Diffrazione dei raggi X: differenze tra le versioni

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==Tecniche strumentali della diffrattometria a raggi X==
La tecnica della diffrazione di raggi X si basa sullo scattering elastico coerente: il fenomeno macroscopico della [[diffrazione]] nasce infatti dalla somma coerente di tutte le onde elettromagnetiche diffuse dagli [[atomo|atomi]] che si trovano lungo una stessa famiglia di piani reticolari. Per manifestarsi, richiede necessariamente la presenza di un ordine reticolare, come si riscontra nei [[cristallo|cristalli]], sebbene questo fenomeno possa essere osservato con successo anche nei liquidi utilizzando uno strumento EDXD (energy dispersion X-ray diffraction) a scansione energetica.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Lorenzo Gontrani†‡, Olga Russina§, Fabrizio Lo Celso∥, Ruggero Caminiti‡, Gary Annat⊥, and Alessandro Triolo*§#|titolo=Liquid Structure of Trihexyltetradecylphosphonium Chloride at Ambient Temperature: An X-ray Scattering and Simulation Study|rivista=Phys. Chem. B, 2009, 113 (27), pp 9235–9240|volume=|numero=}}</ref>
 
Questo comportamento mostra che in una sostanza allo stato liquido esiste una regolarità, infatti attraverso misure di diffrazione ai raggi X di una sostanza allo stato liquido e della stessa sostanza allo stato solido, utilizzando il metodo delle polveri, è stato messo in evidenza come le distanze tra gli atomi fossero in prima approssimazione le stesse.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. Cennamo|titolo=Diffrazione dei raggi X nei liquidi|rivista=Il Nuovo Cimento (1943-1954)|volume=|numero=}}</ref>