Crimini di guerra giapponesi: differenze tra le versioni

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=== Cannibalismo ===
Molti rapporti scritti e testimonianze raccolte dalla sezione australiana dei crimini di guerra del tribunale di Tokyo, e indagati dal procuratore [[William Webb------------------|William Webb]] (il futuro giudice in capo), indicano che il personale giapponese in molte parti dell'Asia e del Pacifico compì atti di [[Cannibalismo]] contro prigionieri di guerra alleati. In molti casi, questo venne causato dai sempre più crescenti attacchi alleati sui posti di alimentazione giapponesi, e la morte e la malattia del personale giapponese a causa della fame. Secondo lo storico Yuki Tanaka: "il cannibalismo era spesso un'attività sistematica condotta da squadre intere e sotto il comando di ufficiali". Questi frequenti omicidi spesso venivano fatti al fine di assicurare corpi. Ad esempio, un prigioniero di guerra [[india]]no, un havildar Changdi Ram, testimoniò che: "[Il 12 novembre 1944] il Kempeitai decapitò un pilota [Alleato], ho visto da dietro un albero e ho guardato un po' dei tagli giapponesi sulla carne sulle sue braccia, gambe, fianchi, glutei e lo portarono via nei loro alloggi... L'hanno tagliato in piccoli pezzi e frissero essi".
 
In alcuni casi, la carne veniva tagliata a persone ancora vive: un altro prigioniero di guerra indiano, il [[Lance naik]] Hatam Ali (poi un cittadino del [[Pakistan]]), presente in Nuova Guinea, dichiarò: "I giapponesi iniziarono a selezionare prigionieri e ogni giorno un prigioniero veniva portato fuori e ucciso e mangiato dai soldati. Ho visto personalmente che questo accadde e circa 100 prigionieri furono mangiati in questo luogo dai giapponesi. Il resto di noi vennero presi a un altro punto a 50 miglia [80 km] di distanza, dove 10 prigionieri morirono di malattia. In questo luogo, i giapponesi ancora iniziarono la selezione dei prigionieri da mangiare. Quelli selezionati vennero portati in una capanna dove la carne venne tagliata dai loro corpi mentre erano ancora vivi e vennero gettati in una fossa dove poi morirono".