà. Queste sono le dimensioni esterne delle Sefirot, che descrivono i loro ruoli funzionali nel convogliare l'[[Ohr (Ebraismoebraismo)|Ohr]] (Luce) creativo divino a tutti i livelli. Siccome si reputa che le Sefirot comprendano sia le "[[Ohrot|luci]]" metaforiche che i "[[Ohr (Ebraismoebraismo)|vasi]]", il loro ruolo strutturale descrive la particolare identità che ogni Sephirah possiede dal suo vaso caratteristico. Alla base di questa struttura funzionale delle Sefirot, ognuna possiede una motivazione spirituale nascosta, interiore, che ispira la sua attività. Ciò costituisce la caratteristica peculiare della luce interiore all'interno di ogni Sefirah.<ref name="Correnti"/>
 
La comprensione delle Sefirot attraverso tutto il [[misticismo ebraico]] si ottiene con la loro corrispondenza all'[[anima|anima umana]]. Ciò vale per la struttura cabalistica esterna delle Sefirot. Si applica ancor di più alle loro dimensioni interiori, che corrispondono alle qualità psicologiche interne alla percezione umana. Identificare le proprietà spirituali essenziali dell'anima fornisce la migliore comprensione della loro fonte divina e conseguentemente rivela la bellezza spirituale dell'anima. Nel [[filosofia chassidica|pensiero chassidico]] queste dimensioni interne delle Sefirot sono chiamate ''[[Kochos hanefesh]]'' - "potenze dell'anima".<ref>''Kochos/Kochot haNefesh'' ({{lang-he|כוחות הנפש}} da ''[[nephesh]]''-"anima"), significa "'''Potenze dell'Anima'''", che sono gli aspetti caratteriali innati costituiti nell'anima, secondo l'internalizzazione psicologica della Cabala secondo il [[Chassidut|pensiero chassidico]]. Derivano dalle 10 Sefirot, relazionando ogni loro qualità alla parallela motivazione interiore dell'uomo. La discussione chassidica delle sephirot, particolarmente nel [[Meditazione ebraica|sistema cabalisticodel]] pensiero [[Chabad]], si focalizza principalmente sulle Potenze dell'Anima, l'esperienza delle sephirot nel [[Ebraismo|culto ebraico]].</ref> Lo [[Chassidismo]] ricerca l'internalizzazione delle idee astratte della Cabala sia esteriormente nella gioiosa sincerità del [[deveikuth]] della vita quotidiana, negli atti di bontà e di preghiera; sia interiormente nella nuova sua profonda articolazione del [[meditazione ebraica|pensiero mistico ebraico]], mettendolo in relazione alla vita interiore dell'uomo.<ref>[http://www.inner.org/chassidut/chassidut.htm "Overview of Chassidut"], su ''inner.org''. URL consultato 03/07/2013</ref> L'articolazione delle Sefirot nella [[filosofia chassidica]] si concentra principalmente sulla dimensione interiore ed esplora il contributo vitalizzante diretto di ognuno nell'adorazione spirituale di Dio.<ref>[http://www.inner.org/sefirot/sefirot.htm "Le Dieci Sefirot-Introduzione], su ''inner.org'' {{en}}. URL consultato 03/07/2013</ref> La Cabala si focalizza sulle manifestazioni [[esoterismo|esoteriche]] di Dio nella Creazione, i vasi della Divinità. Lo [[Chassidut]] esamina le [[ohrot|luci]] che riempiono questi vasi, come le strutture rivelino l'Essenza Divina e come tale interiorità possa essere percepita. Si può vedere tale differenza nei nomi di queste due fasi della [[mistica ebraica]]. "Qabbalah" in [[ebraico]] deriva da "Qabal" ("ricevere", come in un vaso). "Chasidut" viene da "Chesed" ("bontà"), considerata la prima e più grande Sefirah, chiamata anche "Grandezza", il desiderio di rivelare e condividere. I nomi delle Sefirot provengono da Qabbalah e descrivono l'effetto divino che ognuno ha sulla Creazione, ma non le loro qualità interiori. Il pensiero chassidico utilizza nuovi termini descrittivi per le dimensioni interiori delle Sefirot, come segue:<ref>Per la tabella si veda [http://www.inner.org/glossary/gloss_s.htm#Soul "Sefirah" in ''Glossary of Kabbalah and Chassidut''], su ''inner.org'' URL consultato 03/07/2013</ref><ref>[http://www.inner.org/powers/powers.htm "The Powers of the Soul explained"], ''ibid.''URL consultato 03/07/2013</ref>