Ferrovia Roma-Lido: differenze tra le versioni

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Nel [[1913]] in una riunione pubblica si affermò che la ferrovia era «l'anelito di tutta la cittadinanza».<ref>Dalla rivista "Roma Marittima"</ref>
 
Lo stesso anno la rivista del [[Touring Club Italiano]], parlando tra le altre ferrovie, scrisse della «Roma-Ostia ({{M|(28|k|m}})… la cui utilità è indubbia.»<ref>settembre [[1913]], pag. 503</ref>
 
Poco dopo, l'ingegnere [[Paolo Orlando]] (il futuro assessore all'[[Agro Romano]] con il sindaco [[Prospero Colonna (di Paliano)|Prospero Colonna]]), si fece promotore della costituzione della Società "La Marina di Roma", che propose una ferrovia a scartamento normale e a trazione elettrica. Fu sviluppato un progetto che prevedeva, come anche il progetto della [[STEFER]], il capolinea a via degli Annibaldi, tra il [[Colosseo]] e via Cavour. In base a varie considerazioni si decise poi di attestare il capolinea a [[Porta San Paolo]], nell'attuale collocazione.
 
Il progetto prevedeva l'alimentazione con la terza rotaia a corrente continua e nel [[1913]] fu finalmente approvato dal Governo. Nel [[1915]] fu approvato il [[progetto definitivo]] e ratificata la domanda di concessione. Contestualmente l'alimentazione, sempre a corrente continua ({{M|(2 400||V}}), fu fissata a [[Linea aerea di contatto|filo aereo]].
 
Nel [[1916]] fu ratificata una legge del governo (n. 550 del 27/4/[[1916]]) che ne stabiliva i criteri finali di costruzione ed una sovvenzione di {{formatnum:12864}} lire per chilometro.