Diogene di Sinope: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Diogene di Sinope
|PostCognomePostCognomeVirgola = detto '''il Cinico'''<ref>Dal [[greco antico|greco]] {{polyotnic|κυνικός}}, ''kunikòs'', derivato da {{polyotnic|κυνός}} ''kunòs'', [[genitivo]] di {{polyotnic|κύων}} ''kùon'' «cane» dunque «simile al cane».</ref> o ''il [[Socrate]] pazzo''
|PreData = {{lang-grc|Διογένης|Dioghénēs}}
|Sesso = M
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|Didascalia = [[Johann Heinrich Wilhelm Tischbein|Johann Tischbein]], ''Diogene cerca l'uomo''
}}
Considerato uno dei fondatori della [[scuola cinica]] insieme al suo maestro [[Antistene]], secondo l'antico storico [[Diogene Laerzio]], morì nel medesimo giorno nel quale [[Alessandro Magno]] spirò a [[Babilonia]].<ref>Diogene Laerzio, ''Vite dei filosofi'', VI, 79; Plutarco, ''Questioni convivali'', VIII, 1,1 (''Moralia'' 717 c). Dubita della notizia {{cita pubblicazione|titolo=Demetrius of Magnesia: On Poets and Authors of the Same Name|autore=Jørgen Mejer|p=464|rivista=Hermes|volume=109|numero=4|anno=1981|lingua=en}}</ref>.
 
== Biografia ==
[[File:Parc de Versailles, parterre de Latone, Diogène, Matthieu Lespagnandelle 03.jpg|thumb|Statua di Diogene a [[reggia di Versailles|Versailles]] (particolare)]]
La principale fonte di informazioni sulla sua vita è fornita dall'opera di [[Diogene Laerzio]].<ref>VI libro, 20 e ss.; v. anche le note di Mayor su [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]], ''Satire'', xiv. 308-3 14.</ref><ref name=Filosofico>[{{Cita web |url=http://www.filosofico.net/diogene.html |titolo=Diogene su filosofico.net]}}</ref>. Secondo lo storico il padre di Diogene, Icesio, un cambiavalute, fu imprigionato oppure esiliato perché accusato di contraffare le monete. Diogene si trovò anch'egli sotto accusa, e si spostò ad [[Atene]] con un servo che poi abbandonò, dicendo: «Se Mane può vivere senza Diogene, perché non Diogene senza Mane?».<ref name=Filosofico/>. Attratto dagli insegnamenti ascetici di [[Antistene]], divenne presto suo discepolo, a dispetto della rudezza con la quale era trattato e del fatto che costui non lo voleva come allievo, ma ben presto superò il maestro sia in reputazione che nel livello di austerità della vita.<ref name=Filosofico/> Le storie che si raccontano di lui sono probabilmente vere; ad ogni modo, sono utili per illustrare la coerenza logica del suo carattere e la sua irriverenza. Si espose alle vicissitudini del tempo vivendo in una piccola botte aperta che apparteneva al tempio di [[Cibele]]. Distrusse l'unica sua proprietà terrena, una ciotola di legno, vedendo un ragazzo bere dall'incavo delle mani.<ref name=Filosofico/>
[[File:Poussin-diogene-dettaglio.jpg|thumb|left|''Diogene getta la scodella'', di [[Nicolas Poussin]] (1648)]]